Chapter 4: In pieno.
La prima cosa che notò Izuku quando si svegliò fu il dolore lancinante ai fianchi e alle cosce, un forte mal di testa e una strana viscosità ovunque. Con un gemito, si alzò dal nido disordinato di lenzuola e coperte, soffocando uno sbadiglio uno sbadiglio dietro la mano. Erano trascorsi tre giorni dal fatto della finestra (che desiderava dimenticare) e il suo calore insopportabile era diminuito fino a diventare solo un piccolo disagio. La sua mente, ancora confusa, sperava che fosse il segno che il suo calore stava finendo o magari la sua fine. Era dubbioso, solitamente durava più di quattro giorni. Pensò di approfittare del momento per alzarsi. Era nudo e iniziava a sentire un leggero fresco sulla sua pelle. Guardò la finestra chiusa, sentendo il collo e le guance infiammarsi al ricordo del messaggio di Katsuki. Quanto irresponsabile poteva mai essere? Senza dubbio, Katsuki lo sapeva. Cosa doveva fare adesso? Avrebbe detto a tutti cos'era o lo avrebbe ricattato nel fare qualcosa di indignitoso? Izuku rabbrividì al pensiero.
Conoscendo Katsuki l'avrebbe costretto a fare il suo lavoro o essere il suo sacco da boxe durante l'allenamento. Certo, avrebbe potuto usare Kirishima per questo, ma il "Nerd secchione" suonava più interessante e vittorioso. Izuku inspirò allungando le braccia sulla testa e stiracchiandosi. Era stato bloccato nella sua stanza fin troppo a lungo e il suo corpo iniziava a chiedere di cambiare aria e muoversi.
Una forte luce blu e arancione del pomeriggio splendeva attraverso la sua finestra e proiettava la sua ombra sul pavimento. Izuku lasciò cadere le braccia e lanciò un'occhiata all'orologio di All Might, appoggiato sulle pile di riviste e libri di testo sulla scrivania. Sono appena le due, annusò l'aria e fece una smorfia, puzzava di Omega e sesso.
Aveva bisogno di una doccia.
In un mondo ideale, era un beta e poteva fare la doccia ogni giorno. Ma era un Omega ed soffriva di instabilità per una settimana ogni tre mesi. In realtà dovrebbe avercelo ogni mese, ma era testardo.
Nonostante le molteplici controindicazioni poste dai medici e sua madre, prese più soppressori di quanto consigliato così da ritardare di più il suo calore.
Pensava che il dover andare in congedo ogni mese, avrebbe fatto insospettire i suoi compagni
Ecco perché ogni tre mesi - almeno aveva la possibilità di trovare una scusa plausibile ed era meno evidente.
Odiava prendere quelle piccole pillole blu. Erano ricoperte di uno strato di polvere disgustosa ma lui deglutì diligemente - era per il suo bene. Non sapeva bene come funzionassero, sapeva solo che impedivano alle ghiandole sudorifere di secernere l'odore e ritardavano il suo prepararsi alla gravidanza - vale a dire lubrificazione, calore e l'urgenza di inseminazione.
Parlandone scientificamente gli sembrava meno osceno. Dio grazie.
Lui e sua madre escogitarono un piano in cui lui poteva avere il suo calore e allo stesso tempo frequentare la scuola di eroi senza interruzioni. Questo vuol dire che il suo calore non l'avrebbe ucciso.
Tre mesi sembravano un numero magico, e aveva iniziato a bloccarlo da quando aveva dodici anni. I primi anni erano solo piccoli attacchi che lo mettevano un po' a disagio, ma nulla di eccezionale. Ma a quindici anni, passò da voglie innocenti a vere propri richieste di essere distrutto metaforicamente.
