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ALL ON TABLE

Ender, dopo essersi cambiata, si apprestò a uscire dalla palestra.

"Ender dove vai?"

Chiese Fudgy mentre dal solito posto sopra le scale la guardava.

"Stasera ho un impegno".

"Ma stiamo festeggiando qui".

La proprietaria scese le scale e si mise davanti alla simile.

"Anche tu fai parte di questa palestra non devi escluderti".

Ender fece un piccolo sorriso nel sapere che almeno una delle presenti teneva a lei, ma poco dopo svanì.

"Signora Eller la ringrazio per la sua gentilezza ma questo appuntamento per me è importante, ora mi scusi mancano venti minuti alle nove e se non vado faccio tardi".

La gatta nera sorrise e uscì.

ALL ON TABLE.

Era scritto in rosso sopra le porte marroni che conducevano al ristorante, Carmen era in piedi proprio davanti alle porte.

Ender arrivò poco prima che l'orologio facesse scattare le nove.

"Mi hai presa sul serio".

Disse la cassiera mentre rideva, l'inserviente sorrise e con molta gentilezza aprì una delle porte e invitò la sua simile ad entrare.

"Buonasera signore".

Un camaleonte verde vestito in modo elegante si avvicinò alle feline.

"Un tavolo per due per favore".

Disse Carmen con molta eleganza.

"Ma certo seguitemi".

Il cameriere portò le gatte ad un tavolo nel pieno centro della sala, non poteva scegliere un posto migliore.

Quella sera sarebbero state al centro dell'attenzione.

"Avete già in mente qualcosa da ordinare?"

Il camaleonte estrasse dalla tasca sinistra della sua giacca nera un taccuino e una penna nera.

"Vorremo due bistecche per favore e dell'acqua gentilmente". 

Carmen parlò nuovamente con la sua gentilezza quasi disarmante.

"Sei sempre così gentile?"

Chiese Ender mentre fissava la simile.

"È il mio dono e la mia maledizione".

Rispose la gatta bicolore.

"Come può essere una maledizione?"

"Essere sempre gentili non è la tattica migliore da seguire nella vita ma non posso farci nulla non riesco a non esserlo con chi non se la merita, per questo...be...".

Carmen iniziò a giocare con le dita.

"Be...?"

La incitò Ender.

"...mi insegneresti il pugilato?"

L'inserviente quasi sussultò.

"M-ma io sono solo...".

"Lo so, per questo voglio che sia tu a farlo i pugili della tua palestra sono arroganti e presuntuosi tu invece sei umile e gentile, ti prego insegnami se imparo la boxe il mio carattere si rafforzerá insieme alle braccia".

Ender riflettè qualche istante ma proprio mentre la bocca si apriva per parlare un piatto bianco con sopra una bistecca ben cotta venne posizionato con eleganza sulla tovaglia blu.

"Penso che sia meglio mangiare".

Carmen sorrise.

"Aspetta non ha portato l'acqua".

Fece notare Ender, la gatta nera spostò la sedia all'indietro per alzarsi ma urtò una tigre.

"Attenta idiota".

Il felino vestito come un motociclista spinse leggermente la gatta bicolore.

"Non c'è bisogno di fare così".

Disse Carmen.

"Tu non ti impicciare".

Tuonò la tigre.

"Tu non esagerare".

Ender mise a posto la sedia.

"Mi hai investito con la sedia".

"Non c'è bisogno di farne un dramma".

Ribattè l'inserviente mentre fissava con aria di sfida il felino più alto, anche se non di molto, di lei.

"Cosa vuoi fare picchiarmi? Le donne non sanno tirare pugni".

"E chi l'ha detto".

Una volpe avanzò verso i felini: era robusta e con il pelo arancione, aveva dei capelli a caschetto rossi e sul volto un sorriso di sfida.

L'occasione stava per esplodere.

CIAO A TUTTI spero che il capitolo vi sia piaciuto se avete domande o curiosità scrivetele nei commenti e ci vediamo al prossimo capitolo CIAU.

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