IL CONTESTO

Riflettere su se stesso.

Un dispiego di pensieri senza fine che tutti, prima o dopo, abbiamo impiegato per capire chi siamo e cosa vogliamo da noi stessi.

Il bambino Fernando Pessoa arriva in questo mondo nel 1888 ma, dopo soli cinque anni, dovrà già cominciare questa eterna riflessione personale.

Perderà il padre, vittima a quarantatré anni di tubercolosi, e anche il suo piccolo fratello Jorge che non aveva ancora un anno.

Morira' a quarantasette anni per una cirrosi epatica causata da un uso eccessivo di alcool.

Forse non si completo' mai come essere umano, ma come "dispensatore di pensieri in parole" sì.

Scrivendo di se' e del suo lavoro dirà: "L'essere poeta e scrittore non costituisce una professione, ma una vocazione."

IL TESTO
"L'abisso"

Tra me e la mia coscienza c' è un abisso
nel cui fondo invisibile scorre il rumore di un fiume lontano dai soli, il cui suono reale è cupo e freddo.

Ah, in qualche punto del pensare della nostra anima, freddo e scuro e incredibilmente vecchio, in se stesso e non nella sua dichiarata apparenza.

Il mio ascoltare è diventato il mio vedere quel sommerso fiume senza luogo.

Il suo rumore silenzioso libera sempre
il mio pensiero dal potere del mio pensiero di sognare.

Una temibile realtà appartiene a quel fiume di mute, astratte canzoni che parlano della non realtà del suo andare verso nessun mare.

Ecco!
Con gli occhi del mio sognato sentire
io sento il non visto fiume trasportare
verso dove non va tutte le cose di cui è fatto il mio pensiero: il Pensiero
in Sé, e il Mondo, e Dio, che fluttuano in quell' impossibile fiume.

Ah, le idee di Dio, del Mondo, di Me stesso e del Mistero, come da uno sconosciuto bastione colpito, scorrono con quel fiume verso quel mare che non ha raggiunto né raggiungerà mai
e apparterrà al suo moto legato alla notte.

Oh, ancora verso quel sole su quella spiaggia di quell' inattingibile oceano!

CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Difetti perfetti"

Dar ragione alla ragione
o mentire alla mia mente?

Meglio un cuore senza cuore
o dar più senso ai propri sensi?

Sono tutto e niente
Venire e andare via
Sia prosa che poesia
Sono qui e assente

Cosa siamo non importa
Vantaggi non me ne porta
Infatti c'è rima tra difetti e perfetti