IL CONTESTO

Se la morte bussa in anticipo alla porta dei tuoi affetti più cari più volte, in che modo influirà sui tuoi pensieri?

Ugo Foscolo perse il padre quando aveva dieci anni e, probabilmente, avrà pensato che il peggio gli fosse già successo.

Invece gli accadrà di peggio con due fratelli suicidi.

Egli stesso, nel 1796, tentò di togliersi la vita per amore, ingerendo dell'oppio.

Due anni dopo la morte del fratello Giovanni, uccisosi con un colpo di pugnale sotto gli occhi della madre, Foscolo scrisse "Alla sera": uno dei suoi brani più noti in cui si mescolano atmosfere naturali e oscuri presagi.

Diversamente che in altre occasioni, ho deciso di pubblicare la parafrasi del sonetto per poter apprezzarne maggiormente il senso e far cogliere alcune sfumature.

IL TESTO
"Alla sera"

Forse sarà perché sei l'immagine della definitiva quiete voluta dal fato, che tu, sera, arrivi a me così gradita.

Sia quando ti accompagnano le nuvole estive e i venticelli sereni, sia quando dal cielo nevoso porti sul mondo tenebre minacciose e lunghe, tu sei sempre invocata da me e reggi con dolcezza le mie preoccupazioni segrete.

Mi fai vagare con il pensiero su quelle orme che portano al nulla eterno, e intanto questo tempo malvagio se ne va, e con lui fuggono le schiere dei turbamenti per i quali esso stesso soffre insieme a me; e mentre osservo beatamente la tua pace, si placa quello spirito guerriero che in me ruggisce.

CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Misera sera mia"

Misera sera mia

Non far sì che la tua triste faccia faccia simbiosi col buio della mia notte

Se così fosse anche in viso inviso sarebbe per me il mattino e la sua luce