John Keats
IL CONTESTO
Infanzie turbate da eventi traumatici sono spesso presenti nelle esistenze sfortunate di appassionati poeti.
John Keats a otto anni perse il padre, per una caduta da cavallo, e a quattordici la madre, malata di tubercolosi.
La vita sembrava averne ricompensato finalmente il cuore nel 1818, quando lui e la bella Fanny Brawne si innamorarono (sulla love story c'è il bel film del 2009 intitolato "Bright Star" - nel video il trailer).
Ma fu un'ingrata tregua di pace, perché Keats morì di tubercolosi (come la madre) dopo soli tre anni da questo illusorio inizio d'idillio sentimentale, a soli venticinque anni.
Restano le sue parole eterne d'amore di una delle tante vite incompiute che non hanno avuto il tempo di percorrere tutto il tragitto terreno possibile.
Da qui il principio, opinabile ma affascinante, che rincorrere un obiettivo senza poterlo raggiungere, in realtà, tiene in vita il desiderio stesso.
IL TESTO
"Dolci le udite melodie, più dolci"
Dolci le udite melodie, più dolci
le non udite; dunque voi, soavi
flauti, all'orecchio no, più care all'anima sonate melodie prive di suono.
Bel ragazzo, cessare tu non puoi
sotto gli alberi il canto, né quegli alberi
essere nudi; audace amante, mai
tu puoi baciare benché quasi a mèta;
pur non ti dolga, ella non può sfiorire
benché tu gioia non ne colga, sempre
tu l'amerai ed ella sarà bella.
CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Non getto alcun progetto"
Adorar qualcuno.
E' lo specchio ove trovar riflesso
Incartato tra tutte le carte scritte
sotto il peso di fitti pensieri in affitto
non aggiorni giorni con l'entusiasmo
di quando la sera s'era più uniti
Urge porgere voglia che invoglia
L'amore del fare ricarica l'umore
Mirar qualcosa.
E' il progetto in cui cercar se stesso
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