Antonio Machado
"Caro amico ti riscrivo..."
è anche di deliartemisia
IL CONTESTO
Antonio Machado trascorse la sua giovinezza in ambienti teatrali, letterari e nei caffè frequentati dai più importanti intellettuali madrileni.
Poi soggiornò nella capitale francese dove conobbe Oscar Wilde e Jean Moréas, il maestro del modernismo, e il poeta nicaraguense Rubén Darío.
Quanti incontri...
Chissà se anche il viandante Machado (come la nostra "viaggiatrice e pellegrina" Delia) pensava che "nulla avviene per caso e gli incontri con le persone e con le cose hanno sempre una ragione e un significato."
Non sappiamo grazie a chi o a cosa, ma in ogni caso lei è presente in quest'opera per ricordarci che "i sentieri si tracciano camminando e scoprendo emozioni e passioni che possono fare male o possono renderti felice."
Così Delia ci consiglia di farci "investire i sensi di colori, profumi e sapori" con la poesia di Machado e, in particolare, con "Caminante" in cui lei ha proprio "sentito i passi del viandante sui sentieri della vita."
Infine, di seguito, ci delizia con un suo componimento sullo stesso tema perché quelle emozioni "le scoppiano dentro e non può fare a meno di tradurli in versi."
Non perché cerchi la gloria, "ma per quell'attimo di eterno che dona la poesia che appartiene all'essere umano."
Fate anche voi questo pezzo di cammino insieme a noi!
IL TESTO
"Caminante"
Tutto passa e tutto resta,
però il nostro è passare,
passare facendo sentieri,
sentieri sul mare.
Mai cercai la gloria,
né di lasciare alla memoria
degli uomini il mio canto,
io amo i mondi delicati,
lievi e gentili,
come bolle di sapone.
Mi piace vederle dipingersi
di sole e scarlatto, volare
sotto il cielo azzurro, tremare
improvvisamente e disintegrarsi...
Mai cercai la gloria.
Viandante, sono le tue orme
il sentiero e niente più;
viandante, non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando.
Camminando si fa il sentiero
e girando indietro lo sguardo
si vede il sentiero che mai più
si tornerà a calpestare.
Viandante non esiste il sentiero,
ma solamente scie nel mare...
Un tempo in questo luogo dove
ora i boschi si vestono di spine,
si udì la voce di un poeta gridare
«Viandante non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando...»
Colpo dopo colpo, verso dopo verso...
Il poeta morì lontano dal focolare.
Lo copre la polvere di un paese vicino.
Allontanandosi lo viderono piangere.
«Viandante non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando...»
Colpo dopo colpo, verso dopo verso...
Quando il cardellino non può cantare.
Quando il poeta è un pellegrino,
quando non serve a nulla pregare.
«Viandante non esiste il sentiero,
il sentiero si fa camminando...»
Colpo dopo colpo, verso dopo verso.
CARO TESTO TI RISCRIVO...
"L'amore è sinestesia"
Pronuncio parole, parole e ancora parole che danzano s'intrecciano; versi e rime, metafore e anafore... prendono vita cosicché ascolto i fiumi fluire, il vento è azzurro, le stelle sussurrano melodie.
La nostalgia è bianca, mi stringe il cuore che diventa ora nero ora rubino; le lacrime sono verdi e hanno il sapore dell'assenzio.
Sono pellegrina in questo mio mondo fatto di sinestesia, che m'avvolge amandomi e odiandomi.
E tu? E io? Atomi nell'universo.
Disegno contorni, immagino volto e al mio tocco assaporo suoni, ascolto colori. Siamo uguali e diversi, ci incontriamo e scontriamo; scintilliamo.
Il mondo ci ignora, noi ci amiamo...
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro