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I commenti mi aiutano un sacco soprattutto quando scrivo capitoli COSÌ lunghi... Non vi costa niente :333









ATENE, GRECIA 413 A.C.
(Sette mesi prima)
Stefano's pov
Sera.

"Dicono che solo un dio possa avverare un tuo desiderio, un tuo desiderio qualunque... "Sento un uomo parlare vicino al fuoco a dei bambini.

Mi fermo immediatamente e mi avvicino per ascoltare la storia.

"Ma è vero che gli dei possono diventare come noi? Esseri viventi? "Chiede una bambina dai lunghi capelli biondi.

"Gli dei possono tutto, mia cara... Sono i capi del cielo e della terra, di ciò che respira e di ciò che non respira più... "

"Io prego ogni giorno Afrodite per diventare sempre più carina... "

"Ma tu sei già carina Milena, Afrodite ascolta senz'altro le tue preghiere... E ora su, andate a casa che domani c'è scuola... "

Sento i bambini lamentarsi ma nessuno insiste e trattenersi.

"Giovanotto, ti vedo già abbastanza grande per ascoltare ancora le storie"Mi dice il vecchietto.

"Sono interessanti da ascoltare..."

"Interessanti, eh? Non hai un accento di queste parti, da dove vieni? "

"Da un posto troppo lontano"

"Cosa ti ha spinto in un posto come Atene? "

"La voglia di cambiare aria per un po' e riflettere"

"Hai il viso di uno che sembra le abbia passate di tutte i colori giovanotto, magari Atene con le sue terme potrà calmarti l'animo tormentato..."

"Lei ha detto che gli dei possono darci quello che desideriamo..."Inizio.

"Ed è così... "Dice il vecchietto.

"Come? "Chiedo.

"Intanto bisognerebbe trovarne uno... "Dice il vecchietto.

"...e poi? "

"Le dee tendono ad avere canoni troppo elevati, Afrodite vuole gli uomini belli, Atena quelli fortemente Intelligenti... Era gli uomini di una certa età, devoti alla famiglia... "

"Sono complicati questi dei... "

"Non riusciresti a riconoscerne uno se fosse nella sua forma umana, si mischiano bene tra la gente, chissà, magari io sono un dio"

Rido.

"Che dio saresti? "Chiedo incrociando le braccia.

"Chissà... "

"Poseidone? "Chiedo.

"E cosa te lo fa intuire? La lunga barba bianca? "

"No... Però mi ispiri Poseidone"

"È un onore... "Dice chinando la testa facendomi ridere.

"Dove vuoi andare adesso? "

"Sinceramente? Non lo so, sono arrivato oggi e non so dove andare... "

"Potrei ospitarti a casa mia, ti avviso subito, dovrai lavorare tanto perché gestisco delle terme e ho sette figlie femmine.... Se ne tocchi una Taglierò a zero tutti i tuoi capelli"

"Non mi ha chiesto nemmeno come mi chiamo... "

"Ispiri fiducia... "Dice alzandosi e invitandomi a seguirlo.

"Mi chiamo Stefano"

"Che nome particolare, è proprio vero che vieni da lontano... "

Indosso una tunica bianca (chitone) con una cintura allacciata in vita.

Ho dovuto fare sparire i miei occhiali e grazie ad un incantesimo ci vedo abbastanza bene.

"Io mi chiamo Amelio... La mia casa non è molto lontana da qui... Rimarrai qui per tanto? "Mi chiede.

"Credo di sì... È un posto così tranquillo... "

"Di sera sì, ma di mattina ci sono le donne del mercato che girano per le vie della città, bambini che giocano e vanno al ginnasio, bambine che tessono fili... Ti innamorerai di Atene"

Giungiamo a questa abitazione che è davvero grande.

Amelio apre la porta e io lo seguo in silenzio.

"Padre, padre, è tornato a casa! "Dice una ragazzina dai capelli castani.

