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LONDRA Parte 3
- Non è un museo dell'orrore, è un museo delle torture e della Londra macabra del passato..Jack lo squartatore, la grande peste e il periodo di Bloody Mary la regina sanguinaria. Vivrai una Londra del passato, un po' diversa ma anche molto divertente -
Ride come se niente fosse, io voglio la Londra di adesso, sono una paurosa, non sono neanche mai riuscita a vedere It di Spielberg.
Diego è divertito e mi prende per mano, ogni scusa è buona. È buio ed io ho il terrore che da un momento all'altro sbuchi uno scheletro o un vampiro.
- Ehi rilassati, sarà divertente. C'è un labirinto di specchi e poi con una barca andremo verso la Torre di Londra dove i condannati verranno torturati e uccisi -
Mette troppa enfasi sul finale ed io sussulto presa dallo spavento. Lui ride, si piega in due dal ridere. Ti sto odiando mio bel macho spagnolo.
Cammino guardinga e mi guardo sempre alle spalle. Ad un certo punto un ragazzo travestito da Dracula mi fa cenno di raggiungerlo.
Ma stiamo scherzando, col cavolo, io non mi muovo di qua e mi nascondo dietro Diego. Il fetente si scansa e tutti i presenti mi incitano, sono io la prescelta e non so ancora per cosa. Mi avvicino tremante a Dracula e con lo sguardo sto uccidendo il bel spagnolo che se la ride sotto i baffi.
Lo capisco nel momento che sta succedendo, purtroppo troppo in fretta, siamo nel periodo di Maria la sanguinaria ed io sto simulando un condannato al rogo. La gente urla ed il fuoco intorno a me anche se effimero mi provoca calore, io svengo me lo sento.
Diego mi afferra giusto in tempo e mi abbraccia così stretta che non riesco neanche a respirare, il polipone se l'era studiata bene tutta la scena.
A dire il vero non mi dispiace e resterei avvinghiata a lui per ore.
Per fortuna le torture sono finite a quando vedo la scritta exit mi fiondo di corsa.
- Ma dove corri? Vorrei mica andar via senza fare una foto ricordo? -
Cosa?! Ed ecco un altro vampiro che mi fa accomodare anzi mi fa adagiare la testa in una specie di ghigliottina, Diego si posiziona e simula una decapitazione.
Questa sono io con la mia amica Lucia nel lontano '97..la mia terza volta al London Dangeon 😂👻
- È bellissima. Ne prendiamo due, vorrai mica dimenticarti di questo posto stupendo -
Ma è serio, sto per vomitare. Questa volta corro veramente verso l'uscita e vorrei lasciarmelo alle spalle, troppe ore insieme, sento il bisogno di un po' di solitudine.
- Ehi dove corri? Rallenta..ti prometto che ti porterò in un posto più confortevole adesso, ci avvicineremo a casa e poi potrai sbarazzarti di me -
Alzo gli occhi al cielo ma lo affianco e silenziosamente ci dirigiamo verso la metro. Ci sediamo distanti, sento il bisogno di mettere un po' di distanza. Ad un certo punto mi sento sfiorare la spalla, mi ero addormentata.
- Si scende, siamo arrivati - Ma non siamo a Golders Green ma a Camden Town e una lampadina si accende nella mia testa, il mercato di Camden Town..Camden Lock!
Diego percepisce la mia eccitazione e mi fa cenno con la testa che è proprio così.
Saliamo e veniamo investiti da una marea di gente, colori e vestiti differenti..punk, nerd, di tutto un po'. Adoro le gigantografie ed i graffiti su ogni muro ed ogni edificio, è il mercato di vestiti usati e non più cool di Londra. Ed io sono qua, ci sono anch'io!
Diego regge semplicemente il mio passo, sono io che guido adesso, è come se ci fossi sempre stata. Mi fermo, provo vestiti, cappelli, giubbotti e scarpe. Lui mi asseconda e non accenna a sbuffare, lo ringrazio ad un certo punto ed è più forte di me, l'abbraccio.
È un gesto semplice ma ricco di significato, se ne accorge anche lui. I suoi occhi scuri parlano chiaro, luccicano, anche lui è contento.
Finalmente torno a casa, Diego mi lascia sotto casa e con un cenno mi saluta.
Io non ho dimenticato cosa devo fare, le mie mani fremono e mentre Susan mi accenna l'orario della sveglia per il giorno dopo, io sono già là.
In camera, seduta dietro la scrivania e lo sfoglio quel diario, l'ultima pagina è la sua.
Stephanie scrive:
Agosto 2011
È arrivato il mio ultimo giorno nella mia splendida Londra. Ti ho amata e ti ho sentita mia ma più di tutto ho sentito mia una persona a me molto cara. Ho trascorso giornate indimenticabili in compagnia di un ragazzo che l'ha saputa rivoluzionare la mia esistenza. Ho scoperto l'amore qua a Londra e sarò sempre grata a Susan, Mike Sharon e la piccola Emma che hanno fatto da contorno ad un periodo così importante per me. Il mio primo amore, il mio Diego. Te l'ho detto e te lo prometto, tornerò presto, un amore così non si dimentica. Le tue carezze e abbracci sono ancora caldi sulla mia pelle. Tornerò Diego per restare e se non sarà Londra la nostra casa lo sarà Granada, la tua città che tanto vuoi farmi visitare.
Ti amo Londra
Ti amo English Family
Ti amo Diego
Una lacrima scende sulla mia guancia, mi sento persa.
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