ENDER
Il bus di colore giallo percorreva la strada come ogni giorno, e come ogni giorno su uno dei diversi sedili neri al suo interno sedeva Ender.
Era una gatta prevalentemente nera, ma il petto e la punta della coda erano di colore bianco.
La felina poggiava i suoi occhi sul vetro del finestrino e osservava il paesaggio urbano passare a tutta velocità, pensava a come la sua vita passava velocemente come fosse il paessaggio di contorno a qualcosa che ogni singolo giorno faceva il suo giro, lo stesso identico giro.
Ma nonostante pensasse a ciò ogni giorno, non aveva ancora capito cosa fosse quella cosa misteriosa che faceva un giro infinito.
Ender fu costretta a tornare alla realtà quando dovette scendere dal bus.
Erano tre anni che scendeva alla stessa identica fermata e per lo stesso identico motivo.
Guardava l'edificio davanti a sé: alto due piani, le pareti nere e le finestre occultate da tende, sopra la porta grigia all'entrata era inciso il nome del posto.
HOUSE OF BOXING.
Era scritto a caratteri cubitali, la parte superiore delle lettere era colorata di rosso quella inferiore di nero.
La felina bicolore prese un bel respiro e varcò l'entrata.
Era una boxer.
Chiunque pensasse questo...sbagliava.
Purtroppo, nonostante la ragazza avesse un interesse particolare per quella disciplina, aveva un ruolo marginale nel pugilato.
Ender da tre anni lavorava come inserviente nella palestra e le cose sembravano non cambiare.
Si poteva pensare che il pugilato fosse la cosa misteriosa che faceva un giro infinito, ma Ender non accettava quello scenario...non poteva accettare che lei sarebbe rimasta sempre inserviente e nel profondo di sé stessa sperava che un giorno le cose cambiassero.
La felina chiuse l'armadietto grigio e indossò il cappello grigio stesso colore della divisa che indossava.
"Guarda chi c'è".
Ender sbuffò a quelle parole.
"Parlo con te".
La stessa voce richiamò la gatta, la quale si voltò verso lo squalo di sesso femminile che la fissava con superiorità.
"Buongiorno anche a te Sharka".
Disse Ender con tono freddo.
Sharka era robusta e alta poco più della gatta bicolore, i suoi capelli erano rossi e spettinati, indossava dei pantaloncini neri con i bordi, sia quello superiore che quelli inferiori, rossi, la sua pelle era grigia e i suoi denti bianchi continuavano a formare quel sorriso.
"Non dovresti pulire?"
Chiese mentre indossava i guantoni rossi, sapeva che alla gatta piaceva il pugilato e che sarebbe voluta salire sul ring, e da circa un anno lo squalo aveva preso la brutta abitudine di rinfacciarle quale fossero i loro rispettivi posti.
Ender non rispose al pesce e uscì dagli spogliatoi.
Dopo diverse ore Ender spazzò per l'ennesima volta il pavimento e quando il suo lavoro fu momentaneamente concluso fissò il ring al centro della palestra.
Al momento era in corso uno sparring fra un toro e un cavallo, erano nuovi e quindi sconosciuti alla gatta.
Ma a quest'ultima interessava l'anello quadrato, non c'era mai salita nemmeno per pulirlo e avrebbe dato qualsiasi cosa solo per poggiare i suoi piedi sul tappeto bianco.
"Inserviente".
Una voce non gradita alla gatta la costrinse a raggiungere la zona della palestra dove erano appesi i sacchi di diversi colori.
"Si,Tanya?"
Chiese la gatta mentre cercava di mostrare un tono e uno sguardo rispettosi, anche se il cavallo davanti a lei meritava tutt'altro.
Tanya aveva una criniera gialla e la maggior parte del suo corpo era colorato di un marroncino chiaro, erano bianchi invece: i polsi, le caviglie e il muso.
"Ho rovesciato l'acqua".
Disse l'equino con finto tono dispiaciuto.
La felina afferrò lo spazzolone e lo passò sopra l'acqua distesa sul pavimento.
"Blake".
C'era solo una persona che la chiamava con il suo cognome...Fudgy, la proprietaria della palestra.
Era una gatta dal pelo colorato di nero, i suoi capelli erano corti e bianchi, non sapeva molto di lei tranne che per diversi anni era stata una boxer professionista.
"Signora Eller".
Ender non la chiamava mai per nome.
"Dovresti recarti al Pam Shop, stasera daremo una festa qui in palestra".
Disse la gatta.
"Vado subito".
Rispose la gatta prima di afferrare la lista scritta su un foglio bianco strappato in malomodo da un quaderno.
CIAO A TUTTI
Cosa ne pensate? Spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.
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