"Dove sono le tue sorelle Ginevra? "Chiede l'uomo alla figlia.

"Talia e Ylenia dormono in camera, Elena e Sonya stanno ricamando in sala, Amelia e Andromeda stanno facendo la cena... "Poi lo sguardo della ragazzina si posa su di me.

"Ginevra, lui è Stefano, vivrà con noi d'ora in poi, non tormentatelo troppo... "

La ragazza annuisce e poi mi rivolge un sorriso.

"Io sono Ginevra... Sono la minore delle figlie"Dice.

Avrà sì e no 12 anni.

"Ginevra è un tormento Stefano, se ti disturba troppo non esitare a dirmelo... "

"Ma... Padre! "Sorrido perla reazione della figlia che quando si accorge che sto sorridendo arrossisce e fa una smorfia.

"Ragruppa le ragazze in sala... Devo parlare a tutte"la ragazza corre.

"GINEVRA, NON SI CORRE IN CASA, QUANTE VOLTE TE LO DEVO DIRE? "Il vecchio sospira.

"Queste ragazze mi uccideranno, sono troppo vecchio ormai"Dice ridendo.

Arriviamo nella sala dove ci sono affreschi e vasi riempiti da fiori.

Vedo due ragazze, sicuramente Elena e Sonya che ricamano un telo.

Le due sono ovviamente più grandi di Ginevra.

"Sonya, Elena..."

Le ragazze si girano appena sentono i loro nomi.

"Perché ricamate di notte voi due, invece?!"

"Bentornato padre, ricamiamo di notte perché di mattina siamo troppo occupate... "Dice una delle due. Lei ha dei grandi occhi azzurri.

"Elena, non sono nato ieri, non hai fatto niente stamane"

"Padre, Sonya può confermare, Vero che oggi ho lavorato duramente? "

"Com'è e vero che Zeus non è il padre degli dei"Dice Sonya continuando a cucire.

"MA, TRADITRICE! "Scoppio a ridere.

"Ti presento Elena e Sonya, sono gemelle di 15 anni... Le conoscerai con calma"

"È il pretendente per una di noi, padre? "Chiede Elena.

"No Elena, che poi con la brutta figura che hai appena fatto, anche se fosse, non credo ti prenderebbe in considerazione"

Sonya ridacchia e Elena le da una spintarella.

"Io sono Stefano... "Dico.

"Quanti anni hai? Da dove vieni?"Mi domanda Elena.

"ELENA! "La ammutolisce il padre.

"...ho Venti anni... "Dico.

Entrano altre ragazze in stanza.

"Bentornato padre... "Dicono in coro.

"Mi salutate solo perché vedete che c'è un ospite... "

"Ma non è vero padre... "Dice una ragazza dai capelli biondi.
Lei è già più grande.

"Te le presento per bene Stefano...le due ragazze identiche bionde sono Amelia e Andromeda, sono le mie figlie maggiori, hanno la tua stessa età... Poi le ragazze mezze assonnate accanto a loro sono Talia di 16 anni e Ylenia di 18 anni... "

"Che ci fa un ragazzo a casa nostra? "Chiede Ylenia, Lunghi capelli castani e occhi Del medesimo colore.

"Un uomo in casa può farci comodo... "Dice Amelio.

"Ma padre, uno più brutto non potevi sceglierlo? "Chiede Andromeda, Capelli biondi ma non lunghi come quelli della gemella.

"Se questo è un modo per corteggiare qualcuno Andromeda, è orrendo"Dice Talia ridendo.

"Zitta piccola serpe"dice Andromeda spettinando i capelli castani di Talia.

"Vivrà con noi d'ora in poi, trattatelo come un fratello, CHIARO? Non voglio vedere bisticci stupidi tra sorelle per un ragazzo, siete tutte abbastanza grandi... "

"Sì padre... "Dicono in coro.

