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4. Nuovi problemi

Dopo alcuni giorni di navigazione, finalmente lontani da Black Island, James portò la Jolly Roger in un buon nascondiglio di pirati. Dopo tutto quello che avevano passato tutti, pensò fosse meglio prendersi una piccola vacanza. In quei giorni, James e Facilier discutevano sul patto che avevano stretto giorni fa. Ormai Facilier e sua figlia non avevano più il marchio di Tata Zulie sulla mano e non erano più obbligati ad obbedire ad ogni singolo ordine, ma comunque decisero entrambi di rimanere con James e la sua ciurma. Facilier restò perché vedeva l'opportunità di realizzare finalmente il suo sogno grazie all'aiuto di James, mentre Celia, ormai innamorata di Bethany, non voleva più stare lontano da lei. Presto lo avrebbe detto a suo padre, ma per il momento preferì aspettare. Mentre Facilier e James parlavano dei loro affari, Scarlett si prendeva cura di Glenn. Charlie, invece, girovagava qua e là. Di solito si precipitava da qualche bella donna a fare il cascamorto come al solito, ma stavolta non gli andava. Da un po' di tempo gli era passata la voglia di divertirsi come faceva sempre. Rimaneva, invece, ad osservare da lontano Celia e Bethany. Loro due stavano sempre insieme, a ridere e scherzare. Osservandole, presto capì cosa provava: era innamorato di Celia. Lei non era come le altre, la trovava speciale. La vedeva come una donna perfetta, bellissima e in gamba. Da quando l'aveva conosciuta, non se la sentiva più di andare con altre donne. Voleva solo lei, ma non poteva certo forzarla. Celia non lo ricambiava e sicuramente non l'avrebbe mai conquistata usando la forza. Pensò, piuttosto, a un modo per poter arrivare al suo cuore. Era talmente innamorato di lei che non riusciva a pensare ad altro. Nel frattempo, Celia e Bethany passeggiavano per il porto. Celia si sentiva un po' a disagio in mezzo a tutti quei pirati, ma con Bethany si sentiva tranquilla. Lei conosceva bene quell'ambiente e sapeva come comportarsi. "Sai che solo l'altro giorno ho notato che tuo padre ha gli stessi occhi di mia madre?", le disse a un certo punto Bethany, "Non me n'ero accorta prima". Celia, sorridendo, le rispose: "E' vero. Però mio padre non li ha sempre avuti così. A furia di abusare della magia nera, un giorno i suoi occhi cambiarono colore. Me lo raccontò anni fa", "Davvero? Invece mia madre li ha sempre avuti viola. E' un colore molto raro", "E' vero, sono stupendi". Passeggiarono a lungo, sempre chiacchierando. Poi, verso sera, dopo aver cenato andarono in una camera di una locanda e si sedettero sul letto. "Presto dovremmo dirlo alle nostre famiglie", disse Celia. Bethany le sorrise, le accarezzò i capelli e le disse: "Non ti preoccupare. Quando saremo più tranquilli, glielo diremo insieme. Ora vedo che anche i nostri padri van d'accordo. Magari possiamo dirglielo prima di ripartire o quando siamo in mare", "Sì, può andare. Solo che... ecco...", "Che cosa? Cosa c'è che non va?", "Ecco... Della mia famiglia mi è rimasto solo mio padre. Lui mi ha detto che vuole realizzare il suo sogno assieme a me. Io ti amo, Bethany. Su questo sono sicura. Non posso più stare lontano da te, ma non voglio nemmeno rischiare di non rivedere più mio padre. Una volta che lui avrà ciò che vorrà, come farò a stargli accanto? Come farò a stare accanto a entrambi?". Bethany le diede un bacio per tranquillizzarla e le rispose: "Stai tranquilla. Ogni cosa a suo tempo. Puoi sempre andare a trovarlo quando scenderemo a terra. Io farei lo stesso con mio padre. Non vedersi per un po' non vuol dire che non ci si voglia più bene. E' normale che prima o poi ognuno segua la propria corrente per vivere la propria vita come si vuole", "Sì. Hai ragione, scusa. E' solo che mi è rimasto solo lui, sai. La paura di perderlo rimane", "Ci credo. Starei in pensiero anch'io, ti capisco bene. Ad ogni modo, non preoccuparti. A questo penseremo più avanti". Subito dopo, Bethany la baciò di nuovo, accarezzandole le spalle. Celia, ricambiando il bacio, le accarezzò i capelli. Poi, dopo molte coccole, si tolsero i vestiti e fecero l'amore. Subito dopo, rimasero abbracciate sul letto. Poco prima di addormentarsi, sentirono un rumore fuori dalla finestra. "Cos'è stato?", disse Celia spaventata. "Non lo so", rispose Bethany, "Aspetta, ho tirato male la tenda, prima. Mamma mia, speriamo che nessuno si sia messo a sbirciare. Molti pirati son dei veri guardoni". Bethany si alzò per sistemare la tenda della finestra. Mentre chiudeva, le sembrò di vedere qualcuno correre in lontananza. 'Maledetti pirati!', pensò nervosamente. Poi tornò a letto, abbracciando Celia.

Charlie corse più veloce che poté, verso un punto del porto abbastanza isolato. "No... No... Non può essere...", disse fra sé e sé. Sapeva in quale stanza stavano Celia e Bethany ed era rimasto tutto il tempo ad osservarle, sempre più ossessionato dall'amore che provava per Celia. Aveva scoperto la loro relazione segreta e questo lo fece restare molto male. "Ha scelto mia sorella al mio posto!", continuò, mettendosi le mani nei capelli, "Che cos'ho che non va?". All'improvviso, qualcuno gli parlò dall'ombra: "Ehi, ragazzo! Hai qualche problema?". Charlie si girò. Su un barile stava seduto un vecchio pirata con in mano una bottiglia di rum. "Sto bene", gli rispose, "Non è niente". Quello ghignò, mostrando alcuni denti sporchi e rovinati. "Conosco quello sguardo", gli disse, bevendo un sorso, "Problemi di cuore, eh?". Charlie sospirò: "Ebbene, sì. Ma risolverò presto", "Me lo auguro per te, giovane pirata. Le donne, quando vogliono, prendono il tuo cuore e lo fanno in mille pezzi, così!". Il vecchio pirata lanciò in terra la bottiglia, che si frantumò. "Hai detto bene", gli rispose Charlie, "E' proprio quello che mi è successo stasera", "Allora, se fossi in te, andrei da lei e le direi in faccia tutto ciò che penso. E se ancora dovesse rifiutarmi, la porterei con forza sulla mia nave. Oh, la mia vecchia nave. Un tempo ne avevo una, ragazzo. Ma ora non più. E così eccomi qua, bloccato in questo posto", "Ma io non potrei mai farle del male. Assolutamente no, non se ne parla", "E allora continua a farti mettere i piedi in testa, se ragioni così! Affari tuoi, la vita è tua! Oh, corpo di mille balene! Quanto mi manca la mia nave!". Mentre il vecchio pirata raccontava la storia della sua vita, Charlie si allontanò. Non era in vena di restare ad ascoltarlo. Forse in un altro momento lo avrebbe fatto, ma ora aveva altri pensieri in testa. Si avviò verso la locanda, comprò una bottiglia di rum e andò nella sua stanza, intento ad affogare i suoi dispiaceri nell'alcool.

