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[ 001 ] you come back, i'll be right here

chapter one
you come back, i'll be right here









































































A volte tutto ciò di cui si ha bisogno è un po' di felicità, spensieratezza; qualcosa che ti permetta di sentirti bene anche quando il mondo ti sta crollando addosso, e avvolte, tutto ciò è una farfalla; o almeno, come una farfalla.

"Jer, lava gli ultimi piatti! Non ci stanno nella lavastoviglie" chiese dolcemente la mamma, sfoggiando uno dei suoi sorrisi dolci e rassicuranti.

"Mi sto facendo la doccia!" Gridò Jeremiah dal bagno, con il rumore dell'acqua in sottofondo. Si stava preparando per Belly.

"Faccio io!" Gridò Conrad. Da un mesetto all'incirca era diventato davvero disponibile su tutto ciò che riguardava la mamma e la cosa l'avevo probabilmente notata solo io, anche perché lo notavo davvero disponibile solo con lei. Anzi, con lei e con me. Jeremiah anche, ma esso tendeva a respingerlo.

Io sospirai, le mie emozioni mi uccidevano; io e Hunter stiamo assieme dalla fine dell'estate scorsa, io e lui eravamo completamente differenti, ma mi andava bene, finché non mi lasciava per due giorni, per poi mostrarsi di nuovo e chiedermi di tornare assieme e io ci ricascavo sempre.

Le prime volte ne parlavo con la mamma e lei mi faceva poggiare sulla sua pancia e mi abbracciava forte, accarezzandomi i capelli mentre piangevo; ma quando questa era diventata quotidianità, ho iniziato a nasconderlo, fingere che questo non accada mai a me, ma dentro di me sentivo le insicurezze salire e tutto di me iniziava a sembrarmi insignificante e, a tratti, brutto.

Hunter era otto anni più grande di me e questo significava che faceva cose che io non mi sarei mai sognata di fare, come uscire fino alle cinque, andare alle feste, fare uso di droghe o alcool, ma soprattutto, era lui ad avere il comando nella nostra relazione, una cosa che Jeremiah e Conrad odiavano da morire; ma a me piaceva lui quasi sempre, tranne quando dalla sua bocca uscivano parole di disprezzo, che mi sminuivano e io non riuscivo a crederci, ma poi tornava davanti alla porta con un regalo che ricordava il nostro periodo di relazione, come per esempio un polipo di peluche o altre cose e accompagnava il tutto con delle parole dolci ed io mi scioglievo.

So che tutte le mie emozioni negative erano colpa mia e soltanto mia, ma ad essere onesta ho perso le staffe quando papà ci aveva lasciati. Le reazioni nella casa erano completamente differenti: Jeremiah amava papà, lui era il suo primo fan, lo seguiva come un'esempio, un'icona; Conrad, al contrario, lo odiava da morire senza scrupoli, non si impegnava nemmeno a coprirlo; io, invece, non lo sopportavo per ciò che aveva fatto a mia madre, tanto che da piccola, quando ad un certo punto ho smesso di vederlo in casa, mi sono promessa che l'avrei ignorato per sempre; e lui smise di provarci.

"Ragazzi! August, Jer, Conrad! Sono arrivati!" Gridò emozionata Susannah e, in effetti, chi non lo era? Era passato poco più di un'anno, e la mancanza si sentiva davvero tanto.

Io rimasi qualche secondo nella mia camera, respirando con calma, poi mi guardai allo specchio, senza alcun motivo evidente e mi alzai, uscendo finalmente dalla mia dimora.

Non appena uscii dalla casa mi ritrovai a faccia a faccia con la macchinetta dei Conklin, essa mi dava un conforto che mi scaldava il cuore. Quando mi risvegliai dai miei pensieri notai il resto delle persone, come Laurel, una donna che mi ispirava così tanta fiducia, con il suo essere responsabile e il suo solito sorriso, lei ora abbracciava la mamma; poi notai Belly, era davvero bella, tanto da provocarmi un leggero tonfo al petto, che si estese in un sorriso, quando era cresciuta? Ora stava stringendo Jeremiah, che sorrideva incantato, e lì realizzai che la mia teoria era corretta: lui era ancora innamorato. E Steven? Lui aveva già abbracciato tutti e mi guardava fermo, quando alzò lo sguardo su di me, il suo sorriso svanì e tornò serio in un secondo;

Il mio disagio si poteva palpare con poche abilità, ma sorrisi per la gioia di vederlo e scesi le scale. "Sbaglio o ti sei abbassata ancora di più?" Mi stuzzicò non appena mi ebbe davanti a sé.

"Per l'esattezza sono rimasta alta uguale" precisai facendo una smorfia sarcastica. Lui sorrise, emettendo una risata divertita mentre mi dava uno schiaffetto in faccia, per poi alzarmi da terra e abbracciarmi forte.