"Dove dormirà? "Chiede Ginevra.
"Nella stanza degli ospiti, ovviamente, non crederete che vi farò dormire in stanza con un ragazzo, non ho paura di lui, ma di voi... Elena, smettila di fargli gli occhioni dolci e lavora! "Tutti ridono.

"Ma padre-"

"Niente Ma padre, ora tornate tutte a cosa stavate facendo, Galline"

Ginevra imita una gallina.

Il padre alza gli occhi al cielo ridendo.

"Sono tutte delle brave ragazze, da quando la loro madre è morta due anni fa le maggiori si prendono cura della casa e le più piccole aiutano come possono"dice Amelio portandomi nella mia stanza.

"Ti pagherò adeguamente, potrai fare quello che vorrai... Però dovrai aiutarmi con le faccende più pesanti... Domani manderò Andromeda a chiamarti e ti illustrerà il lavoro alle terme, io andrò a dormire un po'... "

"Non ti ringrazierò mai abbastanza"Dico.

"Buonanotte Stefano..."

"Notte... "Mi consegna le chiavi e entro nella stanza.

È grande, una finestra che da al cortile della casa e una finestra che da all'esterno.

Dei vasi vuoti e il letto spoglio.

Ovviamente non si aspettavano un ospite.

Sento bussare alla porta.

"Stefano, sono io, Elena... "

"Entra pure... "Dico.

Lei apre la porta e mi sorride.

"Allora, Questa è l'acqua che potrebbe servirti anche dopo per sciacquarti la faccia, poi questo contenitore contiene degli oli per il corpo..."l'aiuto ad appoggiare le cose sul tavolo.

"Questo è una spilla della nostra famiglia, dato che mio padre ha detto che ti tratterà come un figlio mi sembra giusto consegnartela... "È una Spilla con su un arco.

"Poi... Le lenzuola pulite per il tuo letto..."Dice avvicinandosi al letto e iniziando a farlo.

"Te non vai a scuola? "Chiedo.

"Solitamente le donne non vanno a scuola, però papà ci tiene tanto alla nostra istruzione quindi ha assunto un insegnate privato che ci insegna tante cose"

"Non vi insegna le stesse cose? "

"No, per esempio l'insegnante arriva di mattina alle sette, facciamo colazione assieme e alle 8 inizia con Ginevra, alle 10 con me e Sonya, dopo pranzo con Talia e Ylenia... Poi certe volte insegna l'arte della musica a Andromeda e Amelia... Sono brave a suonare l'arpa... "

"Deve essere bello"Dico.

"Vuoi imparare anche tu qualcosa? "

"Sai se il vostro insegnante insegna medicina? "

"Uhh, sei fortunato... Sì, insegna anche medicina"

"Sarebbe bello fare qualche lezione"Dico.

"Quindi sei uno studioso... Evvai so qualcosa di più sul tuo conto"
Rido.

"So anche cacciare e usare l'arco"Dico.

"Davvero? "

"Sì..."

"Potrai usare l'arco di papà! Papà non lo usa più da secoli haahaah"

"Non avete paura di stare qui da sole quando vostro padre non c'è? "

"A volte, le ragazze in piazza dicono che ci sono dei briganti che girano per rubare le ragazze"

"Addirittura? Beh, adesso che ci sono io potrete dormire tranquillamente"

"Mi proteggerai? "Chiede sbattendo le ciglia ripetutamente.

Sorrido.

"Proteggerò tutte, vostro padre mi ha accolto come uno di famiglia ed è il minimo che possa fare per sdebitarmi"

"Papà è un uomo buono e gentile, avrà visto qualcosa in te di buono e se lui si fida noi tutte ci fidiamo, benvenuto in famiglia Stefano "Dice uscendo dalla stanza.

...grazie...

*una settimana dopo*

Mattina

Sto pulendo una vasca per bene.
Andromeda è appena uscita per fare lezione e mi ha lasciato qua da solo.

Non è un lavoro orrendo ma è faticoso.