Intanto, nella camera di Bethany, Celia si svegliò di colpo, si alzò e cominciò a rivestirsi. "Ehi, che succede?", le chiese Bethany mezzo addormentata. "Scusa, devo tornare da mio padre", le rispose Celia, "Gli avevo detto che non avrei fatto troppo tardi. Spero non mi abbia chiusa fuori", "Ma dai, sei grande. Rimani qui, ti prego", "Lo vorrei tanto, davvero. Ma preferisco dormire con lui stanotte. Quando i nostri genitori lo sapranno, sarò più tranquilla e potremo dormire insieme quanto vogliamo", "E va bene, se proprio insisti... D'accordo, ci vediamo domattina. Buonanotte", "Buonanotte, a domani". Celia si alzò dal letto ed uscì dalla stanza. Quando arrivò davanti alla camera di suo padre, fece un respiro profondo e bussò. Nessuna risposta. Pensando che dormisse, fece per tornare da Bethany, quando all'improvviso udì la sua voce: "Avanti". Celia aprì la porta ed entrò. Trovò suo padre seduto sul letto, intento a leggere i tarocchi. "Dove sei stata? Mi hai fatto preoccupare", le disse. "Ero con Bethany", gli rispose Celia. Facilier, senza alzare lo sguardo, continuò: "Capisco. E che avete fatto per tutto questo tempo?", "Abbiamo parlato", "Ma davvero? Solo parlato?". Celia deglutì. Non sapeva più che cosa dire e cominciava a pensare che suo padre sapesse tutto. 'Ma certo che lo sa!', pensò, 'Dopotutto è uno stregone, come potrebbe non saperlo?'. "Coraggio, Celia", continuò Facilier, ghignando e guardandola negli occhi, "Non puoi mentire ad un imbroglione! Vuoi dirmelo tu o ti devo raccontare io ciò che so?". Le mostrò le carte, facendole capire che a lui non si poteva nascondere nulla. Allora, Celia confessò. Gli disse che, stando in compagnia di Bethany, aveva finito per innamorarsi di lei e il sentimento era ricambiato. Facilier la ascoltava in silenzio. Poi, quando Celia smise di parlare, le rispose: "Ti sei innamorata di un pirata. Una donna pirata. E non di una qualunque, ma della figlia di Capitan Uncino. Stai giocando col fuoco, ragazza mia", "Padre, io la amo", "Il vecchio Uncino è un pirata disonesto e senza scrupoli, di queste cose me ne intendo molto bene. Probabilmente anche i suoi figli lo sono", "Bethany non è così. Non con me, almeno", "Certo, come no. Ricordi suo fratello? Se non ti fossi difesa, avrebbe continuato a darti fastidio", "Charlie è fastidioso, ma non cattivo. Non tutti i figli assomigliano ai genitori, lo sai". Facilier si alzò, rimise a posto le sue carte e si preparò per andare a dormire. "Come ti ho detto poco fa, stai giocando col fuoco", le disse freddamente, "Comunque, la vita è tua. Ti dissi anni fa di scegliere se stare con me o andare per la tua strada". Celia rimase in silenzio. Ci rimase un po' male dalla freddezza di suo padre, anche se ormai doveva esserci abituata. Sospirò, poi andò a sdraiarsi accanto a lui, abbracciandolo. "Io non voglio perderti, padre", gli disse dolcemente, "Ti voglio bene, anche se non dovessimo stare più insieme. Qualunque cosa farò della mia vita, non passerai mai al secondo posto per me". Facilier, sorridendo, le diede un bacio sulla fronte, ricambiando il suo abbraccio. "Anch'io ti voglio bene, Celia", le rispose, "Sono solo preoccupato per te. Non voglio che ti accada nulla, tutto qui", "Stai tranquillo, andrà tutto bene", "Sei molto ottimista, stasera. Più del solito", "Dico davvero. Sono più fiduciosa stavolta. Tu realizzerai il tuo sogno e io il mio", "Credevo volessi far parte anche tu dei miei progetti", "Sì, padre. Ma ora sono un po' confusa. Voglio stare con te, ma sento che non posso più vivere senza Bethany", "Sei proprio innamorata, vedo", "Già. Lei ancora non l'ha detto alla sua famiglia, pensavamo di farlo nei prossimi giorni", "Ad ogni modo, qualunque cosa deciderai, la mia porta sarà sempre aperta per te, cara", "Grazie, padre", "Su, ora dormiamo. Domattina presto ripartiremo per il mare. Dormi bene, Celia", "Buonanotte". Subito dopo, si addormentarono abbracciati, proprio come un tempo.

Nel frattempo, James e Scarlett avevano messo a letto Glenn e prima di dormire fecero l'amore. Non passò molto tempo che a James tornò un'altra crisi di pianto che per poco non svegliò il bambino e il suo pappagallo. Scarlett lo abbracciò in fretta, cantandogli una dolce ninna nanna. James parve calmarsi, ma la crisi che ebbe quella notte era parecchio forte. "Era da un po' che non ti capitava, caro", gli disse Scarlett, "C'è qualcosa che ti preoccupa?". James, tirando su col naso, le rispose: "Qualcosa c'è, effettivamente. Per il resto della mia vita non sarò più un pirata libero, ma un corsaro al servizio di quello stregone. Non avrò più la mia libertà!", "Ti darò una mano io. Tutta la tua famiglia è pronta ad aiutarti". James, dopo queste parole, pianse di nuovo: "Ecco, appunto! Ora anche tutti voi non siete più liberi!". Scarlett gli accarezzò i capelli per calmarlo e gli rispose: "Stai tranquillo, a noi non pesa, davvero. L'importante è che restiamo insieme, qualunque cosa accada. E poi, se il Dottor Facilier può aiutarti a battere Peter Pan, allora ne sarà valsa la pena", "Forse hai ragione. Ma in parte rimango comunque pentito di aver stretto quel patto con lui", "Coraggio, James. In fondo, sarà molto meno peggio della brutta esperienza su Black Island. Inoltre ho visto che sua figlia e Bethany vanno molto d'accordo. Se Celia è felice con noi, allora suo padre sarà tranquillo", "E' vero, ho notato che sono diventate molto amiche, ma la cosa non mi piace molto. E' pur sempre la figlia di uno stregone, non mi fido fino in fondo", "Anche Glenn si è affezionato a lei, e anche il suo pappagallo. Jack non vola mai affettuosamente verso gli estranei, e invece con Celia ha socializzato subito. C'è del buono in lei", "Capisco. Non dimenticarti, però, quello che ha fatto a Charlie", "Sì, lo so, ma non è andata fino in fondo. Charlie l'ha provocata e lei ha reagito, ma senza fargli del male. Ad ogni modo, tutti noi la stiamo tenendo d'occhio", "D'accordo, voglio darti fiducia, mia cara. Finora non ti sei mai sbagliata nel giudicare le persone", "Stai tranquillo, James. Vedrai che le cose andranno per il verso giusto". Scarlett baciò James sulla fronte, continuando ad accarezzargli i capelli. Lui, poco a poco, si addormentò, con la testa appoggiata al suo petto. Subito dopo, si addormentò anche Scarlett, con le mani nei suoi capelli.

