IL CONTESTO

Cosa potrebbe legare un variegato trio composto dal comico Totò, il poeta romano Catullo e mia figlia?

Mi perdonerete dell'incipit autobiografico: sarò breve.

L'orgoglio di padre ha fatto il pieno assistendo all'esame di maturità della figlia, la quale ha positivamente coinvolto la commissione con una discussione sul rapporto amore/odio e con citazioni che partivano dai Carmi di Catullo per arrivare a brani della canzone popolare, come quello scritto dal principe della risata napoletano.

Questo contrasto di sentimenti è in realtà uno schema narrativo riutilizzato innumerevoli volte nella letteratura mondiale di ogni epoca.

Non essendo ancora andati così indietro nel tempo, mi è sembrato bello andare al primo secolo avanti Cristo per far risaltare il brano d'amore  forse più tradotto di sempre.

Parliamo del distico catulliano ispirato alla poetessa greca Saffo che, nella sua semplicità (la stessa con cui il principe De Curtis spiega nel video la nascita della sua "Malafemmena"), ha l'intensità di cento cuori che battono all'unisono.

Catullo ebbe una relazione travagliata con tale Clodia, ma nominata Lesbia, che aveva una decina d'anni in più: la loro relazione alternava liti e tregue di continuo, ovvero turbolenza e sentimento in alternanza.

IL TESTO
"Carme LXXXV"

Odio ed amo.
Perché lo faccia,
mi chiedi forse.
Non lo so,
ma sento che succede
e mi struggo

CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Quanti ricordi hanno gli anni"

Amore d'annata
Anni senz'affanni

Noi insieme seme
D'orgoglio rigoglioso
Io rosso posso
Darti e darmi
Giungo a noi
Disgiungo me
Amerò per te
Per vincerti
E Convincerti
Avvincente amor
Sempre so tremare
Tre mari in uno sono
Tu dentro le due mie
Con le mani rimani
Ed emani fuoco
Bruci nel braciere
Vieni e divieni
Corda ricordi
Tesa nell'attesa
In tua vece invece
Vengo e divengo
Oblio io quindi
Nell'angolo piango
Poi rido e ridivento
Vento orfano d'ali
Infine a fine cuore
Sconfitto ho fitte
Come Re spiro
Nel respiro mio
Torno suddito tuo

Anni con inganni
Amore dannata