Capitolo 1
- Accidenti!
Mi raddrizzo evitando di far cadere il decimo scatolone che ho tra le mani.
L'architetto che ha costruito questo posto non conosceva gli ascensori?
Salgo l'ultimo gradino e attraverso il corridoio sorpassando le varie porte fino a raggiungere la mia. Appoggio lo scatolone su un altro e sospiro mettendo le mani sui fianchi e pensando a quanto ancora lavoro mi manca da fare. Riattraverso il corridoio e riscendo le scale fino al corridoio.
Mi piego e raccolgo l'undicesimo scatolone ma lo riappoggio immediatamente rendendomi conto di quanto è pesante.
- Hai bisogno di una mano?
Mi giro di scatto verso la ragazza in piedi dietro di me.
- Figurati, non voglio rubarti del tempo. Ma grazie comunque.
Sorrido con cortesia declinando la sua offerta.
- Scherzi - mi risponde sorridendo. - Ti aiuto volentieri nessun disturbo.
Si riavvia i capelli castani prima di chinarsi e afferrare i due angoli dello scatolone. Mi abbasso anche io e insieme lo portiamo fino alla mia porta.
- Che coincidenza! Siamo vicine di casa - nota lei guardandosi intorno. - Io abito proprio qui
Si muove di qualche passo a sinistra indicando la sua porta.
- A proposito, io sono Ashlyn.
Mi porge la mano sorridendo e io gliela stringo. - Hanna - rispondo.
- Scusa se continuo a sorridere così ma non riesco a trattenere l'emozione: sei la mia prima vicina - spiega. - Ho iniziato il primo anno alla Colton University e sono nuova in questa cosa degli appartamenti. Fino ad ora ho vissuto con i miei.
Ridacchio capendola benissimo.
- So cosa vuoi dire. Mi sentivo anche io così al mio primo anno. Sono alla Colton da tre.
- Anche mio fratello è al terzo anno. Forse lo conosci. Si chiama Harley.
- Harley? Harley Colton? - chiedo prontamente. Ashlyn annuisce.
Certo che conosco Harley, chi non lo conosce? Oltre ad essere il figlio del preside e fondatore della Colton University è uno dei ragazzi più popolari della scuola (insieme ai suoi fratelli ) in particolare per la sua fama di 'Dio del sesso' o 'Mago dell'orgasmo' e frequentava il mio stesso corso di letteratura inglese.
Ah, dimenticavo, con lui ho perso la verginità!
Sorrido forzatamente rendendomi conto solo ora di chi ho davanti. In effetti, tra i due c'è una notevole somiglianza. Ha gli stessi occhi oceano di Harley, quelli da cui i miei non si sono mai staccati mentre..
Scuoto la testa scacciando quel ricordo.
- Si, lo conosco di vista - affermo. - Scusami ma ho molte cose da sistemare e se non incomincio adesso dovrò passare la notte in bianco.
Cerco distrattamente le chiavi nella tasca dei jeans e la infilo nella toppa.
- Hai ragione. Allora..ci vediamo in giro o a scuola.
Annuisco. - E grazie per l'aiuto.
- Non c'è di che.
Mi chiudo la porta alle spalle una volta portata dentro l'ultima scatola.
Sbuffo sedendomi sul divano a prendere una pausa.
Harley.
Credevo di averla superata ormai e invece sentire quel nome mi fa sempre lo stesso effetto. Il battito accelerato seguito da una fitta al cuore.
Non che dopo di lui sia stata più fortunata con i ragazzi. L'ultimo è il motivo per cui ho lasciato il mio vecchio appartamento.
Senza che me ne sia resa conto una lacrima mi sta attraversando la guancia. La asciugo subito e strizzo gli occhi per evitare ad altre di scendere.
Smettila di deprimerti Hanna e mettiti al lavoro.
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