È pronta per ospitare nuovi ospiti.

Mi giro e vedo la porta muoversi da sola, come se fino a qualche istante prima ci fosse stato qualcuno.

"Andromeda? Sei tu? "Chiedo avvicinandomi alla porta.

La apro ma non vedo nessuno.

...

Che strano...




Il giorno dopo mi viene affidato il controllo delle acque, tutte pulite e limpide.

Eppure ancora ho addosso quella sensazione di essere osservato.

Quando torno a casa ne parlo alle ragazze.

"Stefano, a volte può sembrare... "Mi dice Talia.

"A quell'ora le terme sono chiuse, vuoi che domani venga con te? "Chiede Amelia.

Mangio una fetta di formaggio.

"Solo per domani... Non prenetemi per un fifone"Dico.

"Noo, hai ragione ad avere dei dubbi, domani vengo con te"La ringrazio.

Le accompagno al mini tempio a casa a pregare.

Ci sono statue di tutti gli dei in grandezza piccola.

Le osservo mentre pregano in silenzio mentre Andromeda suona una lode con l'arpa.

Io non prego ma è affascinante vederle tutte insieme a pregare.


La mattina mi sveglio alla buon ora per dare da mangiare alle galline e prendere le uova.

Andromeda aiutata da Ginevra cucinano la colazione mentre l'insegnante entra in casa accompagnato da Amelia.

"Buongiorno"Dico entrando in cucina per portare le uova.

"Buongiorno Stefano, dormito bene? "Mi chiede Ginevra.

Le scompiglio i capelli e le rispondo positivamente.

"Buongiorno... Oggi portate l'olio alle terme, vero? "Chiede Andromeda mettendo il pane in tavola.

"Già, così scopriremo chi è l'ombra che osserva Stefanoooo"Dice Amelia prendendomi in giro.

"Ah-ah-ah.... Spiritosa"Dico e Amelia scoppia a ridere.

"Nostro padre dice che se non coreggerai il tuo modo di parlare non troverai mai marito"

"Chi ha detto che voglio sposarmi? Sarò una donna liberaaaaa"Canzona Amelia facendo una giravolta.

"Certo, certo... "Dice Ginevra.

"La colazione per voi due è già pronta, veloci che dovete fare tanto lavoro oggi"Dice Andromeda.

"Che novità, lavoriamo solo io e Stefano, come degli schiavi"Dice Amelia sbuffando e sedendosi accanto a me per mangiare.

"Io lo faccio con piacere... "Dico.

"Stefano, domani iniziamo le lezioni di medicina, Elena mi ha detto che sei interessato a quell'ambito... "

"Davvero? Ne sarei davvero onorato... "

"Bene, togli Stefano dalla lista dei lavori domani, è giusto che anche lui si riposi"Dice Amelia.

"Va bene, va bene"Dice Andromeda.

Finiamo di mangiare e prendiamo i vasi pieni d'oli profumati per portarli alle terme.

"Ookay, poggia qui... Ma guarda che schifo, schifosi aristocratici..."dice Amelia guardando il casino che hanno lasciato gli ospiti della terma tiepida di ieri pomeriggio.

Vasi rotti e cibo buttato a terra ovunque.

"Io voglio l'aumento"Si lamenta
Amelia prendendo un telo e spazzando lo sporco in esso.

"Povera piccola"Dico prendendola in giro.

"Ha parlato l'uomo che aveva paura delle ombre... "Dice.

Scoppiamo a ridere mentre puliamo.

Quando finiamo Amelia va in un altra terma lasciandomi da solo.
Mi abbandonano sempre.

"È da un po' di giorni che ti osservo"Dice una voce maschile dietro di me... "Mi giro per guardare chi è.

Un ragazzo dai capelli ricci e castani e gli occhi verdi che indossa abiti troppo sontuosi per essere un normale cittadino d'Atene.

"...non siamo ancora aperti"Dico.