La mattina dopo, James e la sua famiglia, seguiti da Facilier e Celia, si avviarono verso la Jolly Roger assieme alla ciurma e ripartirono, diretti verso un nuovo posto da saccheggiare. La prima parte del viaggio non fu positiva: Charlie non riusciva a fare il suo lavoro, non avendo ancora smaltito la sbornia della sera prima. Prima che James si innervosisse, Bethany si offrì di sostituirlo finché non si fosse ripreso. Charlie non usciva dalla sua stanza, così James disse a Scarlett di portarlo nella sua cabina per poter capire cosa gli fosse successo. Una volta lì, lo fece sedere e rimase da solo con lui. "Charlie, si può sapere che hai? Stai male?", gli disse guardandolo storto. "Ecco... Io...", rispose lui, dondolando sulla sedia. James si versò il rum in un boccale e continuò: "Hai bevuto molto ieri sera, vedo! Riconosco i segni, essendo anch'io un discreto bevitore! Ma che ti è preso? Sapevi che oggi ripartivamo e ti sei riempito di rum?", "Mi dispiace, padre", "Non hai mai bevuto così tanto fino ad oggi. C'è qualcosa che non va?", "In verità, sì. Bevevo proprio per dimenticare", "Dimenticare cosa?", "Io... Io mi sono innamorato di Celia". James, udendo questa frase, sputò il rum alla sinistra di Charlie, rischiando di colpirlo. "Cosa?!", disse, pulendosi la bocca col suo fazzolettino rosa, "Per tutti i diavoli! Tra tutte le donne che ci sono, proprio di lei dovevi innamorarti?", "Non mi sono mai innamorato così di nessun'altra, finora. Lei ha qualcosa di speciale, è diversa da tutte le altre. Purtroppo, però, non mi ricambia e io non so cosa fare", "Giovanotto, il mare è pieno di pesci. Lascia perdere quella strega, credimi, non fa per te. Io dovrò servire suo padre per il resto della mia vita, non immischiarti anche tu in cose troppo grandi per te". Charlie, però, nonostante le parole di suo padre, non poteva fare a meno di pensare a Celia. Rimase ad ascoltarlo in silenzio, dopodiché gli scese una lacrima. James se ne accorse, si alzò e andò verso di lui, porgendogli il suo fazzoletto rosa. "Andiamo, Charlie", gli disse, dandogli una pacca sulla spalla, "Devi reagire. Vedrai che un giorno troverai una donna ancora più speciale che ti farà dimenticare quella Celia", "Lo vorrei tanto, padre. Lo vorrei tanto. Sto malissimo in questo momento", "Lo so, ma questo ti renderà ancora più forte, in futuro". Subito dopo, James prese il suo bocchino e si accese due sigari. Charlie, dopo un po', gli domandò: "Padre?", "Sì, figliolo?", "Posso fumarne uno anch'io?". James posò il bocchino sul tavolo e gli rispose: "Vuoi anche cominciare a fumare, adesso?", "Solo per questa volta, per favore". Suo padre sbuffò. Suo figlio era veramente distrutto in quel momento e non sapeva più che dirgli. Decise di assecondarlo, sperando che smettesse di pensare a Celia. "E va bene", gli disse, porgendogli un sigaro, "Ma solo uno. E non prendere il vizio, mi raccomando", "Grazie, padre". Fumarono assieme. Charlie, all'inizio, tossì, non essendo ancora abituato. Poco a poco, si sentì meglio. Sorrise, pensando ad altro. James fu sollevato di vederlo stare meglio. Gli disse che poteva prendersi la giornata libera, il tempo di riprendersi. Appena finì di fumare, Charlie uscì dalla cabina, diretto verso la sua camera. Quando fu quasi arrivato, incrociò Bethany. "Ehi, fratellone", gli disse lei, annusando l'aria, "Ma hai fumato?". Lui, con lo sguardo perso nel vuoto, le rispose: "Sì, esatto. Non sai che ti sei persa". Fece per entrare in camera sua, ma Bethany gli si mise davanti e continuò: "Ma cos'hai oggi?", "Oh, niente, niente. Davvero. E' tutto a posto", "A me non sembra", "Ti ho detto che sto bene. E anche tu sembri molto felice. Vedo che la dolce compagnia di Celia ti rallegra le giornate", "Che c'entra ora Celia?", "C'entra eccome. Ti rende sempre felice stare insieme a lei, dico giusto?". Bethany cominciò a sospettare che Charlie sapesse della loro relazione. Alla fine, riuscì a fargli confessare di averle seguite e di aver visto tutto. "Allora eri tu fuori dalla finestra ieri notte", gli disse seria. "Ma brava!", le rispose Charlie con un sorriso sarcastico, "So tutto quanto! E a mamma e papà quando avete intenzione di dirglielo?", "Molto presto, se non l'hai già fatto tu!", "No, non ho detto niente a nessuno! Prima papà si era agitato solamente per avergli detto che amo Celia, se scopre che la amiamo entrambi, chissà che reazione potrebbe avere!", "La ami?! Era per questo che ci pedinavi continuamente?", "Sì, esatto! Non riesco a smettere di pensare a lei, non posso farci niente! Ma Celia ha scelto te e io ora sono fuori dai giochi!", "Al cuore non si comanda, lo sai bene! Anch'io la amo, ma non l'ho di certo forzata!", "Sì, lo so! Ma questo non mi fa stare meglio!". Detto questo, entrò in camera sua. Prima di chiudere la porta, Bethany gli disse: "Grazie per non aver detto nulla a papà su noi due". Charlie non le rispose. Chiuse la porta e si buttò sul suo letto, cercando di pensare a tutto all'infuori di Celia.

Nel frattempo, in camera di Bethany, lei e Celia discutevano sul momento opportuno per poter parlare alle loro famiglie della loro relazione. "Mio padre già lo sa", disse Celia a un certo punto, "Non gli si può nascondere nulla", "Accidenti! E come l'ha presa?", "Piuttosto bene, direi. Comunque, col tempo lo accetterà completamente", "Sicuramente. I miei genitori ancora non lo sanno, solo Charlie è venuto a saperlo e anche lui per ora non dirà nulla a nessuno", "Come?! Charlie lo sa?", "Ebbene, sì. E non è tutto: è follemente innamorato di te e temo che questa cosa lo farà impazzire. Non si era mai comportato così prima. Cerca di stargli lontano il più possibile finché non gli sarà passata", "Non c'è problema, visti i suoi modi di fare invadenti, non ho problemi ad evitarlo", "Sono seriamente preoccupata per lui. Spero tanto che si riprenda", "Mi dispiace, Bethany. Io non credevo che anche lui si fosse innamorato. Nessuno prima d'ora aveva mai detto di amarmi e ora mi ritrovo con due persone che provano lo stesso sentimento per me contemporaneamente", "Troppo amore all'improvviso, eh?", "Già". Bethany le diede un bacio, dicendole che presto avrebbero potuto stare tranquille insieme. Celia le sorrise. Anche lei sperava di poter condividere la sua vita con lei. Rimasero nella sua stanza ancora per un po', poi Bethany dovette uscire per occuparsi della nave al posto di Charlie. Celia, dopo un po', uscì anche lei, andando ad aiutare Scarlett.

I giorni passavano. Tra vari arrembaggi, tutto procedeva bene. Ancora non si era trovato un posto adatto per Facilier per realizzare il suo sogno, ma presto ne avrebbero trovato uno. Una sera, James e Facilier discutevano nuovamente dei loro affari in cabina, davanti a un buon boccale di rum. "Dunque", disse James, "Presto approderemo verso nuove isole. Spero che troverai il luogo adatto a te", "Lo spero proprio. I luoghi visti finora non mi hanno convinto molto", "Poi potrai finalmente aiutarmi a vendicarmi di Peter Pan! Sono anni che aspetto di dargli una bella lezione!", "Lo so, lo so. Non mi sono dimenticato, amico mio. E tu non dimenticarti di portarmi ogni mese le anime da me richieste, una volta che tutto sarà finito", "E come faccio a dimenticarmene? Comunque, tornando al nostro piano...", "Sì, dicevamo...". Mentre discutevano, Scarlett si occupava di varie faccende sulla nave assieme a Glenn. Ora il piccolo era diventato il nuovo mozzo e Scarlett gli mostrava nuove cose da imparare a bordo della Jolly Roger. Nel frattempo, Bethany e Celia erano in camera a rilassarsi. Bethany aveva trovato nella stiva una bottiglia di Moscato e voleva brindare con Celia per festeggiare la loro relazione. "Un giorno avremo una nave tutta nostra", disse Bethany sorseggiando il vino, "E anche una nuova ciurma tutta per noi. Magari di sole donne. Che ne dici, Celia?", "Non sarebbe male. Ma sai, io non è che sono completamente favorevole ai saccheggi e ai massacri", "Beh, ma è questo che fanno i pirati", "Lo so, ma anche con mio padre ero riuscita a convincerlo a prendere anime di persone cattive e di lasciare stare gli innocenti", "Celia, ti rivelo un segreto: nessuno è innocente in questo mondo. Capisco che hai i tuoi principi, ma io so fare solo il pirata. Scegli tu se rimanere a terra e aspettarmi se non vuoi partecipare, ma così facendo rischiamo di non vederci per mesi", "Lo so, è solo che non mi sono ancora abituata a tutto questo. Mia madre non mi ha educata così", "D'accordo, però ora hai la tua vita e devi scegliere tu come viverla. Comunque, non ho ancora una mia nave personale. A questo penseremo più in là. Per ora siamo insieme sulla Jolly Roger", "Sì, hai ragione. Prossimamente ci penseremo". Bevvero alcuni bicchieri a testa. Celia, a differenza di Bethany, reggeva molto poco l'alcool e dopo pochi bicchieri cominciò a girarle la testa. Si sdraiò sul letto e chiuse gli occhi, poi si addormentò. Bethany, appena finì di bere, le mise sopra una morbida coperta e uscì dalla sua stanza per andare a cercare una bottiglia d'acqua fresca. Appena uscì, Charlie entrò di soppiatto e chiuse la porta. Si avvicinò al letto e si sedette di fianco a Celia. Vederla addormentata era veramente stupendo per lui. "Sei bellissima", le disse sottovoce. Le diede una carezza, ma Celia non si svegliò. Lui spostò la coperta e cominciò a baciarla, prima sulla guancia, poi sul collo. Subito dopo, le sollevò la gonna e cominciò ad abusare di lei. Celia emise dei mugolii soffocati, facendo smorfie di dolore. "Non voglio farti del male", disse Charlie senza fermarsi, "Tranquilla, farò piano". Celia non riusciva a reagire, mentre Charlie continuava ad abusare di lei. Dopo alcuni minuti, la porta si spalancò. Charlie, spaventato, si girò di colpo, ma prima che potesse dire qualcosa, venne afferrato per la gola. L'ombra di Facilier aveva preso per il collo la sua ombra e stringeva la presa sempre di più. "Che stai facendo a mia figlia?!", urlò Facilier, "Maledetto! Sta' lontano da lei!". Charlie andò nel panico. Poco dopo, sopraggiunsero James e Scarlett e ciò che videro li lasciò scioccati. "Per Giove e Saturno, lascia stare mio figlio!", urlò James sfoderando la sua spada. L'ombra di Facilier lasciò andare Charlie e se la prese con James per difendere il suo padrone. Scarlett provò ad intervenire, ma l'ombra dello stregone la spinse indietro. Dopodiché, Facilier estrasse dalla tasca una bambola Voodoo con l'aspetto di Charlie e fece per colpire il suo cuore. James riuscì a fermarlo con l'uncino, facendogli cadere per terra lo spillone e impedirgli di fare ciò che stava per fare. In quel momento, arrivò Bethany. Per lo shock, fece cadere per terra la bottiglia d'acqua, che si frantumò. Estrasse la sua spada per difendere i suoi genitori, ma Facilier chiamò a sé i suoi Amici dell'Aldilà, pronti ad attaccare. Bethany fece un passo indietro, rinfoderando la spada. "Ma che sta succedendo qui?", chiese spaventata. "Perché non lo chiedi a tuo fratello?", le urlò contro Facilier, "Quello che ha fatto a mia figlia è molto, molto grave! Non deve rimanere impunito!". Charlie, rannicchiato in un angolo della stanza, teneva nascosto il volto tra le mani, pieno di vergogna. "Che cosa hai fatto?", disse Bethany spaventata. Charlie, piangendo, raccontò ciò che era successo, aggiungendo che non voleva farlo e che non sapeva cosa gli fosse preso. Bethany corse verso di lui e lo prese a pugni. "Maledetto schifoso!", urlò, "Come hai osato?! Come ti è venuta in mente una cosa del genere?!". James e Scarlett, ripresosi dagli attacchi dell'ombra di Facilier, andarono verso Bethany per fermarla. Lei, però, sembrava impazzita. Scarlett la trascinò via prima che potesse uccidere Charlie. James afferrò suo figlio per la maglietta col suo uncino e gli urlò: "Che cosa ti è preso, ragazzo?!". Charlie non sapeva più cosa dire. Si sentiva in colpa per ciò che aveva fatto a Celia, ma ormai era troppo tardi. Facilier riprese la bambola Voodoo, ma James gli disse spaventato: "Aspetta! Lo so che per quello che ha fatto a tua figlia si merita una lezione, ma se permetti vorrei pensarci io! E' mio figlio!", "Anche tu hai cercato di uccidere mia figlia quando aveva attaccato il tuo, ricordi?", "Sì, e tu mi hai suggerito di darle una punizione diversa e così ho fatto! Ora permettimi di occuparmi io di mio figlio! Ti assicuro che non passerà impunito per ciò che ha fatto!". Facilier, digrignando i denti, mise via la bambola Voodoo e annuì. Poi andò verso Celia, ancora mezzo addormentata. Le diede una carezza, ma lei emetteva solo mugolii soffocati, ancora sotto l'effetto dell'alcool. Aiutato dalla sua ombra, la portò nella sua stanza al sicuro, poi tornò per assistere alla punizione di Charlie. James l'aveva fatto legare per le braccia all'albero della nave e lo voleva frustare lui stesso davanti a tutta la ciurma. "Dannato imbecille! Gambero deficiente! Mollusco idiota!", James, a ogni colpo di frusta, lo insultava pesantemente. Charlie urlava per il dolore. Dopo venti frustate, James disse che sarebbe rimasto lì legato tutta la notte, senza cibò né acqua. Prima di andarsene, gli si avvicinò e gli disse: "Se non eri mio figlio, ti avrei fatto molto di peggio! Che non si ripeta mai più una cosa del genere! Ora per colpa tua i nostri piani rischiano di andare all'aria!". James era preoccupato. Facilier era infuriato e c'era il rischio che il loro patto saltasse o addirittura che facesse loro dei malocchi per vendetta. Charlie l'aveva fatta grossa e James era veramente arrabbiato con lui per questo. Bethany voleva vedere come stava Celia, ma Facilier si mise davanti a lei e le disse minaccioso: "Dove credi di andare, signorina?", "Volevo solo vedere se...", "Non c'è niente da vedere! Ti proibisco di frequentare mia figlia, d'ora in poi! Sono stato chiaro?!". Bethany rimase in silenzio. Facilier entrò nella sua camera e si chiuse dentro con Celia. Subito dopo, James prese Bethany per un braccio e le disse: "Non peggiorare le cose! Ci ha già messo nei guai tuo fratello, almeno tu stanne fuori!". Bethany, sconvolta, corse in lacrime in camera sua. Era talmente a pezzi per questa cosa che non riuscì nemmeno a rimettere in ordine la sua stanza, dopo il trambusto di poco fa. Prese la bottiglia di Moscato e bevve, finché non si addormentò.

