3 Capitolo:
Scoppiai a piangere e vidi suo fratello di cinque anni guardarmi confuso.
Mi venne ad abbracciare una gamba, così sorrisi.
"Non piangere principessa, mio fratello ti ama" magari fosse stato vero, lui non mi amava.
Ero io la cogliona che si era innamorata così tanto da stare male ogni giorno per lui.
"Certe volte non sa quello che dice" mi inginocchiai e lo abbracciai stretto a me.
"Grazie Max" dissi dandoli un bacio sulla fronte.
"È un piacere principessa" disse sorridendo, era il bambino più bello e dolce che avessi mai conosciuto.
Era educato, molto più del fratello.
Suo fratello era un coglione.
Assomigliava a Ian, aveva i suoi stessi occhi, i suoi lineamenti del viso, i suoi capelli eppure erano così fottutamente diversi caratterialmente.
"Max levati dai coglioni" guardai male Ian, Max sospirò e mi prese la mano.
"Non dire queste parole a tuo fratello Ian" dissi a denti stretti.
"Dico quello che cazzo voglio a mio fratello maestrina dei miei stivali" disse ringhiando guardandomi malissimo.
Mi alzai tenendo sempre la mano a Max, non volevo litigare davanti al piccolo.
"Vattene da casa mia Jess, ho da fare" disse sbuffando.
"Non mi comandi Ian" dissi ringhiando.
"Vattene immediatamente Jess" urlò facendomi sobbalzare.
"No! Lei sta qui con me!" Urlò Max sorridendomi.
Ian lo guardò male.
"Scordatelo gnomo" lo gnomo, come lo chiamava Ian scoppiò a piangere e Ian sospirò.
Si inginocchiò e gli accarezzò i capelli castani.
"Perché vuoi che Jess resti?" Domandò piano.
"Lei è la mia principessa" disse Max piangendo.
"Gnomo, Jess starà qui con te" disse teneramente.
Con suo fratello qualche volta diventava un'altra persona, la persona di cui io ero innamorata.
"Davvero?" Domandò Max tirando su con il naso.
Mi inginocchiai di nuovo e annuii.
"Certo principino" Max mi abbracciò.
"Grazie principessa" sorrisi.
Ian mi guardò e mi stampò un bacio sulle labbra, non me lo sarei mai aspettata.
Odiava ogni cosa che fosse dolce.
Mi prese il viso tra le mani e me ne diede un altro, era bellissimo.
"Max vai in camera tua, noi veniamo subito" deglutii.
Max rise andandosene.
Ian approfondì il bacio stringendomi dolcemente tra le sue braccia.
"Ian .." Sussurrai allontanandomi, mi aveva trattato male e non potevo cadere di nuovo nella sua ragnatela.
"Jess, dimmi che l'hai fatto solo con me" disse al mio orecchio.
Ecco cosa voleva, voleva che ammettessi che ero solo stata con lui.
Mi alzai in piedi.
"Il bambino non è tuo, meglio così ... Almeno ti diverti" si alzò rosso in viso, mi prese per un polso.
"Non puoi essere andata a letto con un altro ragazzo" disse irritato.
"Ian devi capire una cosa. Io vado a letto con chi voglio, come fai tu" strinse più forte il polso.
"Mi stai facendo male" dissi agitandomi, stava stringendo troppo forte.
"Non me ne frega niente" disse ringhiando.
"Cosa ti frega se è tuo o di qualcun altro Ian?" Chiesi sospirando.
"Niente" disse come se fosse una cosa ovvia.
"Allora che vuoi?" Domandai sbuffando.
"Beh, non puoi andare a letto in chi cazzo vuoi Jess" sbottò.
Scoppiai a ridere divertita.
"Ma se tu ogni sera te ne scopi una diversa!" Urlai.
"Ma io sono un maschio" disse sbuffando stringendo i pugni.
Il polso mi faceva male.
"Eh allora?" Chiesi confusa.
Lui sbuffò.
"Se tu vai con un altro ragazzo penseranno che sei una puttana" disse sbuffando.
"Ah giusto, te ne frega qualcosa?" Chiesi divertita.
Mi faceva ridere quel comportamento che stava avendo.
Scoppiai a ridere.
"No Jess, ma io non voglio che pensano che tu sia troia"
"Tutte pensano che io sia una puttana Ian" dissi strattonando il polso.
"Cosa? Chi cazzo lo pensa?!?" Urlò irritato.
"Tutta la scuola Ian!!! Tutte le ragazze che ti porti a letto!!! Sono solo una delle tante!" Urlai piangendo.