IL CONTESTO

Abbiamo già trattato dell'amore, non dell'erotismo.

Per farlo andiamo addirittura indietro fino al VI secolo per citare Paolo Silenziario, maestro di sensualità passionale mai oscena ed espressione diretta senza filtri o sovrastrutture linguistiche del sentimento erotico.

Funzionario imperiale di Giustiniano I era preposto a far osservare il silenzio durante le liturgie sacre.
Forse per questo promulga il valore del silenzio al cospetto della bellezza.

Tra i 78 epigrammi scritti in latino e raccolti nel V volume dell'Antologia Palatina, tanto sono belli che avevamo soltanto l'imbarazzo della scelta (per il video purtroppo non ho trovato di meglio...).

IL TESTO
"252"

Cara, gettiamo lontano le vesti,
così, nudo contro nudo, il mio corpo
s'allacci al tuo.
Ma togli ogni cosa:
anche la tunica leggera è una muraglia
di Semiramide.
Il tuo petto unito
al mio, le labbra alle labbra.
E silenzio
sul resto.
Odio le lingue troppo sciolte.

CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Amanti ansimanti"

Il vapore che ti bagna nella doccia
Dardi da darti e divenir insieme arsi
Scenderei su te come fossi goccia
Fiamma e calore in vena da inalarsi

Penetrarti senza sosta con gli occhi
Sfiorarsi in un incontro tra le mani
Toccarti senza tempo ne' rintocchi
Pregarsi di ignorare ci sia domani

Scala dei Turchi il seno occultato
Scorgo d'estate la parti scoperte
Asfalto su viale di monte celato
M'inerpico su tue curve deserte

Godimento nelle vene da regalare
Gioielli di gioia e perle di amanti
Brividi sotto pelle pronti a tremare
Emozioni a cuore aperto di amanti