Intanto, Charlie era ancora legato all'albero. Le ferite sulla schiena pulsavano, ma quello che gli faceva più male era il senso di colpa che gli era venuto per il disastro causato da lui stesso. Aveva fatto del male alla donna che amava. L'amore per lei era diventato un'ossessione e si era spinto oltre. La sua famiglia rischiava di finire nei guai, e tutto perché non era riuscito a controllarsi. Suo padre era veramente infuriato, molto più del solito, e aveva paura che non lo avrebbe mai più perdonato. Pianse disperatamente, con la testa appoggiata all'albero. Dopo un po' arrivò Scarlett per vedere come stava. Anche lei era arrabbiata con lui, ma allo stesso tempo era dispiaciuta. Non era mai stato punito in questo modo così crudele, ma era anche vero che stavolta aveva esagerato e quindi doveva pagarne le conseguenze. Gli mise un unguento sulla schiena per disinfettare le ferite, mentre lui stringeva i denti per il bruciore. "Sono molto delusa da te, signorino", gli disse mentre lo medicava. "Mi dispiace, madre", le rispose lui, "Io non volevo aggredire Celia, ma non riuscivo a smettere di pensare a lei. Volevo starle vicino, sentire il suo dolce profumo. Non so cosa mi sia successo, ma ora so che è troppo tardi per rimediare", "Lo credo bene! Non la biasimo se non ti perdonerà!", "Mi sento terribilmente in colpa! Sto malissimo!", "Che ti serva di lezione, Charlie! Ora, per tutta la notte, avrai il tempo di rifletterci sopra! E ringrazia tuo padre per l'unguento che ti ho appena spalmato addosso, sono riuscita a convincerlo ad usarlo! E' molto arrabbiato con te, lo sai? Per poco il Dottor Facilier non scatenava l'inferno, e prega che voglia aiutarci ancora per la guerra contro Peter Pan!". Detto questo, appena finì di medicarlo, Scarlett tornò nella cabina di James. Poco dopo, arrivò Glenn. Lui non aveva assistito alla punizione di Charlie, però sapeva che qualcosa era successo. "Ciao, stai bene?", gli chiese. "Ciao, fratellino", gli rispose debolmente Charlie, "Diciamo che potrebbe andare meglio", "Che cosa hai combinato per meritarti questa punizione?". Charlie, sospirando, continuò: "Ho fatto una cosa molto brutta. Ho fatto del male a Celia", "Cosa?! Perché? Che cosa ti ha fatto?", "Niente. La colpa è mia. Le ho fatto del male senza motivo e ora sto male per questo. Non volevo ferirla, ma ormai quello che ho fatto, ho fatto", "In che modo l'hai ferita?", "E' un po' complicato da spiegare. Quando sarai più grande lo scoprirai. Ci sono cose che fanno i grandi che non dovrebbero mai fare. Nemmeno un pirata", "Qualunque cosa tu le abbia fatto, forse se le porti un regalo poi lei è contenta e quindi potrete fare pace". Charlie, sentendo questa frase, gli sorrise per poi tornare serio. L'innocenza del suo fratellino era veramente fantastica, sperava che potesse rimanere così per sempre. "Vorrei che fosse così facile, Glenn", gli rispose, "Lo vorrei tanto. Ma purtroppo è un po' più complicato di così", "Perché?", "Per quello che le ho fatto, temo non basti un regalo. Comunque, ti ringrazio del tuo conforto. Non perdere mai questa forte speranza che ti porti sempre dietro quando cresci, mi raccomando", "Stai tranquillo, fratellone. Non lo farò". Poi, Glenn fece volare il suo pappagallo Jack sulla spalla sinistra di Charlie, e subito strusciò la sua testolina contro la sua testa. "Ciao, Jack", disse sorridendo. Se Glenn avesse saputo tutti i dettagli di quella vicenda, lo avrebbe odiato sicuramente. Anche il piccolo si era affezionato a Celia. "Vuoi che Jack rimanga qui con te a farti compagnia?", gli chiese Glenn. "No, portalo con te", gli rispose Charlie, "Voglio restare solo stanotte, ma grazie comunque. Su, ora vai a dormire, è tardi. Ci vediamo domattina. Buonanotte, fratellino", "Buonanotte, a domani". Glenn chiamò Jack e andò nella sua stanza.

Nel frattempo, Facilier stava cercando di destare sua figlia. Celia, dopo un po', si svegliò. La testa le girava ancora per via del vino e sentiva anche un tremendo dolore tra le sue gambe. "Padre, che è successo?", gli chiese ciondolando. Facilier, seduto accanto a lei, le raccontò ciò che Charlie le aveva fatto. Celia sgranò gli occhi. "Io ero in camera con Bethany, avevamo bevuto del vino, ma poi buio totale. Ricordo di aver sentito dei rumori dopo, e...", mentre cercava di ricordare, all'improvviso le venne alla mente anche di aver udito la voce di Charlie nel sonno e anche qualcosa che le stava facendo molto male, un dolore che non passava e che non riusciva a far smettere. Strinse nelle mani il suo vestito, digrignò i denti e scoppiò a piangere. Facilier la abbracciò, ma nulla poteva confortarla in quel momento. "Ti prego, dimmi che non è vero!", disse disperata, "Padre, dimmi che non è successo!", "Purtroppo sì, tesoro. Se non fossi intervenuto in tempo, chissà cos'altro ti avrebbe fatto dopo! Per fortuna avevo preparato una bambola Voodoo col suo aspetto dopo che ti aveva importunata la prima volta! Avevo il sospetto che tornasse a darti fastidio, e lo avrei anche ucciso se solo James non mi avesse fermato!". Celia era fuori di sé. Charlie aveva abusato di lei mentre era incosciente. Provò un'immensa rabbia in quel momento, tant'è che la sua ombra girovagò impazzita per tutta la stanza. Voleva vederlo morto dopo questo gesto nei suoi confronti, ma ripensava a Bethany. Era pur sempre suo fratello e ucciderlo non avrebbe di certo portato a nulla di buono. "Comunque", continuò Facilier, "James gli ha dato una sonora lezione prima. Io al suo posto gli avrei fatto anche di peggio, ma per il momento va bene così. Se si ripeterà ancora, stavolta giuro che lo ucciderò! D'ora in poi, Celia, non dovrai più frequentare nessuno di loro, nemmeno Bethany! Non voglio altri guai!", "Ma, padre...". Facilier la scosse e continuò: "Ti avevo detto che stavi giocando col fuoco e ora hai finito per scottarti! Non m'importa cosa provi per lei, guarda cosa ti è successo! Stai alla larga da tutti loro, hai capito?!". Celia era troppo sconvolta per discutere, quindi si limitò ad annuire. Facilier le accarezzò i capelli, le diede un bacio sulla fronte e poi le rimboccò le coperte, augurandole la buonanotte. Celia, però, non riuscì a dormire. Allora suo padre rimase lì sdraiato accanto a lei per tutta la notte.

La mattina dopo, Facilier andò nella cabina di James. "Buongiorno. Come sta tua figlia?", gli chiese quest'ultimo. Facilier lo guardò male, poi gli rispose: "Sta ancora dormendo, ma dopo ieri sera non si riprenderà mai più!", "Ti assicuro che mio figlio non aveva mai fatto nulla di simile, prima d'ora! Da quando voi due siete qui, è successo di tutto!", "Non dare la colpa a me, capitano! Siete voi che ve la siete cercata scherzando col Voodoo! E comunque abbiamo stretto un patto, quindi non farò nulla di male né a te né alla tua famiglia, ma se ricapita un'altra cosa come quella di ieri, stai pur sicuro che la prossima anima che donerò ai miei Amici dell'Aldilà sarà quella di tuo figlio!", "Smettila con le minacce! Non si ripeterà mai più, e poi ha già avuto ciò che si meritava, cos'altro posso fare?", "Ad ogni modo, mia figlia starà alla larga dai tuoi figli, e spero che loro facciano lo stesso!", "Li ho già messi in guardia a riguardo, non si frequenteranno mai più! Ora sarebbe meglio tornare a discutere dei nostri affari!". Facilier si sedette davanti a James, guardandolo minacciosamente. Parlarono nuovamente dei loro progetti, ma la rabbia era tanta e la concentrazione molto poca in quel momento.

Intanto, Celia si era svegliata. I serpenti James e Aisha le strisciarono sulle spalle. Poco dopo, qualcuno bussò alla porta. Era Bethany. Celia aprì, mostrando solo il suo volto. Bethany voleva vedere come stava, ma Celia, dopo l'avvertimento di suo padre, le disse tristemente che per un po' era meglio non vedersi. Le spiegò che suo padre era molto arrabbiato, poi le disse di non farsi trovare lì, perché se Facilier l'avesse vista in quel momento, avrebbe potuto farle del male. Bethany ci rimase male, ma capì la situazione. Salutò Celia, poi tornò in camera sua. Pochi minuti dopo, Scarlett bussò alla porta ed entrò. Si sedette di fianco a lei, dicendole che presto avrebbero potuto frequentarsi di nuovo. Bethany, in lacrime, non riuscì più a resistere e le confessò tutto. Le disse che amava Celia e che da un po' di giorni avevano instaurato una relazione. "Cara", le disse Scarlett, "Questo non è il momento opportuno. Dopo quello che le ha fatto Charlie, meglio aspettare che le acque si calmino. Tuo padre e il Dottor Facilier sono entrambi infuriati. Per un po' dovrete restare separate, mi dispiace". Le diede una carezza, poi uscì per andare a prendere del thé coi biscotti. Bethany, però, non voleva mangiare nulla. Era troppo depressa per questa storia.

In tarda mattinata, James slegò Charlie, e quest'ultimo cadde in terra privo di forze. "Spero per te che tu abbia imparato la lezione, ragazzo!", gli disse James. "Sì, padre", rispose debolmente Charlie. Mentre era sdraiato, Celia si fermò davanti a lui, gli sputò in faccia e urlò: "Sei un mostro schifoso! Non ti perdonerò mai per ciò che mi hai fatto!". Facilier le mise un braccio attorno alle spalle e le indicò di tornare in camera. Una volta lì, si chiuse dentro e non uscì per tutto il giorno. Per colpa sua, non poteva più frequentare Bethany. Charlie, quel giorno, venne fatto rinchiudere da James in cella. Era troppo debole per fare il suo lavoro, ma non fidandosi a lasciarlo in giro per la nave, decise di farlo rinchiudere per evitare altri incidenti. Era diventato incontrollabile e non voleva correre rischi. Charlie cadde in depressione. Aveva tutta la famiglia contro, tranne il piccolo Glenn che non si era reso conto di ciò che era successo. Bethany, quel giorno, prese nuovamente il posto di Charlie. Sfogò sulla ciurma tutta la rabbia e la tristezza che aveva in corpo, tant'è che tutti i pirati furono terrorizzati da lei. 'E' proprio la figlia di Uncino!', pensarono alcuni.

Passarono alcuni giorni. L'umore sulla Jolly Roger era sempre peggio. Tutta la ciurma cercava di non combinare pasticci, notando la rabbia della famiglia di Uncino. Charlie aveva ripreso a fare il suo dovere di nostromo, ma era più serio. Non suonava più nemmeno il suo flauto e non riusciva a sorridere. Sembrava un'altra persona. Anche Bethany era molto più severa del solito con la ciurma. Inoltre, ogni volta che incrociava Charlie, lo guardava male per poi abbassare lo sguardo. Celia non usciva mai dalla sua camera. Facilier, dopo le discussioni con James, tornava da lei e per confortarla provava ad insegnarle alcuni incantesimi semplici da imparare, per provare a distrarla. Glenn rimaneva da solo con Jack. Non capiva come mai all'improvviso fossero tutti di pessimo umore ed era un po' preoccupato. Una sera, uscì dalla sua camera col suo pappagallo e si mise ad osservare il mare di notte. Era talmente concentrato dalle onde che si infrangevano contro la nave che non si accorse che qualcuno si stava avvicinando a lui di soppiatto.

In quell'istante, James e Facilier stavano discutendo per l'ennesima volta su quale isola lo stregone intendeva stabilirsi per poter realizzare il suo sogno, quando all'improvviso udirono gridare. Era la voce di Glenn e stava chiedendo aiuto. James si alzò di scatto e corse fuori, sguainando la spada. "Glenn!", urlò, "Dove sei?". Insieme a lui, anche gli altri della famiglia erano usciti dalle loro stanze dopo averlo sentito urlare. Il piccolo non si trovava da nessuna parte. "Dove sarà?", domandò preoccupata Scarlett. Cercarono ovunque, ma Glenn sembrava sparito nel nulla. Poco dopo, videro Jack che volava terrorizzato verso di loro. Notarono un biglietto attaccato alla sua zampina destra. James lo prese e lo lesse: 'Caro Capitan Uncino, se vuoi rivedere vivo tuo figlio, fatti trovare domani mattina al Triangolo del Diavolo. Se non verrai, lo ucciderò senza pietà. Firmato – Ramòn'. James cominciò a sudare freddo. Ramòn faceva parte della sua ciurma. "Per tutti i diavoli! Come ha osato?", urlò, digrignando i denti, "Che cosa vuole fare? Appena lo prendo, sarà la fine per lui!". Tutta la sua famiglia andò in subbuglio. Erano tutti preoccupati per Glenn e poi sapevano che il luogo in cui dovevano dirigersi era molto pericoloso. Serviva un piano. James cercò subito di convincere Facilier ad aiutarlo, ma lui non volle sentire ragioni. "Non aiuto nessuno senza avere niente in cambio!", gli rispose, "Abbiamo già stretto un patto, per aiutarti ora sei disposto a stringerne un altro?", "Per mio figlio farei qualunque cosa!", "L'anima è la tua! Dovrai fare molto di più per me, stavolta!". James stava per stringergli la mano, quando Charlie si mise di mezzo. "No, padre!", gli disse, fermandolo, "Non farlo! Dovrai già portare molte anime ogni mese! Questo patto lo stringerò io, stavolta!", "No, Charlie! Non te lo permetto!", "Ti prego, padre! So di avere causato molti guai i giorni scorsi e so bene che non potrò mai porre rimedio per ciò che ho fatto! Per cui permettimi di aiutarti! Non voglio che ti indebiti ancora più di quanto lo sei già!". James, però, non voleva dare questo peso a suo figlio. Era ancora arrabbiato con lui, ma gli voleva comunque bene. Dopo mille tentativi, alla fine cedette e lo lasciò fare. Charlie strinse la mano a Facilier. Lui, ghignando, gli disse: "Ora la tua anima è in mano mia, ragazzo! Dovrai portarmi anche tu molte anime ogni mese!", "Farò qualunque cosa!", "Bravo, ma non credere che ti perdoni solo per questo tuo gesto!", "So di non meritare il tuo perdono, ma intendo comunque fare il mio dovere!". Detto questo, uscì dalla cabina. Poi, James gli chiese che cosa potevano fare. "Dovrò nuovamente chiedere aiuto ai miei Amici dell'Aldilà", gli spiegò Facilier, "Ma ogni volta che chiedo loro di aiutarmi, loro richiedono in cambio molte anime. Ad ogni modo, tu conosci questo posto in cui è stato portato tuo figlio?", "Non ci sono mai stato, tutti i pirati sanno che è meglio starci alla larga. Chiunque si è avventurato lì, non ha mai fatto ritorno! Questo Ramòn pensa di potermi battere trascinandomi in quel luogo infernale!", "Avrà una bella sorpresa, invece! Tu fai come ti dico e riusciremo ad uscirne vivi!". Discussero a lungo sul loro piano. Poi, James ordinò a Charlie di radunare tutta la ciurma, dopodiché si mise al timone e disse loro che avrebbero fatto rotta verso il Triangolo del Diavolo. "Ma, capitano! Quel luogo è maledetto! Non torneremo indietro vivi!", disse un pirata. James, dopo queste parole, tirò fuori la sua pistola e gli sparò. "Qualcun altro ha qualcosa da dire?", urlò. Tutti tacquero. "Bene!", continuò James, "Ora facciamo rotta verso il Triangolo del Diavolo! Tutti ai vostri posti, manigoldi! Si parte!".

