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[ 002 ] fuck you, fucking duck

capitolo due
fuck you fucking duck






















































































"Ciao, ciao, ciao" salutai buttandomi a peso morto sul divano.

"Cazzo Honey, sempre più brutta tu eh?" mi derise JJ, sedendosi sul bordo del divano che io avevo occupato.

"A te manca sempre la figa we?" replicai con la faccia schiacciata sul cuscino.

"Quanto sei mancata ieri" sbuffò Kie, poggiando la testa sulla mia chiappa destra.

"Ma infatti! Dove sei finita?" Domandò Hope, sorseggiando una lattina di birra.

"Sono tornata a casa con la Cameron" sbuffai, strofinandomi una mano sul viso dalla stanchezza. Mi ero svegliata alle nove nonostante non ci fosse un cazzo da fare.

"Cazzo"

"Merda" commentarono le ragazze.

"Allerta lingua in gola" mi gridò all'orecchio John B, io alzai un dito medio come risposta, non alzando neppure la testa.

"Hope era con un altro ragazzo" feci spallucce mentre Kiara mi alzava in piedi.

"Ti odia" commentò Pope, riferendosi al modo in cui stuzzicavo John B.

"Nahh" sbadigliai. "Cosa facciamo?" battei le mani, cercando di riprendere motivazione.

"Sei diventata iperergica dopo aver parlato della Cameron?" domandò ridendo il biondo.

"Oh sì, la voglia di prenderla a calci in culo, mi fa stare molto meglio" sospirai, sorridendo.

"Sei una psicopatica" alzò gli occhi al cielo il biondo.

"Oh, parla quello che ha paura delle anatre!" ribattei dandogli una pacca sulla spalla.

"Non ho paura delle anatre! Tu hai paura delle anatre!" mi accusò indicandomi. Io ridacchiai.

"Ok! Fanculo fottuta anatra!" esclamai, battendo il cinque al biondo, sotto le risatine divertite di Hope e Kie.

. . .

Ok, ho aspettato un po' per fare la presentazione diretta del mio gruppo, ma era da tanto che non li vedevo. Sapete, gli impegni da Kook . . . le feste.

Quello castano è John B; un po' un John Lennon per noi, un leader, anche se la leader dovrei essere io. Un po' strana, la nostra amicizia, lui è un ragazzo molto assillante, ma credo sia l'unica persona nella quale questa carateristica non mi dispiace, è come un fratellone per me, più pazzo e nulla facente, ma sempre un fratello.

Quello di colore è Pope, da fuori potrebbe sembrare discriminato, ma lo amiamo da morire, le sue frasi fatte e i suoi compiti di geometria ci stanno davvero a cuore; molto mammone, ma anche molto disponibile e molto molto e dico molto intelligente. La classica persona con potenziale sprecato per colpa dei soldi della famiglia; noi siamo come un passatempo per lui, probabilmente alla prima proposta di lavoro se ne andrebbe alle Barbados, ma è piacevole stare con lui.

Ok quella riccia è Kiara, anche lei Kook riccona con la puzza sotto il naso. Lei è la mia migliore amica assieme a Hope, pazzo come il nostro odio per la Cameron ci abbia rese così unite, anche perché, detto chiaramente, non ce lo aspettavamo: lei è una hippie di livelli internazionali, io sono la figlia sperduta di Lana del Rey; capite il distacco? Però nonostante ciò è ok. Credo che lei, come tutte noi femmine, sia molto distaccata dal gruppo, è molto una via d'uscita dalla noia, siamo sempre io, Kiara e Hope, poi, a volte, se abbiamo voglia usciamo con i Pogues, ma quest'anno abbiamo promesso di dedicare le nostre giornate completamente ai pogues, anche se sappiamo tutte e tre che il nostro lato Kook ne potrebbe risentire.

La mora del gruppo è Hope, la femminista del gruppo, John B ha una cotta per lei da quando avevano sei anni, e probabilmente è anche ricambiata, ma vuole mostrare il suo lato menefreghista e snobbarlo tutte le volte. Quanta pena che mi fa. Hope in generale, se non la conoscessi, mi starebbe sul cazzo, la solita tipa che si crede il centro dell'universo con delle unghione sgargianti e un chilo di trucco, ma è lei, una di quelle persone che farebbero tutto per me, in più è davvero dolcissima con me e con Kiara ma mai con Pope, John B e JJ, forse perché sa che se cominciasse ad essere dolce, potrebbe innamorarsene, e questa è una consapevolezza che ci teniamo a mente tutte e tre.

