Sono Incinta.
Ero ferma davanti alla porta del mio ragazzo.
Non riuscivo a respirare, sapevo che dovevo dirli quella cosa.
Non ci riuscivo, non era in casa ed era un sollievo.
Parlare con Ian era difficile e lui lo sapeva.
Sapevo anche io che era difficile parlare con Ian, quando parlavamo andava sempre tutto storto e lui si incazzava come una iena.
Non si poteva stare calmi con lui, faceva perdere subito la pazienza.
"Piccola che minchia ci fai qui fuori?" Mi agitai girandomi.
Ian mi diede un bacio sulle labbra, odorava di un profumo di ragazza.
Mi aveva tradita, di nuovo.
Cercò di attirarmi a se.
Mi allontanai di scatto e lo vidi confuso.
"Che c'è?" Domandò passandosi una mano nei capelli castani.
Dio, era così fottutamente bello.
"Puzzi di ragazza" dissi disgustata.
Sbuffò.
"Che sbuffi a fare? Non è la prima volta, no?" Chiesi con un sospiro.
"Sai a cosa andavi incontro quando ci siamo messi insieme ciccia" disse guardandomi malissimo.
"Ma non ti dà il diritto di scoparti chi vuoi" sbottai.
"Jess anche tu puoi scoparti chi vuoi" disse sbuffando.
"Che bella relazione" dissi sospirando.
"Jess a me non piace impegnarmi e lo sai, mi faccio chi voglio e basta" disse sorridendo maliziosamente.
Sbuffai.
"Ma certo, considerala pure una cosa normale Ian" sbottai.
Non mi incazzavo quasi mai con lui, non perché avessi avessi paura o altro ma era perché non volevo perderlo.
"Dio come sei antipatica Jess" disse sbuffando e aprì la porta di casa sua.
Lo seguii.
Ian era straricco e si vedeva da casa sua, i suoi erano avvocati.
Il suo salotto era grande e ben arredato, sua madre era una donna bellissima e le piaceva arredare la casa.
Mi morsi il labbro guardando il divano di pelle nera vicino al camino.
Quel divano di pelle era dove avevo baciato per la prima volta Ian.
Era così gentile e dolce.
Andammo in cucina e prese una birra.
"Hai sete?" Chiese non guardandomi nemmeno negli occhi.
"No grazie" dissi sospirando.
Lui annuì.
"Perché mi tradisci?" Domandai sbuffando.
"È la vita" disse come se niente fosse.
Odiavo quando faceva così.
Mi morsi il labbro inferiore.
"Comunque che minchia ci facevi davanti casa mia? Non ci dovevamo vedere domani?" Chiese sbuffando.
Annuii deglutendo.
"Si beh ..." Cercai di dire, ma lui mi guardò male.
"Allora perché cazzo sei venuta?io ho da fare, cazzo. Mi hai scombussolato i piani Jess!" Domandò buttando la bottiglia di birra nel cestino.
"La smetti di dire quella parola?" mi guardò per poi scoppiare a ridere.
"Ti dà noia la parola cazzo?" Domandò ridendo.
Sbuffai, era insopportabile.
"Mi da noia quando tu dici parolacce" ammisi.
"Oh mi dispiace" disse con un tono davvero insopportabile.
Era solo un pezzo di merda e l'avevo sempre saputo.
"Che avevi da fare di così importante?" Domandai chiudendo gli occhi.
"Che ti frega?" Chiese divertito.
Lo guardai male.
"Sei insopportabile" ammisi.
"Andiamo in camera" disse prendendomi per mano e trascinandomi in camera sua.
"Ian dobbiamo parlare" sussurrai piano, Ian mi guardò male.
"Che cazzo vuoi Jess?" Domandò sbuffando.
Deglutii, non riuscivo a parlare.
"Che cazzo è successo?" Domandò facendomi paura.
Mi allontanai un pochino.
"Parla" disse ringhiandomi contro.
Lo guardai male.
"Smettila di trattarmi così" dissi ringhiando anche io.
Strinse i pugni.
"Scusa" disse mettendosi a sedere sulla sedia della sua scrivania.
"Cosa ehm vuoi dirmi?" Domandò sospirando.
Mi presi la tasta tra le mani e sussurrai:
"Sono incinta" non rispose, lo guardai e aveva gli occhi sgranati.
Il suo petto si alzava e si abbassava molto velocemente.
"Mi dispiace" sussurrai, non sapevo il perché mi dispiaceva.
"Cazzo!!! Non puoi essere incinta! Non posso crederci!" Urlò il mio ragazzo facendomi sobbalzare, sapevo che dire che ero incinta non era una buona idea.
Buttò la sedia a terra, buttò la lampada a terra facendola in mille pezzi.
Prese il suo telefono e lo buttò alla porta.
"Non è possibile Jess!!" Urlò sbattendo un pugno sulla scrivania.
Sapevo che si sarebbe incazzato, anche se i motivi per farlo non gli aveva.
"Cazzo Jess!!! Non puoi essere incinta!" Urlò sbattendo a terra un portacenere.
Deglutii.
Si prese i capelli castani tra le mani e li tirò.
"Non può essere vero, non voglio che sia vero. Io voglio divertirmi" lo guardai male alzandomi dal letto e presi il mio zaino.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro