- Io lo ammazzo.

Lo afferro per un braccio guardandolo supplicante di non alzarsi dal tavolo.

- No, Seth, tu non ammazzi nessuno - affermo decisa. Si riavvia i capelli biondi, lo stesso colore dei miei tanto che molti hanno creduto che fossimo fratelli.

- Ti ha guardata - dice a denti stretti.

- Non è vietato guardare.

- Lo è nel momento in cui nella sua mente é passato il pensiero di portarti a letto e non si nemmeno ricordato di averlo già fatto per poi mollarti con il cuore spezzato - borbotta incazzato.

- È successo due anni fa, l'ho superata. E poi non ricadrei mai nuovamente nella sua trappola. - Poco ma sicuro.

- Comunque sia se osa anche solo avvicinarsi a te gli spezzo le gambe.

Sorrido teneramente al mio migliore amico grata che lui ci sia sempre e pronto a proteggermi da tutto e tutti.

- Cambiando discorso - dico allentando la tensione. - Ho incontrato un ragazzo ..

- Per te o per me? - chiede sospettoso.

- Per te?

- Hanna..
Smetto di giocherellare con il cibo nel piatto e alzo lo sguardo verso di lui.

-..ne avevamo già parlato - mi avverte irritato. Altro che allentare la tensione.

- Lo so ma lui non è uno sconosciuto incontrato per caso al bar o su un sito di incontri, viene qui e ti conosce. Ed è interessato a te.

- Non mi interessa lo stesso - dice brusco.

- Dovrai aprire di nuovo il tuo cuore a qualcuno prima o poi. L'esperienza con Blane non deve influenzarti così.

- Questo vale anche per te, dolcezza - mi fa notare sospirando - Hanna apprezzo il gesto ma primo, non dare consigli se poi non li applichi nemmeno tu e secondo, so gestire da me la mia vita privata. Perciò non ne parliamo più d'accordo?

- Va bene - acconsento sconfitta lasciando cadere la forchetta in mezzo al vassoio. - Ma solo per informati, il ragazzo di cui parlo è quello dai capelli neri due tavoli a destra.

Seth fa finta di non sentirmi ma il suo sguardo saetta tra la mensa fino al tavolo di Ashton intento a chiacchierare seduto vicino ad Ashlyn. Sgrana leggermente gli occhi poi ritorna con il viso impassibile concentrandosi sul cibo. Bingo, esulto mentalmente.

- Serata thailandese domani? - mi chiede Seth appoggiato ad uno degli armadietti di fianco al mio.

Annuisco. - Si - rispondo prendendo il Codice Civile e il mio quaderno degli appunti.

Io e Seth cominciamo a camminare per il corridoio zigzagando tra gli altri studenti.

- Perfetto. Ci vediamo domani -

Mi stampa un affettuoso bacio sulla guancia prima di aggiungere: - E aggiornami sulle azioni dell'idiota . Ho imparato delle nuove mosse che vorrei provare - afferma sarcastico riferendosi al fatto che fa boxe da ormai 6 anni. Ha iniziato per potersi difendere dai bulli che lo prendevano in giro per la sua omosessualità.

Alzo gli occhi al cielo guardandolo mentre svolta a destra prima di proseguire per la mia strada.

- Chi è l'idiota da picchiare?

Sussulto al sentire quella voce. Parli del diavolo e spuntano le corna.

- Scusa, non volevo spaventarti - si giustifica divertito affiancandosi a me. - Qualcuno ti ha fatta soffrire? - domanda incuriosito.

Si, tu. - No - rispondo secca. - Lascia stare.

Accelero il passo perché il suo profumo mi sta dando alla testa e così non riuscirò ad essere arrabbiata.

- Comunque non ci siamo presentati quando sei venuta da mia sorella - continua a parlare raggiungendomi - Io sono Harley.

- So chi sei - mormoro sperando che non mi abbia sentita cercando di nuovo di seminarlo.

- E tu sei? - chiede sempre standomi accanto. Gemo frustrata. Mi sta parlando ora come se non fossi mai esistita. - Hanna - sussurro alzando lo sguardo per vedere se il mio nome gli ricorda qualcosa.

Lo ripete riportandomi al ricordo di quella sera in cui l'aveva mormorato al mio orecchio almeno una decina di volte accompagnato da complimenti di ogni genere. Ma mentre io ricordo ogni dettaglio di quella sera per lui è come se non fosse mai successo niente.

- Sono in ritardo per la lezione. Devo andare.

E detto questo mi affretto ad allontanarmi da lui prima di esplodere in una crisi di pianto o urlargli in faccia i peggiori insulti esistenti.