Primo Levi
IL CONTESTO
Amo viaggiare.
Non importa se montagna o mare, metropoli o borghi, estate o inverno.
E' l'essenza stessa della partenza per un viaggio che esalta la mia passione per vedere posti sempre nuovi.
Uno di questi, però, rimarrà in posizione separata rispetto agli altri per la forza d'urto d'emozione provocata: mi riferisco ai campi di sterminio Auschwitz-Birkenau.
Li' fu deportato Primo Levi nel 1944, a 25 anni.
Uscito dal lager, vivo nel corpo ma morto nell'animo, Levi si suicido' a 68 anni.
Probabilmente certe esperienze così forti non si risolvono, neanche a distanza di decenni, nelle persone che le subiscono.
IL TESTO
"Se questo è un uomo"
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli (...).
CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Seppur ancora mai come ieri"
Il mio tempo vola, seppur senza più le ali
Il suo fuoco mi brucia, seppur sia spento
Eco ancora di ordini nelle orecchie sento
Sentirsi ancora come dei numeri ordinali
Purtroppo questo ricordi mai saranno avari
Perché loro sono troppi e mai son stati vari
Niente domani armonioso come un cigno
Colpa di un passato pesante come macigno
Rimane ora, avvenuto ieri, ogni eroico gesto
Seminato in un giardino l'azione di un Giusto
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