Infine JJ; beh, JJ non ha rivali, un fumatore di livelli seriali, tanto da farmi paura a tratti, aspira della roba che potrebbe uccidere chiunque, ma lui no, lui è ancora vivo! In generale simpatico, pensa però di essere più bravo di me nel surf, ma fidatevi, è una mezza sega a confronto mio. Odia le anatre e il lusso visto dalle altre persone, ma so benissimo che ama quando gli porto delle tavole da surf costose.

"Honey, so che hai sonno, come sempre, ma se andassimo a surfare?" domandò John B, così dal nulla spingendo la testa sulla mia spalla con tono affettuoso.

"Perché proprio oggi? Sono in after da tre giorni, andiamo con calma" sbuffai girando la testa, ricambiando il dolce gesto del castano, ma senza staccare lo sguardo dalla mia forchetta che impugnava un cubetto di fragola e uno di ananas.

"Non hai sentito? Oggi ci sarà l'uragano dell' Aghata" girò la testa verso la mia, sfiorando il naso contro la mia guancia.

"Cazzo è?" mi girai verso di lui, rischiando di far scontrare i nostri nasi, mi allontanai di qualche centimetro ridendo. Lui si sedette sulla mia sedia.

"Mhh beh, l'uragano più forte delle Outer Banks?" domandò retoricamente, come presa in giro.

"Woah" espressi il mio entusiasmo, sarcasticamente.

"Odio quando fai così" sbuffò il castano, facendo i capricci.

"Quando faccio cosa?" ridacchiai, stringendolo a me.

"Quando mi fai passare l'entusiasmo di tutto" rispose, quasi stufo.

"Ok, ok, mi hai convinta, ma solo noi due, sennò sembrerò troppo gentile" alzai gli occhi al cielo ridendo, e subito mi ritrovai sollevata da terra, era John B, che mi riempiva di bacini, io scoppiai a ridere.

"Smettila!" risi dimenandomi, anche se, infondo, mi faceva piacere stare abbracciata a John B.

La cosa finì quando mi buttò sul divano e mi si buttò addosso, abbracciandomi, ed io lo ricambiai con le ginocchia al petto.

. . .

Eravamo davanti al tabellone di divieto. Non sostare. Io e John B sorpassammo la recinzione e corremmo in mare aperto, tenendoci strette le nostre tavole da surf, poi, non appena i nostri piedi percepirono il contatto con l'acqua alta, ci tuffammo, con la tavola che ci reggeva in alto prima di metterci i piedi su.

Facemmo pochi giri e ci stufammo quasi subito e, quando realizzammo che era più noioso del previsto, ci sedemmo sulle nostre tavole e parlammo un po'. "Ecco perché Pope non voleva venire" sbuffò il castano.

"Pope? Io sarei la seconda scelta?!" esclamai scioccata, sarcasticamente.

La sua risposta nulla mi aprì un mondo. "E io che pensavo di essere la tua migliore amica" sbuffai alzando gli occhi al cielo.

"Lo sei" sorrise, avvicinando la sua tavola alla mia, per poggiare la testa sulla mia spalla. Lui rimbalzava un suo ritmo disconnesso dal mio, ma riuscivamo a trovare entrambi conforto in quella piccola fonte di calore.

Ma quell'ondata, era più forte delle altre, tantoda farci cadere in acqua, capovolgendo le nostre tavole. Entrambi girammo la testa nella direzione sud-est dell'isola e notammo una barca, in via di affondamento. "Cazzo Jay Bee, l'hai vista?" domandai stupefatta.

"Dio sì!" esclamò con la mia stessa espressione stupita sul viso.

"Chi è quel pazzo che guida una barca in alto mare durante un uragano?" domandai retoricamente, ricevendo una scrollata di spalle come risposta.

"Non lo so, ma so che entro domani ti prenderai una bronchite se non torniamo dubito allo Chateau, e poi sono io che ho la responsabilità su di te, piccolo panda" mi rimproverò con tono amichevole, spostandomi i capelli bagnati dalla faccia, mentre mi posava la sua maglia asciutta sulle spalle bagnate.

. . .

Era mattino, circa le quindici, e per me era mattino tardi, ma pur sempre mattino. Ero sveglia da nemmeno mezz'ora ed ero già vestita in modo da uscire e prendere del cibo per tutti, comodo ed efficace.