La prima volta che era accaduto era a cena con sua madre, e la sua faccia andò in fiamme. Oramai aveva imparato a mantenere le cose minime e silenziose, tuttavia, questo caso era diverso da qualsiasi altra volta. Non aveva mai avuto un profumo del genere che lo avvolgeva il suo spazio e questo non fece altro che aumentare il calore in modo urgente e doloroso. Una volta, aveva sentito parlare di questa cosa, ma non era affatto preparato.
Izuku sbadigliò di nuovo, prima di sedersi sul letto e tirare fuori la scatola con tutti i suoi oggetti. Mise a posto i suoi giocattoli e prese un soffice asciugamano bianco. Lo annusò: era inodore. La cosa lo faceva sentire più sicuro. Fortunatamente, tutti dovevano essere fuori ad allenarsi, facendo esercizio prima di tornare per pranzo. L'isolamento aveva comportato la sospensione delle lezioni che includevano lezioni di allenamento. E dato che nessuno aveva dichiarato di non poter lasciare l'edificio (solo il sito) tutti hanno ritenuto possibile uscire per fare un allenamento esterno, cosa che hanno fatto ogni giorno.
Questo voleva dire rispettare gli orari di tutti quindi il pranzo era slittato più tardi, con il grande disprezzo di Iida. Izuku si affrettò a vestirsi, raccattare l'asciugamano e vestiti puliti, prima di dirigersi verso le docce.
Era tutto così silenzioso nei corridoi. Gli unici suoni erano i suoi passi, che echeggiavano inquietanti. Per fortuna erano tutti fuori e non erano a conoscenza del profumo di Izuku - sarebbe stata una cosa imbarazzante di cui parlare. Le docce erano comuni - ovviamente i generi erano separati (maschi e femmine). Se fossimo stati in un altro dormitorio, ci sarebbero state anche docce separate secondo il secondo genere. Ma questa era una scuola di eroi e non c'era bisogno di questa ulteriore divisione per gli Omega Una seccatura in più da dover gestire. Dopotutto nessun Omega è mai diventato eroe, quindi perché farlo? "A causa delle eccezioni" Izuku mormorò a se stesso mentre chiudeva la pesante porta delle docce contrassegnata da una figura blu.
A parte il gocciolio delle docce sul pavimento lucido, era tutto silenzioso. Izuku trattenne il respiro, mettendo i vestiti sul bancone che si incontrava ad angolo con i lavandini. Iida aveva fatto in modo che quel pezzo fosse sempre asciutto così da permettere a tutti di posarci i vestiti. All'inizio tutti avevano pensato che Iida fosse stato esagerato, ma Izuku l'aveva ringraziato silenziosamente.
I lavandini erano allineati davanti ad una fila di docce separate in modo da poter fare la doccia in pace. Izuku scivolò in una di quelle, appendendo l'asciugamano sulla porta in modo che non si bagnasse. Poco dopo gli si aggregarono anche i suoi vestiti.
Dopo aver giocato con le manopole della doccia, un forte getto di acqua fumante sgorgò dal soffione e cadde sul suo umido e dolorante di dietro.
Izuku trattenne un gemito di gioia mentre l'acqua calda attraversava i suoi muscoletti e sentì le ginocchia tremarono quando pensò a quanto fosse debole in quel momento. Gli ultimi giorni gli avevano tolto tanta energia, tanto da sentirsi inutile. Ma in quel momento non gliene poteva fregare di meno, mentre si lasciava andare sotto l'acqua calda. Gli scorreva fra le clavicole, gocciolandogli sulla schiena, torace e le gambe, lavando via tutti i suoi peccati. Abbassò lo sguardo verso lo scarico, dove l'acqua scivolava via. Nonostante non ci fosse nessun segno di sporcizia, poteva immaginare un turbine di nero che contaminava l'acqua.
Con una rapida scossa alla testa, goccioline iniziarono a cadere dai riccioli di Izuku che cercò di concentrarsi più sul lavarsi che sui suoi pensieri. Iniziò a strofinarsi addosso la saponetta, insaponando tutto il corpo e massaggiandolo.
