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Rimaniamo entrambi in silenzio per un po' mentre il mio viso si bagna di lacrime.
Provo così tante emozioni contrastanti...Felicità, tristezza e rabbia.
"Dove eri quando avevo bisogno di te? "Chiedo con un tono esageratamente accusatorio.
"Sascha io... Okay, non voglio più mentirti... "Dice lui.
"Avevo bisogno di tempo... Tempo per riflettere... Tempo per capire tante cose Sascha... "Ha la voce che trema, sembra sul punto di piangere.
"Capire cosa? "
"Sei stato così bene senza me...gli altri si sono occupati di te e te, poi, ce l'hai fatta... Ma io non riuscivo a vederti senza piangere, ogni notte sogno ancora il tuo corpo senza vita tra le mie braccia, ogni volta... E non riuscivo a non darmi la colpa di tutto, delle tue sofferenze... "Sta piangendo.
"CHI SEI TU PER DIRE COSA È MEGLIO PER ME? "Chiedo alzando la voce.
"Una persona che ti ama più di ogni altra cosa... "Dice.
Mi metto le mani fra i capelli.
"Perché sei così? I problemi vanno risolti assieme... Ma perché deve essere così complicato con te? "
"Capisci adesso... "Dice.
"NO, non capisco... Mi hai abbandonato, sei sparito senza dare notizie, non ti sei preoccupato nemmeno di sapere se qui stavamo tutti bene, anch'io ti penso ogni giorno, ogni notte, questo perché ti amo, ti amo incondizionatamente, ma te smettila di incolparti per questo"Dico indicandomi.
"Ancora parlo, ancora respiro e cammino, io ringrazio il cielo per questo... "Dico poi asciugandomi le lacrime.
"Scusa..."dice con la voce strozzata dal pianto.
Mi avvicino a lui e, con l'ausilio delle mani, cerco il suo viso.
Gli tocco il viso, bagnato dalle lacrime.
Gli tocco la guancia, ha un leggero accenno di barba.
Lui continua a piangere.
Lo attiro a me, abbracciandolo.
Lui abbassa la testa sul mio petto piangendo.
Gli abbasso il cappuccio e gli tocco i capelli che, sono meno dell'ultima volta.
"Ti sei tagliato i capelli? "
"Storia lunga... "Sussurra.
"Sei tornato per restare? "Chiedo.
"Se tu mi vuoi ancora-"Gli prendo il viso tra le mani.
Gli accarezzo le sue labbra e mi avvicino a esse per baciarle.
Le due meravigliose braccia, il suo profumo.
Quanto tempo ho aspettato per questo momento.
Mi stacco per riprendere fiato.
"Riesco ancora a vedere impressi sella mia mente i tuoi occhi marroni pieni di felicità, il tuo dolce sorriso..."
"Sascha... Ho la soluzione per la tua vista"dice all'improvviso.
"Come? Lo sai che è vietato..."
"Ho trovato un modo per aggirare il sistema... "Dice.
"E come? "
Stefano sospira e mi tocca il viso.
"Ho bisogno che tu mi apra gli occhi... "Annuisco e eseguo gli ordini.
"Speriamo bene... "Dice.
Sento delle goccie di liquido cadere sui miei occhi.
Batto le palpebre più volte.
Vedo tutto sfocato.
Inizio a distinguere piano piano le forme e piano piano riacquisto la vista.
Vedo Stefano, che ha lo sguardo preoccupato.
"Tutto bene Sascha? "Mi chiede.
"Riesco a vederti... "Dico.
"Non mi stai prendendo in giro...Anche i tuoi occhi, stanno tornando neri... "
I capelli di Stefano sono davvero più corti, ha un taglio sul sopracciglio sinistro.
È cambiato fisicamente, sembra più forte.
"Grazie Stefano, grazie... "Dico.
Stefano sorride.
"Non ringraziarmi... "Dice Stefano Indicandomi le culle.
Mi giro di scatto e vedo, per la prima volta, i miei figli.
Sono così piccoli, sono meravigliosi.
Regna il silenzio mentre Aaron stringe il mio dito.
Mi asciugo le lacrime mentre ascolto la risata di Aaron.
Hanno entrambi gli occhi verdi, come quelli di Milly.
Però Xavier ha un po' di capelli blu.
Mio padre non mi ha mai parlato della sua famiglia.
Ne del nonno nè della nonna.
Non so nemmeno se aveva fratelli o sorelle.
Poi mi giro verso Stefano il quale si guarda i piedi.
"Che fai lì impalato? Vieni"lui mi guarda con sguardo abbastanza triste.
"Posso? "
Lo guardo male.
"Certo che puoi! Vuoi che convochi un consolato e ti spedisca pure la lettera? "Si avvicina e guarda i piccoli
Tira fuori la mano che fin'ora è stata dentro la mantella e noto delle fasciature alla mano.
"Dimmi che resti... "Dico mentre accarezza il nasino di Xavier.
"Anche loro sono maghi? "Chiede.
Annuisco.
"I loro maestri? "
"Tu"Dico facendo apparire la lettera d'assegnazione dei maestri.
"Poveri... "Dice Stefano mentre prende in braccio Xavier.
"Sono proprio belli, ehi, ciao piccolo"Bacia la fronte di Xavier che ride.
"Stefano... Rispondi alla mia domanda, per favore... "
"Il maestro mi ha convocato"Dice Stefano.
"Capisco... Quindi te na vai già, così... Non saluti Milly... "
"Ha convocato tutti i suoi alunni, lo sai vero? "
"Non lo sapevo... "
"Ecco... Domani parto... "Dice rimettendo Xavier nella culla per poi guardarmi.
Perdo un battito ogni volta che ci guardiamo.
"Vieni con me? "
"Solo se stanotte ti fermi qui... "Annuisce sorridendo.
"Ma questa è camera tua e di Milly... "
"E dopo due stanze a destra c'è la mia con te"Dico sorridendo.
Stefano abbassa lo sguardo.
"Mi sento di troppo, tu e la... Tua famiglia "
"E tu sei la mia famiglia... "Dico baciando la sua fronte.
"Sascha... "Gli tappo la bocca con il dito.
"Zitto"gli tolgo la mantella.
Lo bacio e continuo a baciarlo.
Voglio che questo momento non finisca mai più.
Le sue mani accarezzano il mio viso.
Ma poi la porta si apre.
"Sascha, sono torn-... STEFANO! "Ci giriamo entrambi, Milly è sul punto di urlare.
Stefano viene abbracciato da Milly e poi riceve un ceffone.
"DOVE CAZZO ERI QUANDO HO PARTORITO? EH? "Stefano ride mentre si massaggia la guancia.
"Milly... Ci vedo nuovamente... "Dico.
Milly mi guarda spalancando gli occhi.
Lei è sempre bellissima, come se non avesse nemmeno partorito due figli..
E adesso sta piangendo come una bambina mentre mi abbraccia.
"Sono così felice..."Dice Milly.
"Anch'io... "
Poi Milly si stacca prendendo in braccio i piccoli.
"Vi lascio da soli... "Dice Milly uscendo dalla stanza.
Continua...
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