IL CONTESTO

Nulla avevamo ancora scritto di colui il quale è denominato padre della lingua italiana.

Se la sua "Divina Commedia" è universalmente considerata uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale, qui lo citiamo invece per i suoi versi in favore dell'amata Beatrice.

Quando Dante aveva dodici anni, nel 1277, fu concordato il suo matrimonio con Gemma che successivamente sposò all'età di vent'anni e con la quale ebbe tre o quattro figli.

Ma se egli non scrisse un solo verso dedicato alla moglie, invece realizzò opere intere per il simbolo dell'amore stesso che fu per lui Beatrice.

Vista per la prima volta a nove anni, rincontrata a diciotto con uno sfuggente saluto e morta a ventiquattro dopo un terzo incontro, questa donna dagli occhi verdi lasciò tracce indelebili nelle emozioni di Dante.

Scegliere tra i sonetti non è facile, farne la parafrasi è un peccato.

Meglio chiudere gli occhi e sognare.

IL TESTO
"De gli occhi de la mia donna si move"

De gli occhi de la mia donna si move
un lume sì gentil che, dove appare,
si veggion cose ch'uom non pò ritrare
per loro altezza e per lor esser nove:
e de' suoi razzi sovra 'l meo cor piove
tanta paura, che mi fa tremare
e dicer: "Qui non voglio mai tornare";
ma poscia perdo tutte le mie prove:
e tornomi colà dov'io son vinto,
riconfortando gli occhi paurusi,
che sentier prima questo gran valore.

Quando son giunto, lasso!, ed e' son chiusi; lo disio che li mena quivi è stinto: però proveggia a lo mio stato Amore.

CARO TESTO TI RISCRIVO...
"Guardo occhi senza sguardo"

Non finisci mai come una curva a gomito
Nel percorso dei miei giorni sterzo indomito

Vago senza indipendenza in questo tragitto
In cui occhi e sguardo non dato mi ha trafitto

Distesa di sabbia, le tue spalle abbronzate
D'una duna è colore, nuda distesa d'estate

Un lento passare dolente del tempo bollente
Non serve distrarsi e non pensare a niente