Navigarono tutta la notte. All'alba, uno dei pirati intravide il luogo dell'incontro e lo comunicò al capitano. James prese il cannocchiale e diede un'occhiata. Notò una nave ancorata poco distante dalla terraferma. In quel luogo c'era molta nebbia e la visibilità era scarsa. Aspettò ad avvicinarsi, temendo una trappola. Facilier aveva mandato in avanscoperta i suoi Amici dell'Aldilà e questi, tornando, gli comunicarono che poco lontano da lì c'erano altri vascelli e gli uomini a bordo erano in tanti e ben armati. Indicarono in quali punti si trovavano, così da stare pronti a difendersi. Subito dopo, James si avvicinò alla prima nave che aveva intravisto. Appena gli si affiancò, vide a bordo Ramòn. "Sporco traditore!", urlò James, "Se hai fatto del male a mio figlio, io...", "Tuo figlio sta bene! E' legato all'albero della mia nave! E comunque è davvero strano che ti preoccupi così per qualcuno! Il famoso Capitan Uncino ha un cuore, allora!", "Che cosa vuoi da me, vile filibustiere?", "Filibustiere?! Io ho finto di essere un pirata solo per avvicinarmi a te! Sono anni che ti cerco, proprio come la mia famiglia! Volevo darti una lezione, dopo ciò che ci hai fatto!", "Ma che stai dicendo? Non ti conosco neanche!", "Ma davvero? E che mi dici di Abigayle? L'hai abbandonata, spezzandole il cuore! L'hai lasciata sola con un figlio da crescere!". James, però, non ricordava nessuna donna con quel nome. Era stato con molte donne in moltissimi porti e non ricordava tutte quelle con cui aveva avuto una relazione. Ricordava, però, che andava soprattutto con quelle che assomigliavano molto alla sua dolce Elizabeth per non sentire troppo la sua mancanza. "Le hai rovinato la vita, così come alla sua famiglia!", continuò Ramòn, "Ma io la vendicherò!", "Che c'entri tu con lei?", "C'entro eccome! Sono il tuo pronipote!". James rimase senza parole. Non si aspettava che, da una delle sue avventure nei porti, potesse accadere che un suo discendente illegittimo potesse arrivare a tanto. "Sapevo dove trovarti!", disse Ramòn, "Qualcuno sapeva tutto di te!". Dietro di lui apparve qualcuno molto familiare. James non riuscì a credere a ciò che vide. "No...", gemette, "No... Spugna! Dannato imbecille! Vile traditore! Che cosa ci fai lì?!". Il suo ex nostromo, tremando, gli rispose: "Capitano! Ecco... Io... Mi dispiace, ma sapete... Dovevo pur rifarmi una vita altrove e Ramòn mi ha promesso che con lui avrei avuto tutto quello che desideravo se lo aiutavo a trovarvi!", "Aspetta che ti prendo e ti farò rimpiangere ogni cosa!". James era in collera, ma anche sorpreso. Ritrovarsi davanti il suo ex nostromo dopo tutti quegli anni e sulla nave di un suo nuovo nemico era veramente il colmo per lui. Per colpa di Spugna, un suo pronipote gli aveva dato la caccia e rapito Glenn per tenerlo in pugno."Ci tieni molto a tuo figlio, capitano?", continuò Ramòn, "Coraggio, vieni a prenderlo, allora! Vediamo quanto ci tieni a lui!". James digrignò i denti. Poco dopo, Facilier gli indicò che poteva andare all'attacco. I suoi Amici dell'Aldilà erano andati a bordo della nave di Ramòn di nascosto e avevano neutralizzato i cannoni. "All'arrembaggio, miei squali!", urlò James alla sua ciurma e tutti si lanciarono all'attacco. Ramòn fu pronto a riceverlo, mandando i suoi uomini a contrattaccare. Prima che la ciurma di James saltasse a bordo, sparò tre colpi in aria, segnale per avvertire le altre navi vicine di avvicinarsi. Ne arrivarono sei, ognuna da una direzione diversa. Fortunatamente, gli Amici di Facilier avevano neutralizzato anche i loro cannoni, per cui, una volta arrivate, gli uomini a bordo non riuscirono a sparare. Ramòn, non aspettandosi questo imprevisto, urlò loro di saltare a bordo e di sguainare le spade. Fu una battaglia molto sanguinaria. Durante la lotta, ci fu anche un violento temporale. Mentre tutti combattevano, Charlie rimaneva vicino a Glenn per impedire che venisse ferito, per poi liberarlo al momento opportuno, quando avrebbe avuto via libera per poterlo riportare sulla Jolly Roger. Anche Facilier era saltato a bordo e con la sua ombra e i suoi Amici dell'Aldilà nessuno aveva scampo, non sapendo come attaccare le ombre. Anche Celia era in mezzo alla lotta, volendo dare una mano. Era preoccupata per Glenn come tutti gli altri. Riuscì a salvare Bethany da un attacco alle spalle, usando la sua ombra per fermare il pirata dietro di lei, spezzandogli l'osso del collo. Bethany era felice di rivedere Celia, dopo giorni che erano rimaste separate. Combatterono fianco a fianco. Poi, durante la lotta, Bethany chiese a Celia se voleva sposarla. "Ma ti sembra il momento giusto?", disse Celia, senza abbassare la guardia. "Potrebbe non esserci un altro momento!", le rispose Bethany. Aveva ragione. Gli uomini di Ramòn erano molti di più e la maggior parte dei pirati della ciurma di James erano già morti. Celia, allontanando altri pirati con la sua ombra, le gridò di sì, e Bethany, sorridendo, chiamò suo padre. "Che succede, Bethany?", urlò James, mentre respingeva gli attacchi di alcuni pirati. "Voglio dirti una cosa importante!", disse lei, "So che non è il momento giusto, ma potrebbe non esserci un'altra occasione! Volevo dirti che io amo Celia!", "Cosa?!", "Amo Celia, padre! La amo più di me stessa! Ci amiamo! Sono giorni che abbiamo instaurato una relazione!". James rimase scioccato. Sentire questa cosa proprio in quel momento lo fece quasi distrarre. "Bethany, possiamo parlarne dopo, per favore?", disse, schivando altri colpi. "Mi dispiace!", gli rispose, "Non voglio rischiare di non poterne più parlare! Ora, ti prego, non dirci di no per ciò che stiamo per chiederti!", "Chiedermi cosa?". Bethany e Celia urlarono in coro: "Sposaci!". James, infilzando alcuni pirati con la sua spada, rispose: "Sposarvi?! In questo momento?", "Sì, padre! Ti prego, non dire di no! Ti giuro, ci amiamo davvero! Non posso più stare senza di lei!". James aspettò prima di rispondere. Combattendo, dopo un po' si rivolse a Celia: "Tu ami veramente mia figlia?". Celia, respingendo altri attacchi con la sua ombra, gli rispose: "Sì, capitano! La amo e non smetterò mai di amarla!". James, vedendole combattere fianco a fianco, si decise. Accettò di sposarle. "D'accordo!", disse loro, "Ordunque: siamo tutti qui riuniti...". Non riuscì a finire la frase per evitare di farsi infilzare. Respinse l'attacco e continuò: "Siamo tutti qui riuniti per celebrare...". I pirati erano troppi e James non riusciva a celebrare il matrimonio. "Bethany, vuoi tu prendere Celia come tua legittima sposa?", riuscì finalmente a dire. Bethany rispose 'sì', urlando felice. "E tu, Celia?", continuò James. Anche lei, come Bethany, urlò 'sì'. "Orbene, ora potete...", continuò James, "Ora potete...". Non riuscì a finire la frase nemmeno questa volta. Respingendo l'ennesimo attacco, urlò a Bethany: "Per Giove e Saturno! Baciala!". Bethany, in un attimo di tregua, abbracciò Celia e la baciò appassionatamente. Celia, dopo il bacio, notò suo padre che aveva assistito alla scena. Temette il peggio, invece le sorrise e annuì con la testa, facendole capire che accettava la cosa. La vedeva di nuovo felice e Bethany aveva cominciato a mostrargli fiducia. Anche Scarlett fu felice del loro matrimonio. Nel frattempo, Charlie era riuscito a liberare Glenn, ma prima di riportarlo sulla Jolly Roger, si distrasse per assistere anche lui alla cerimonia. Ancora era innamorato di Celia, ma era comunque felice di vedere lei e sua sorella insieme. Verso la fine della battaglia, James sfidò a lungo Ramòn. "Tu fai solo finta di amarli!", urlò quest'ultimo, "Tu fingi di amare la tua famiglia! Non ami nessuno!". James, parando i suoi colpi, gli rispose: "Ti sbagli! Io neanche sapevo che tu esistevi! Non potevo sapere di avere dei discendenti illegittimi! E comunque la tua rabbia nei miei confronti non giustifica ciò che hai fatto a mio figlio!". Ramòn era agile, ma James era molto più bravo con la spada. Alla fine, lo disarmò e gli puntò la sua spada alla gola. "E adesso", gli disse James, "Preparati a rendere l'anima!". Ramòn stava per dire qualcosa, ma emise solo un grido strozzato, per poi cadere in ginocchio. James non capì, ma subito dopo vide Glenn dietro Ramòn. Teneva in mano una spada e l'aveva appena usata contro di lui. Gli aveva dato un colpo deciso nella schiena, dopodiché rimase immobile, con gli occhi sbarrati. Ramòn cadde lungo disteso, ormai privo di vita. James osservò Glenn. Aveva avuto un enorme coraggio, si era avventato su Ramòn per proteggere suo padre, ma era rimasto traumatizzato. Charlie arrivò di corsa. "Mi dispiace, padre!", disse, "Lo stavo per riportare sulla Jolly Roger, ma è corso via e non sono riuscito a fermarlo!". James non disse nulla. Prese in braccio Glenn e cercò di confortarlo. Il piccolo cominciò a piangere. James lo mise in braccio a Scarlett e le disse di riportarlo sulla loro nave. Lui, intanto, trovò Spugna, che nel frattempo si era nascosto sottocoperta, come faceva sempre. Lo legò e lo portò sulla Jolly Roger. Aveva intenzione di fargli molte domande. All'improvviso, un fulmine colpì l'albero della nave di Ramòn, spezzandolo. Stava per cadere sopra Celia, ma prima che la colpisse, Charlie corse verso di lei e la spinse lontano, rimanendo però schiacciato. Celia, rialzandosi, andò verso di lui. Bethany urlò disperata: "No, Charlie!". Lui aprì gli occhi. Si ritrovò davanti Celia e, con un filo di voce, le disse: "Ti prego, perdonami". Dopodiché chiuse gli occhi. James tornò indietro di corsa. Urlò disperato. L'albero era pesante e non riuscivano a spostarlo. Celia e suo padre, con le loro ombre, diedero una mano e alla fine riuscirono a liberarlo. "No, no, no!", gridò James, "Non devi morire!". Facilier si avvicinò, gli prese il polso e gli disse che era ancora vivo, ma non gli rimaneva molto tempo. "Ti prego, aiutalo!", lo supplicò James, "Aiuta mio figlio!". Facilier, alzandosi in piedi, gli rispose: "Quanti altri favori dovrò farti, ancora?". Prima che James potesse ribattere, Celia si mise in mezzo: "Padre, c'è qualcosa che possiamo fare, vero?". Facilier la guardò male e le disse: "Dopo ciò che ti ha fatto, vorresti salvarlo?", "Mi ha appena salvato la vita! Non lo perdono per l'altro giorno, ma se non fosse stato per lui, ora sarei morta! Ti prego, non lasciarlo morire così!". Facilier, sebbene riluttante, decise di aiutarlo. In fondo, aveva salvato la vita a sua figlia e non si tirò indietro. Si rivolse a James, dicendo che per salvare l'anima di suo figlio doveva sacrificarne un'altra, ma non una qualunque. Serviva l'anima di qualcuno a cui teneva molto. James, però, teneva solo alla sua famiglia e non poteva certo sacrificare uno di loro. Dopo qualche secondo, gli tornò in mente Spugna. Era arrabbiato con lui per il suo tradimento, ma allo stesso tempo ci teneva al suo ex nostromo. Mai e poi mai l'avrebbe ucciso e anche in quel momento gli venne difficile anche solo pensare a una cosa del genere. Ma essendoci in gioco la vita di suo figlio, non aveva scelta. Charlie era molto più importante di Spugna. Indicò a Facilier il suo ex nostromo, dicendo che poteva prendere lui. Lo stregone eseguì in fretta un rituale ed apparve dinnanzi a loro lo stesso mascherone dai denti acuminati delle volte precedenti. Spugna urlava terrorizzato, supplicando James di non ucciderlo. Quest'ultimo, però, non stette ad ascoltarlo. Chiuse gli occhi per trattenere le lacrime. Non appena Spugna venne trascinato nell'Aldilà, l'enorme mascherone sparì nel nulla, e subito dopo Charlie si svegliò di colpo, respirando a fatica. James tirò un respiro di sollievo assieme a tutti gli altri. Tutti ringraziarono Facilier. "Non c'è di che", rispose lui, "Ora che ne dite se ci allontaniamo da qui?". Detto questo, tornarono sulla Jolly Roger, ma prima di allontanarsi spararono molte cannonate sulle altre navi per affondarle, poi ripartirono.