Quando il sapone ricoprì interamente il suo corpo, lo sciacquò passando allo shampoo che ammorbidì i suoi capelli arruffati. Un profumo di fiori pervase i suoi sensi, ma comunque un odore denso rimaneva. Non ne era certo, ma poteva dire che era lo stesso odore di cui parlavano Uraraka e Yaoyorozu.
Essere un Omega fa schifo.
Dopo essersi sciacquato via il sapone dai capelli ed averli pettinati distrattamente con le dita, chiuse la doccia e ascoltò come il getto piano piano si trasformava in un leggero gocciolio. Il bagno era pieno di vapore e quando prese l'asciugamano dalla porta notò che si era inumidito e appesantito. Sospirò, avvolgendosi all'interno, senza sentire differenza. Le morbide fibre gli sfioravano la pelle assorbendo gli ultimi rimasugli di liquidi. Inutile dire che si sentiva dieci volte melio di prima. Si sentiva più pulito e meno appiccicoso. E' una sensazione strana essere ricoperto del proprio seme, ma oramai era abituato. Si vestì, indossando pantaloncini di cotone e una maglietta, mentre suoi piedi erano rivestiti con pantofole bianche. Nel mentre che si vestiva, gli abiti sporchi li infilò all'interno della lavatrice. A Izuku però non piacque l'idea che qualcuno potesse trovare i vestiti con il suo profumo. Con i vestiti puliti e profumati, Izuku era pronto per rinchiudersi nella sua stanza, ma il suo stomaco aveva altri piani. Arrossì quando il brontolio del suo stomaco fece capolino da sotto la maglietta. Non mangiava bene da giorni - ma prima non poteva uscire - ora che la situazione era cambiata poteva fare una tappa in cucina. Uscì un po' esitante dalla lavanderia guardando la cucina preoccupato.
Aveva paura di sentire di nuovo l'odore dell' Alfa e tornare in calore.
Non gli era mai successo, però aveva sentito tante storie terrificanti su Omega che pensavano di aver finito il calore, ma entrati in contatto con l'odore misto di Alfa e Beta sono ritornati accaldati.
I loro corpi li avevano ingannati, diminuendo il loro profumo e poi facendoli ricadere vittime degli odori. Izuku era stato tranquillizzato dalla madre, che li disse che era una cosa molto improbabile. Gli raccontò che una volta, finito il suo calore, entrò in contatto con un Alfa eccezionalmente esigente ma non successe nulla. L'importante era non cedere alle tentazioni, se no ci sarebbe stata una ricaduta. Ciò avveniva principalmente tra coppie già formate.
Izuku scosse la testa, avviandosi verso la cucina. I suoi sensi erano ancora abbastanza sensibili, quindi pensò che mangiare qualcosa di insipido e morbido avrebbe aiutato la situazione, perciò aprì il frigo e guardò i diversi scaffali. Il frigorifero era illuminato da una luce gialla ed era diviso in numerosi piani. Ognuno della classe, aveva appeso un disegno per segnalare quali cose gli appartenevano. Alcune ragazze avevano pillole come le sue, mentre i ragazzi avevano diverse miscele di proteine (la scatola di Kirishima esplodeva di proteine). Gli altri piani erano pieni di cibi forniti dal personale degli Stati Uniti. Le necessità di base come pane e latte, doveva essere compito degli studenti.
Guardò fra i panini (forniti da Sato) e dolci, e fece una smorfia quando non trovò niente di interessante. Sospirò sconfitto, chiudendo il frigo e osservando la luce all'interno spegnersi.
Aprì gli armadietti sopra: trovò una serie di scatole di cereali e poi una cosa particolare - un piatto avvolto dalla stagnola con sopra scritto in blu "Deku". Prese il piatto e notò che erano i suoi biscotti preferiti: biscotti al limone pieni di zucchero fine. Lo portò sul tavolo scivolando sulla sedia. Erano ovviamente per lui - c'era il suo nome sopra. Ma chi è stato a prepararli? si chiese. Tutti lo chiamavano oramai Deku, perché era più semplice e veloce da dire nelle situazioni di emergenza. La prima persona a venirgli in mente fu Uraraka, una ragazza dolce e che ama questo tipo di alimenti, ma non aveva mai assaggiato qualcosa di cucinato da lei. Il profumo dei biscotti gli levò tutti i pensieri. Ne prese uno e assaggiandolo fece un versetto di gioia.
Erano morbidi e il sapore non troppo forte da farlo agitare.
Chiunque li avesse fatti ci sapeva fare - li mangiò lentamente, cercando di assaporare il più possibile il gusto. Uno scricchiolio della porta lo riportò alla realtà. Spalancò gli occhi per poi rilassarsi vedendo capelli rosso vivo e un sorriso con i denti aguzzi. Izuku agitò la mano con il biscotto per salutare: "Oh, ciao Kirishima"
La testa rossa incontrò gli occhi verdi del ragazzo seduto sulla sedia e gli fece un cenno con la mano. Indossava una canotta marroncina e la parte anteriore era inzuppata da una grossa macchia di sudore. La sua fronte brillava e i suoi capelli erano più arricciati del normale. Sembrava tranquillo e per nulla senza fiato. "Ehi, 'Doriya, come ti senti?" Si avvicinò riempiendo un bicchiere d'acqua. "Molto meglio! Dopo una bella doccia calda tutto si sistema" ridacchiò mangiando l'ultimo pezzo di biscotto.
Con la coda dell'occhio vide un braccio rosa avvicinarsi e rubare uno dei biscotti. "Ops!" disse Ashido, infilandosi l'intero biscotto in bocca. Izuku la guardò spaventato. "Come sei arrivata? - Eri come un'ombra" Ashido deglutì sistemandosi vicino a Kirishima. "Sono Stealth caro".
Il trio scoppiò a ridere prima che Kirishima diventasse improvvisamente serio , piegando la testa verso Izuku preoccupato. "Parlando seriamente Sei sicuro di stare bene? Riguardo sai.. al tuo problema?"Izuku abbassò gli occhi. "Come fai a saperlo"
"Gliel'ho detto io!" Si intrufolò Ashido. "Lo sanno tutte le ragazze e io di Kiri mi fido, quindi non è male come cosa. Non dirò niente - lo prometto" Izuku fece un piccolo sorriso. "No no, va bene Ashido" disse piano. "Mi fido di te - Anche di lui" Kirishima e Ashido fecero un sospiro di sollievo. Il loro profumo era meno dominante rispetto agli altri Alfa della classe. Inoltre Kirishima era già accoppiato, mentre Ashido era dell'altra sponda quindi non aveva problemi.
Kirishima si schiarì la gola: "Me l'ha detto qualche giorno fa. In realtà è stato divertente: Ho chiesto perché non eri in classe mentre stavo bevendo con le altre ragazze.. " Izuku spalancò gli occhi. "Quando vi siete messi a bere?! E da quando avete iniziato a bere?"
"Da quando Momo ha iniziato a creare alcolici dopo che Mina l'ha pregata."
"Non l'ho pregata!" Protestò Ashido accanto a lui con un forte acuto. Allungò la mano verso di lui tirandogli il braccio con il quale Kirishima gli stava tirando una ciocca di capelli rosa. "Se se" Rispose Kirishima, mentre Izuku soffocava una risatina. "Ho sorpreso Mina e Hagakure fare cose clandestine nella stanza di Uraraka, e per farmi stare zitto mi hanno offerto una bevuta" disse lasciando i capelli di Ashido e abbracciandola forte. La femmina Alfa rise sotto la sua morsa. "Finalmente qualcuno con dei sani principi e tanta voglia di bere - le ragazze sono fantastiche" Urlò. Accanto a lui, Ashido rispose "Modestamente" Izuku ascoltò la storia attentamente per poi fare una piccola riflessione:
"Non mi aspettavo che anche Uraraka bevesse" Ashido agitò la mano con un sorriso smagliante: "Non lo fa" disse. "Ci sorveglia e basta"
Izuku fece una "O" con la bocca e riprese a mangiare biscotti.