Lui chiude la porta.

"Ma non ti preoccupare... "Assottiglio gli occhi.

"Cosa vuoi da me? "Chiedo.

"Sai chi sono?"Chiede.

Butto la spugna nel secchio e mi tengo a debita distanza.

"No e non voglio saperlo"dico subito.

"Sei già subito nella difensiva mi piace"Dice.

"Sono Ares, Dio della guerra"

"Non sembri lui, Ares è molto più vecchio"

"Perché gli Scultori umani sono degli incompetenti... "Fa apparire una spada.

"Adesso mi credi? "

"Cosa ci fa un dio in mezzo a degli esseri umani? "

"Noia, l'Olimpo dopo un po' diventa così noioso ed è un periodo di pace e perciò mi ritrovo senza niente da fare... "

"...cosa vuoi da me? "Tocco il muro e lui mi raggiunge.

"Niente di che... "Dice toccandomi la fronte con un dito.
"Come ho già detto mi annoio... "Dice alzandomi il viso.

"Mio padre se la fa con il coppiere dell'Olimpo ogni santa notte, e ho pensato che magari farlo con un ragazzo è più divertente"Deglutisco mentre i tocca il fianco.

"Oh, ma non so il tuo nome... Ti osservavo e basta, come ti chiami? "

Mi lascia il viso e rispondo.

"Stefano... "Dico.

"Un mortale così carino da farmi venire in mente pensieri perversi perfino a me, mi stupisco che quella troia di Afrodite non ti abbia adocchiato per prima"

Rimango in silenzio.

"Afrodite non è la tua amante? "

"Quando gli va"Dice.

Inizia a baciarmi il collo.

"Stefano, Sei la dentro? Hai finito?"Chiede Amelia.

"Rispondi di no... "Mi sussurra Ares guardandomi fisso negli occhi.

"N... No, non ho finito"

"Okay, ho notato che mancano delle salviette, vado a comprarle"

Ares le fa comparire.

"Ops... "Riprende a baciarmi il collo e mi slega la cintura della tunica e mi spoglia.

Mi bacia sulle labbra mentre inizia a spogliarsi anche lui di fretta.

Con una forza impressionante mi alza in modo tale che io possa incrociare le gambe intorno alla sua vita.

Sto già ansimando mentre lui con prepotenza mi penetra. Ho la schiena appoggiata al muro mentre lui entra dentro di me.

"...Ares... "Inizio mentre mi reggo con le mani sulle sue spalle.

"Peccato che non sei una donna, sarebbe stato curioso vedere che tipo di figlio sarebbe uscito dalla.. Nostra unione..."Dice ansimando.

"Vieni con me all'Olimpo, avrai una vita agiata per il resto dei tuoi giorni"Mi dice all'improvviso.

Abbasso lo sguardo.

"Declino l'offerta... "

"Perché? Non ti piace l'oro? "

"Essere mortali può essere un ansia perenne, oggi ci sei e domani non sapere se ci sarai, però è così la vita, ti ringrazio ma declino l'offerta"

Mi coglie di sprovvista accerezzandomi il viso.

"Potrei innamorarmi di te se parli in questo modo"Mi sussurra all'orecchio per poi baciarmi.

"Un dio che si innamora di un ragazzo che pulisce terme"

"Oh, ma quello è secondario... Sarà la troppa pace a rendermi così schifosamente dolce"

Sospiro e chiudo gli occhi ripensando alla scena di Sascha tra le mie braccia senza sensi.

La lontananza potrà servire ad entrambi.

Da quando mi ha consciuto ha visto solo morte e cambiamenti.
Cosa posso essere io se non un fottuto disastro naturale?

Troverò la soluzione per la sua vista.
Me lo sono ripromesso.

E poi da quando non uso più la magia le cose sembrano andare in meglio.
Ho fatto la scelta giusta.
Un giorno, prima o poi tornerò a casa.




Continua...

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