Pochi pirati della ciurma erano sopravvissuti e bisognava reclutarne altri. Mentre si dirigevano verso un buon nascondiglio, James andò da Scarlett e le chiese come stava Glenn. "E' ancora sconvolto", gli rispose, "Poverino, non doveva essere così la sua prima volta!", "Lo so, cara. E' tutta colpa mia. Non avrei dovuto lasciare andare Spugna, quella volta", "Non sentirti in colpa, James. Ci hai insegnato che la vita di un pirata è piena di pericoli, ricordi?", "Sì, lo so. Ma stavolta, ciò che è successo, è stato per causa mia". Si avvicinò al letto di Glenn e gli diede una carezza. "Stai tranquillo, ometto", gli disse dolcemente, "La prima volta è traumatica, lo so, ma presto ti abituerai e allora non ti spaventerai mai più". Gli diede un bacio sulla fronte, provando a confortarlo in tutti i modi. Gli disse che era stato molto coraggioso e che era fiero di lui. Glenn sorrise, ma non smetteva di piangere. Era ancora troppo spaventato per prima. James portò Jack e lo mise sulla spalla del bimbo, sperando che il suo amichetto piumato potesse aiutarlo a stare meglio. Poi disse a Scarlett di stargli vicino, mentre lui sbrigava una faccenda nella sua cabina. Una volta lì, si chiuse dentro e cominciò a riflettere. Aveva paura che altri suoi discendenti illegittimi potevano aver avuto la stessa idea di Ramòn e temeva di dover rivivere di nuovo questa esperienza. Poi gli venne in mente un dubbio ancora più spaventoso. 'E se anche Harry mi avesse odiato per aver abbandonato lui ed Elizabeth?', pensò preoccupato. Questo pensiero lo tormentò a lungo, tant'è che, nei giorni successivi, decise di chiedere a Facilier se c'era un modo per sapere cosa pensasse di lui suo figlio, ma ancora non sapeva cosa sarebbe potuto succedere nel fare questa richiesta...


[continua]...

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