"A proposito Kirishima, tu sai chi ha lasciato questi biscotti per me?"
"Umh" Izuku afferrò il pezzo di stagnola mostrandolo al ragazzo dai capelli rossi. "Guarda c'è il mio nome".
Kirishima guardò la confezione rubando un biscotto - Izuku lo lasciò fare. Con la bocca piena di aroma di limone, Kirishima iniziò a parlare:
"Oh si, sono di -" una voce molto acuta, proveniente dal piano terra, lo interruppe.
"Eijiro! Ti prendo a calci in culo più tardi-" Tutti si voltarono a guardare le doppie porte da cui uscì Kaminari dall'aspetto molto spettinato. Aveva una felpa con il cappuccio aperta e una maglia oversize tirata dove c'era un livido scuro. Si avvicinò al tavolo della cucina e inclinò la testa verso Izuku:
"Ehi, Midoriya" disse prima di girarsi verso Kirishima. "Mi hai lasciato segni ovunque stupido"
Si sentirono altri passi e Jiro passò davanti ad Ashido roteando tra le dita uno dei suoi Jack. Stava guardando tutta la scena con un sorrisone. "Uhhh" canticchiò, mentre Kaminari incombeva su Kirishima. Quest'ultimo si girò verso di lui con tono freddo: "Se fossi una cagna meno desiderosa a questo punto non avresti tutti quei segni".
Gli occhi di Izuku si spalancarono, mentre Ashido scoppiò in una risata. Kaminari barcollò all'indietro: "Sei stato proprio cattivo" Piagnucolò.
"Zitto che lo adori." Il Beta dai capelli d'oro si avvicinò di nuovo al tavolo, avvolgendo le braccia attorno a Kirishima. "Umhh" mormorò, appoggiando il mento sulla testa dell'Alfa. Izuku si schiarì la voce, spingendo i biscotti verso Ashido che iniziò ad abbuffarsi. "quindi tu e Kaminari siete ufficialmente insieme?" Chiese sorridendo ai due amanti.
"Si, da quando Mineta ha iniziato a dire che i Gay sono disgustosi e ha iniziato a dire la parola "frocio" abbiamo deciso di prendere una posizione" Izuku annuì, ripensando a quello che aveva detto Mineta. Lo trovò strano, considerando che la società ruotava di più attorno al secondo genere che attorno al primo - le persone ovviamente non potevano evitarlo - ma si aspettava che qualcuno non fosse d'accordo. Jiro sbuffò guardando il frigo, e rovistando fra la frutta. Tirò fuori una scatola di mirtilli e se ne mise in bocca una manciata mentre si sedeva.
"Quello che intende dire è che lui e Kiri scopano da anni e hanno deciso di renderlo pubblico solo per dare fastidio a Mineta"
La faccia di Izuku si scurì all'istante mentre Ashido sbuffò ancora attaccata alla scatola di biscotti. Kaminari nascose la risata fra i capelli del rosso.
"Bel modo schietto di dirlo, Jiro" disse Kirishima. Jiro si strinse le spalle e mangiò un altro mirtillo.
"Ehi, Mido! Di ritorno dalla tua malattia?" Tutti guardarono verso la porta e videro entrare una marea di gente. Sero era uno di quelli, che si avviò verso la cucina salutando con la mano.
"Malattia?" si chiese prima di capire: "O- oh si, sto molto meglio grazie" Doveva ricordarsi che poche persone conoscevano la sua condizione. Sero gli diede una pacca sulla spalla prima di avviarsi verso gli ascensori.