"Honey! Hai visto l'ultima puntata di Shameless? Woah che figo Ian!" mi saltò addosso Hope, mettendomi due mani sulle spalle.

"Il mio tipo è più Carl" sorrisi, afferrando un cartone di red bull e uno di birra, poggiandole poi sul bancone della cassa.

"Sono venti dollari principessina" ridacchiò Heyward, passandole i prodotti dopo averli passati sul elettrocettore.

Io passai trenta dollari, lasciandogli il resto. "Come sempre ti ringrazio tanto" sorrise Heyward.

"Pope! C'è la principessina Kook che ti aspetta!" gridò il padre di Pope, riferito al figlio.

"Woah Honey!" gridò Pope, saltandomi addosso, io sorrisi e lo ricambiai, passandoli una lattina di birra immacolata.

"Oh questa fa a caso JJ, oggi morirà quando vedrà tutti i gamberi morti in riva" rise Pope, dopo che sia Kiara che Hope ci raggiunsero al molo, dove Pope avrebbe dovuto sistemare la merce importata.

"Tra qualche minuto dovrebbero arrivare John B e JJ" lo informai. "Hai già convinto tuo padre?" domandai, stavolta, usando la mia mano per coprirmi gli occhi dal sole.

"Ci sto lavorando . . ." rispose esitando.

"Hai esitato" gli feci sapere.

"So di aver esitato!" rispose alzando le mani in segno di difesa.

"Oh ciao ragazzi" si sentì una vice femminile alle nostre spalle; il primo a voltarsi fu Pope, ma dal suo sorrisetto complice compresi chi fosse all'istante.

"Non ancora te" sbuffai alzando gli occhi al cielo.

Lei alzò le mani in segno di difesa, con un sorriso divertito sulle labbra. "Sono venuta in buona fede"

"Oh certamente, quando mai la principessa non viene per scassare i coglioni" commentai sarcasticamente, ma con tono davvero infastidito.

"Ad ogni modo, Honey, devo parlarti" mi informò. Io sbuffai.

"Ti ho detto di smettere di rovinare la mia vita" le ricordai, ma ormai venivo trascinata tramite il braccio destro.

"È importante"

"Lo spero proprio" sbuffai sonoramente.

"Volevo chiederti se Rafe fosse drogato, sai, ho visto Hope parlarci ieri e- e beh mio padre è preoccupato" si spostò i capelli biondi dal viso preoccupata.

"Ma che cazzo!" mi misi una mano in faccia, con tono frustrato. "Rafe sta bene, se l'hai visto con Hope significa che sta bene! In più, cerca di farti gli affari tuoi, una volta ogni tanto! Non c'è bisogno che tu ficchi il naso dappertutto, se vuole drogarsi, che lo faccia, io me ne fotto altamente, e anche tu" le ricordai.

"Sai qual'è il tuo problema?" si avvicinò a me con tono arrabbiato.

"Oh, sappi che lo so benissimo" sbuffai.

"Il fatto che quando una persona prova ad avvicinarsi a te, tu la respingi" parlò seriamente, guardandomi negli occhi.

Io scoppiai in una risatina frustrata. "Stai scherzando! È esattamente ciò che fai tu! Ogni fottuta volta. Sarà che è passato del tempo, ma te non sei cambiata, neanche un po', sei sempre la solita puttana"

"Da quand'è che siamo diventate così? Ad accusarci di cose senza senso." domandò la bionda.

"Da quando sei diventata una puttana insensibile che non vuole bene neanche alla sua anima" le risposi dispiaciuta, non avrei mai voluto arrivare a quel punto, ma non avevo scelta.

Lei sospirò.

"Se la pensi così non dovresti neanche a rispondermi" mi ricordò Sarah, con leggere lacrime sul viso, mi sentivo tremendamente in colpa, ma lei mi faceva stare così male e così confusa.

"Forse è meglio per entrambe" sussurrai con le lacrime agli occhi.

"Honey!" gridò la voce di Kie.

"Arrivo!" risposi semplicemente e, dopo aver lasciato un'occhiata alla bionda, mi diressi verso il mio gruppo, e partimmo, semplicemente partimmo per la palude.












































































































author notes

mi piaciucchia questo capitolo, anche se non so se sto gestendo bene l'enemies to lover, ditemi voi, vi amo e scusate di nuovo per il ritardo

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