Ferite difficili da chiudere
-Giulia sbrigati! Non vogliamo arrivare a mezzanotte!-
-arrivo!-
Prendo il telefono, gli auricolari, il mio diario, il computer e i miei videogiochi. Le altre cose le hanno prese i miei genitori e le hanno già messe negli scatoloni. Ancora non riesco a crederci. MI TRASFERISCO A NEW YORK CITY! È meraviglioso lasciare questo paesino terribile e trasferirmi in una grande metropoli. Entro in macchina di fretta. Faccio mettere sulle mie gambe il mio gatto: Bast. Ai miei piedi è accucciato il mio cane: Frisk. Loro vanno molto d'accordo sin da quando sono arrivati a casa mia. Sono come fratello e sorella. Mi metto le cuffiette e ascolto i LOLO, la mia band preferita. Appena arriviamo sistemiamo i bagagli e chiamo la mia amica Alice, che appunto vive a New York. Chiacchieriamo per due ore intere.
-Mamma! Papà! La buonanotte!-
Nessuna risposta
-M-Mamma?-
Mi alzo dal letto
-P-P-Papà?-
Chiudo la porta alle mie spalle e scendo le scale. Raggiungo il salotto. Ci sono mamma e papà
-dobbiamo dirglielo-
-Non possiamo Laura. Lo capisci? La sconvolgeremo e la metteremo in pericolo. Sai quant'è testarda. Vorrà sicuramente lavorare con noi-
Cosa? Irrompono in casa tre uomini completamente neri e con dei fucili e delle pistole.
-consegnateli-
-mai-
-vi conviene obbedire-
-se volete quei libri dovrete passare sui nostri corpi-
Un uomo vestito in maniera lussuosa entra in cucina e guarda i miei con un ghigno malvagio. I tre uomini puntano i fucili e...
-NO!-
-ma bene. Abbiamo un testimone-
-MAMMA! PAPÀ! SVEGLIATEVI! VI PREGO! NON POTETE MORIRE!-
Altri uomini fanno ingresso nella cucina. Indossano dei giubbotti antiproiettile con il simbolo di un'associazione a me sconosciuta. Stendo con un calcio uno degli assassini impadronendomi, senza volerlo, della sua pistola. Un uomo di quelli buoni mi si avvicina e mi prende per il braccio
-sbrigati. Usciamo!-
-chi siete voi?-
-tu vieni. Fidati e basta-
Mi trascina con la forza
-NO! MAMMA! PAPÀ! NON VOGLIO LASCIARLI LÌ!-
-Non abbiamo scelta. Muoviti. Entra in macchina-
Entro nella Lamborghini nera.
-cazzo. Agente Smith sono disarmato. Mi inseguono. Attaccate sul fronte laterale-
Mi affaccio al finestrino e noto che siamo inseguiti. Ci fermiamo in un parcheggio. Scendo dalla macchina e corro ma vengo afferrata da una caviglia. Cerco di liberarmi ma invano e l'unica cosa che mi resta da fare la faccio. Punto la pistola e sparo un colpo sulla testa dell'assassino.
-bel colpo Giulia-
Scappiamo e raggiungiamo un ascensore che ci fa scendere molti piani in basso. Appena abbiamo un attimo di pace inizio a piangere
-ehi piccola! Che succede?-
-tutto! I miei genitori sono morti, ho ucciso qualcuno a 15 anni, vengo rapita da uno che neanche conosco e poi come sai il mio nome!?-
-calmati! Sei stata bravissima e hai fatto bene a sparare. Ti avrebbero uccisa se non l'avessi fatto-
-come è successo ai miei genitori?-
-ora penso che capirai.-
Estrae dalla tasca della giacca un libretto e lo apre mostrandomelo
-Richard Gramson. FBI-
-e che c'entrano i miei?-
-erano i nostri migliori agenti-
-e adesso che dovrei fare?-
-devi salvarti. Ti arruoleremo e addestreremo come nessuno prima. Sarai il nostro migliore agente. Ci stai?-
Rifletto un attimo
-Ci sto-
-benvenuta nell'FBI, agente Field-
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