"Ehi Deku" Izuku si voltò al suono del suo nome e vide Uraraka avvicinarsi, accompagnata da Yaoyorozu. Erano entrambe in divisa scolastica. "Modoriya" disse Yaoyorozu. Entrambe si sedettero al tavolo. Quasi tutti erano nella stanza, alcuni sul tavolo altri spaparanzati in giro. Vale a dire: Kaminari usava Kirishima come tappetino per riposare mentre Jiro era dietro Yaoyorozu.
"Ehi!" disse Izuku allegramente: Izuku si sentiva al sicuro - qui tutti conoscevano la sua "condizione"(tranne Kaminari) e nessuno l'aveva giudicato. Avrebbe voluto dirlo pure a Kaminari: dopotutto lui, essendo Beta, non gli avrebbe dato fastidio. Anzi forse lo sapeva già dato che era fidanzato con Kirishima.
Izuku fece un respiro profondo rivolgendosi alle ultime due arrivate: "Grazie... per l'altro giorno" disse timidamente. Stava guardando il tavolo, mentre lo toccava con le dita nervosamente.
"Non dirlo nemmeno" Disse dolcemente Uraraka.
"Io sono preoccupata, comunque" Disse Yaoyorozu. Izuku la guardò lentamente con i suoi occhi color smeraldo. Vide una reale preoccupazioni negli occhi della ragazza. Dall'altro lato del tavolo Ashido palò leccandosi via le briciole dalle dita. "Non lo sei sempre?" Scherzò allegramente. Tutti scoppiarono in una risata, ma la preoccupazione rimase.
"Comunque Midoriya. Hai avuto una forte ondata di calore quando siamo passati davanti alla stanza di Bakugo. Per non parlare di quando ha rilasciato un po' del suo profumo." Le guance di Izuku si infiammarono.
"Che sia una coincidenza o no, sono sicura che tu abbia le tue ragioni. Ciò non toglie quello che abbiamo visto"
L'allegria di prima scemò e venne sostituita da una forte ansia. Aspettò un secondo prima di continuare.
"Non è salutare per te, Midoriya"
Izuku degluitì prima di rispondere: "Che vuoi dire?" Yaoyorozu sorrise tristemente e si sporse in avanti per toccargli i capelli con una mano piacevolmente fresca. "Sei attratto da lui, vero?"
Izuku spalancò gli occhi, incredulo mentre gli rispondeva.
"C- Cosa?!" balbettò.
"Ha ragione Momo" Uraraka disse allegramente per alleviare la tensione. "Un Omega non reagisce così ad un odore che non gli interessa" Guardò gli altri ottenendo un mormorio di accordo. Izuku si strofinò dietro il collo: "Così mi fate sembrare osceno". Uraraka sorrise e gli diede una pacca sulla spalla. Notò il disagio di Kirishima e Kaminari che iniziarono a distogliere lo sguardo. Yaoyorozu si schiarì la gola:
"Inoltre, ti sei dimenticato che Bakugo ti ha bullizzato durante le scuole medie e la tua infanzia?" Izuku se lo ricordava eccome, ma non così terribile come tutti pensano. Come fanno ad affermare certe cose senza averle vissute in prima persona? Non ne sapevano niente, neanche di Katsuki - quello che avevano visto era solo una facciata. L'Omega iniziò a sentirsi molto a disagio. "In un certo senso mi stava proteggendo"
Ashido sbuffò: "Da cosa? Il pugno di un altro?" Era appoggiata sul tavolo e la mano gli premeva sula guancia. Guardava Izuku intensamente, con i suoi occhi gialli e neri.
Yaoyorozu rispose acida "Ashido."