La mia testa era stretta contro il suo petto e la colonia che indossava era la stessa intensa di sempre. Io scoppiai a ridere e, quando mi rimise a terra ci guardammo intensamente, ridendo un po'. E quello fu il momento in cui realizzai, avevo abbracciato Steven Conklin.

Sentivo il mio cuore battere forte, martellarmi nel cervello come il ticchettio di un orologio, tuttavia mi venne in mente solo una cosa: fargli una smorfia, che lui ricambiò.

"August!" Mi richiamò Belly, con uno sguardo complice sul viso, che io ricambiai correndole contro e stringendola forte a me, tutto ciò ridendo.

"Belly, amore!" Ricambiai il richiamo. Lei era qualche centimetro più alta, ma eravamo sulla stessa lunghezza d'onda.

Mentre mi stringeva a sé ho provato un senso così famigliare, che si interruppe quando ci staccammo per guardarci meglio. "August, sei bellissima" commentò stupita.

"Belly, ti giuro, tu lo sei di più" le risposi guardandola da testa a piedi. Mio dio, lo è davvero fin troppo. Poi ci guardammo inacantate per qualche secondo.

"No lo sono io" sorrise sarcasticamente Steven, poggiando il mento sulla mia spalla, io gli misi il palmo della mano schiacciato in faccia e lui lo leccò, facendomi schifare.

"Bleah Steven!" commentai e lui mi morse la guancia, facendomi ridere.

"Aspettate ragazze" ci richiamò Jeremiah, scambiando uno sguardo con Steven e Conrad, che afferrarono all'istante.

"Sbaglio o è l'ora di buttare Belly e August in piscina?" Chiese Steven, non lasciandoci nemmeno il tempo di realizzare cosa avesse detto. Jeremiah e Conrad afferrarono Belly, uno dai piedi, l'altro dalle spalle, mentre per prendere me ci volle solo Steven, come la leggenda vuole.

Infatti, sin dalle prime estati, notammo che a nessun fratello piaceva stare con gli altri confamigliari, specie se era di genere femminile, quindi, per variare le cose, Steven stava con me e Jeremiah e Conrad si contendevano l'amore di Belly.

Onestamente non sono mai stata amata sul serio, finché non ho conosciuto Hunter, e sono sicura che neppure questo sia vero amore, ma mi basta.

Dopo dieci passi di corsa violenta dove cercavo di dimenarmi con tutta la mia forza, mi ritrovai bagnata fradicia nella piscina. Al primo contatto sentii un insistente brivido di freddo perforarmi la spina dorsale e, quando mi rialzai, spostando i capelli dietro alla testa, lo stesso brivido mi colpì nuovamente.

"Merda" sbuffai tossendo, mentre fingevo l'offesa. Steven si accovacciò vicino a me e mi sorrise.

"Qualcuno qui è bagnato" ridacchiò, con la faccia molto vicina alla mia, quindi presi una decisione e, afferrandolo per il braccio, lo tirai in piscina.

Cadde poco lontano da me, rischiando di farmi male, ma risi a crepapelle per uno o due minuti, poi, mi avvicinai a lui, quando si rialzò e sussurrai: "Qualcun'altro è bagnato, qui" trattenendo le risate. Lui mi fece il dito medio che io ricambiai con una linguaccia.

. . .

Non appena uscii dalla piscina, mi ritrovai parte di un discorso vivo con Belly, che riguardava il modo in cui Steven e lei passavano la scuola. "Di per sé la scuola non è difficile" ammise lei.

"Esatto" annuii. "Sono le compagnie e tutto quello che riguarda un po' i rapporti"

Lei annuì, ridacchiando, mentre entrammo in cucina. "Ti piace ancora Conrad?" Le chiesi, passando per il salotto, dove giaceva pensieroso.

"Mh . . . nah" sorrise, prendendo un bicchiere d'acqua tra le labbra. "A te piace qualcuno?" Domandò subito dopo.

"Ho un ragazzo, è un po' più grande, ma- stiamo bene" sorrisi leggermente, abbassando lo sguardo.

E, quando le due adulte ci raggiunsero, ci guardarono per qualche secondo, farfugliando qualcosa. Io e Belly ci scambiammo uno sguardo e ridacchiammo, ma la risata venne interrotta dalla domanda di Laurel. "Non smetteranno mai di buttarvi in acqua, vero?" Rise divertita.

"Sono le più piccoline, sono state prese di mira" ridacchiò mia mamma, posando una mano sulla spalla di Laurel, che mi sorrise.

"Esattamente" esclamò alle mie spalle Steven, poggiando il mento sulla mia spalla con un sorriso sul viso mentre osservava la mia reazione. Io sobbalzai.

