IL CONTESTO

<<O Capitano! Mio capitano!>>

Robin Williams, alias professor Keating, si gira verso i suoi ex alunni della Setta dei Poeti Estinti e, vederli in piedi sui banchi, lo riempie d'orgoglio.

Quella scena da brividi di "Dead Poets Society" ("L'attimo fuggente"), tanto significativa perché rappresenta la ricerca di punti di vista diversi e l'amore per la vita, mi ha fatto innamorare del verso libero di Walt Whitman, facendomi tornare in mente la bellezza del versi di Orazio: "Carpe diem quam minimum credula postero", ovvero cogliere l'attimo e non rimandare il presente, perché non potrebbe mai tramutarsi in futuro.

Una filosofia di vita.

IL TESTO
"Ahimè! Ah vita!"

Ahimè! Ah vita! Di queste domande che ricorrono,
degli infiniti cortei senza fede, di città piene di sciocchi,
di me stesso che sempre mi rimprovero (perché chi più sciocco
di me, e chi più senza fede?)
di occhi che invano bramano la luce, di meschini scopi,
della battaglia sempre rinnovata,
dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida
camminare a fatica attorno a me,
dei vuoti ed inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti nodi,
a domanda, ahimè, la domanda così triste che ricorre: che cosa
c'è di buono in tutto questo, ahimè, ah vita?
Risposta:
che tu sei qui, che esiste la vita e l'individuo,
che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi
con un tuo verso..

CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Vita"

Tutto ho,
cosa voglio io da te ancora?
Tutto oh,
mi meraviglio ad ogni mia ora!
Tutto no,
deve restare la sete e la fame
Tutto può,
ad ogni attimo c'è un esame
Tutto KO,
con le sconfitte non mi confondo
Tutto do,
della vita non risparmio un secondo