"Ti sei spaventata!" Mi indicò ridacchiando, poi, da un angolo, comparirono Jeremiah e Conrad, che risero, battendogli il cinque. Io alzai gli occhi al cielo ridacchiando.

"Non fa ridere" affermai, guardando fisso Steven, che fece finta di pensarci su e poi scosse la testa.

"Invece lo è" mi toccò la punta del naso. "Fai la guastafeste perché sei bagnata fradicia"

"Oh, tranquillo che sono stata felicissima nel vederti cadere davanti a me, se sai cosa intendo" feci una smorfia. Lui scoppiò a ridere ed io con lui.

"Steven smetti di flirtare con mia sorella" affermò ridendo Jeremiah. Io feci spallucce.

"Esatto Steven, smettila, mi metti in imbarazzo" marcai il suo nome con sarcasmo, bevendo un sorso d'acqua mentre ridevo fiera di me.

"Nei tuoi sogni" ribatté con sicurezza.

"Oh, tranquillo, l'abbiamo notato tutti" lo provocai, e scoppiai a ridere. "No, non mi si addice questa personalità" ammisi.

Steven rise assieme a me mentre tutti gli altri si guardavano a disagio. E lì mi alzai in piedi e diedi un bacio sulla testa a Belly, che mi sorrise, mandandomi un'occhiata confusa, di una che voleva delle spiegazioni.

"Ragazzi, voi andate alla festa del falò?" Domandai, afferrando il telefono sulla chat con Hunter, che mi chiedeva se venissi o meno.

"Si, ma la vera domanda è perché ce lo chiedi?" Domandò Steven, alzandosi dalla posizione molto ravvicinata con me.

"Ovviamente perché se venite vengo anche io" risposi, reggendomi su con una mano poggiata sul bancone dell'isola della cucina.

Steven aggrottò le soppracciglia, e stessa cosa fecero anche Conrad e Jeremiah. "Sei troppo piccola August" confermò Conrad, con tono pacato.

"Ci viene anche Hunter" aggiunsi, per convincerli di portarmi di andata.

"Un'altro motivo per cui non andarci" mi toccò la spalla Jeremiah.

"Jer"

"August no. Hunter è così- vecchio ed è una persona sbagliata per te" descrisse tutti i pensieri che provava per il mio ragazzo.

"Lui non è come si comporta con voi, voi lo giudicate e lui odia essere giudicato" ribattei pacatamente.

"Mi sembra che odi anche a me" alzò la mano Conrad, guardandosi attorno; ed io ridacchiai.

"Ok ragazzi, ho capito, solo, cercate di farci amicizia" diedi una pacca sulla spalla a tutti i presenti, scrivendo, di nascosto, a Hunter, che sarei stata presente.

. . .

Non appena entrai in camera, iniziai a chattare con Hunter, e il mio sorriso, provocato da Steven, era completamente svanito.

ma perché cazzo fai
così porca puttana

ma che cazzo stai
dicendo?

ti senti con sto qua

siamo amici hunter

te ne ho parlato, è il
fratello della mia
migliore amica

avrete scopato quattro
volte

vaffanculo

sei una bambina, una
stupida bambina

Io ispirai con prepotenza e buttai il telefono sul letto, cercando di trattenermi nel gridare a pieni polmoni. Non sono pazza, non sono piccola, non sono stupida e non sono insignificante. E perché era la centesima volte che lo sentivo?

Perché nessuno prendeva sul serio le mie parole? Perché venivo usata da tutti per i soldi della famiglia?

Alla porta bussarono ed io mi calmai all'istante per poi aprire al mittente. Era Belly. Io sorrisi.

"Prego" la feci entrare, per poi farla sedere sul mio letto matrimoniale.

"Devo chiederti un parere" introdusse, mentre chiudevo la porta e mi catapultavo verso di lei.

"Dimmi" la incitai sorridendo.

"Secondo te dovremmo intrufolarci alla festa del falò?" Chiese subito dopo. Il mio sorriso si allargò all'istante e, subito, vidi davanti la possibilità di dimenticare l'inferno con Hunter.

"Fanculo, sì"










































































spazio autrice


amorii vi ringrazio inanzitutto per i 700 followers, ne sono talmente grata che oggi, invece di stare spesso sul gruppo e magari fare altro, non appena sono tornata dal supermercato ho scritto, fino a finire questo capitolo e altri. 🫶🏻

vorrei mettere tutte le emoji che mi ricordano steven e august, ma non lo leggerebbe nessuno . . . chissene, lo faccio comunque: 🥹🎬🥂🫶🏻😝👩🏼‍❤️‍💋‍👨🏻💐🌞🌊⏳️🏐🎭💖💥 ok basta, si capiranno durante la storia.

detto questo, amori, steven è mio marito e con august sono così tati😋 stop. basta che ho già scritto cento parole di author's notes😟 muah muah vi amo🫶🏻

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