"Cosa?" rispose lei, alzando il sopracciglio. Accanto a lei, Kirishima era impegnato a guardare il telefono, mentre Kaminari gli intrecciava i capelli. Izuku non sapeva come rispondere. Non voleva dire che Katsuki si era comportato nel modo giusto - ma lui non avrebbe mai agito senza un motivo. Ne era certo. Si passò una mano fra i capelli appena lavati:
"Non ha mai voluto che diventassi un eroe mi ha sempre minacciato per questo. Forse perché non voleva che vedessi gli orrori che quotidianamente affrontano gli eroi." Udì Uraraka sospirare. Capiva quanto fosse difficile da credere. "Ero... molto in ritardo per quanto riguarda la scoperta del Quirk, quindi non voleva che lo fermassi. Ma quando ho scoperto il mio Quirk , penso sia impazzito." La sua voce si affievolì. Alcuni erano rientrati nella stanza per studiare e rilassarsi. Sentì i rumori di passi sul tappeto e lo scricchiolio degli ingranaggi dell'ascensore. "Non è tutta qui la storia, lo sappiamo tutti" replicò Ashido.
"Uhm?" la guardò incuriosito Izuku. Non l'aveva ascoltata. La vide scuotere la testa: "Niente".
Yaoyorozu si avvicinò a lei mentre Jiro inghiottì altri mirtilli. Ashido girò la sedia al suono della porta,facendo un cenno.
"Ciao Asui" Tsuyu chiuse la porta dietro di se e si avvicinò al tavolo. I suoi capelli erano tirati all'indietro in una cipolla. Stava armeggiando con la cerniera della giacca, facendo un sorriso ed un cenno con la mano. Uraraka saltò in piedi abbracciandola: "Come fa la lingua? Oggi ti sei fatta un brutto taglio" l'altra ragazza annuì sfiorando il braccio di Uraraka.
"Sto bene, Ochaco. Ribbit" disse. "La mia saliva ha abilità curative"
"Ha proprietà curative?" Chiese Izuku vivace. Era sempre interessato alle abilità degli altri suoi compagni. Tsuyu lo guardò con curiosità: "Non hanno tutti questa proprietà?" Izuku la guardò confuso.
"Ha a che fare con gli Enzimi che accellerano il processo" Tsuyu si interruppe. Yaoyorozu si alzò dalla sedia spiegando in modo professionale le proprietà della saliva umana.
"La saliva contiene degli enzimi che facilitano la coagulazione del sangue e inoltre elimina la contaminazione nelle aree infett- Ahi!" Jiro le lanciò in testa un mirtillo, ridacchiando: "Calmati, stai parlando troppo" disse sfacciatamente.
Yaoyorozu fece il broncio e si strofinò la testa. Tutti gli altri ridacchiarono. "Potevi evitare! Jiro"
"Assolutamente no!" replicò la femmina Alfa, che aprì il frigo e mise a posto la scatoletta di frutta. Nel frattempo, Kaminari diede una pacca a Kirishima: "Noi ci vediamo più tardi, vero?" Disse dandogli un bacino sulla testa. "Comunque discuteremo ancora sulla storia dei lividi"
"Come se Ahi!" Kaminari tirò uno schiaffetto alla testa del fidanzato. Il teatrino dei due giovani fece ridere tutti quanti. Jiro si girò verso Kaminari e si diedero un lento batti cinque. Il suono rimbombò per tutta la stanza, e delle risate dai piani superiori fecero ridere ancora di più tutti. Izuku sentiva le guance fargli male dal ridere.
Le risate si placarono quando Uraraka tornò al tavolo insieme a Tsuyu, la quale ricercò un contatto visivo con Izuku.
"Ti senti meglio Midoriya?" chiese. Il sorriso di Izuku si affievolì ed annuì.
"S-Si. Niente di troppo grave. Cavolo quasi tutti lo sanno ormai" Appoggiò la faccia sul tavolo angosciato, facendo un respiro che gli riscaldò in naso.
"No, solo le ragazze e io" Disse Kirishima "Siamo solo in" contò con le dita. "otto su diciannove"
"E solo questione di tempo, prima o poi lo sapranno tutti" si disperò. La morbida mano di Uraraka gli strofinò la schiena.
"Non preoccuparti Deku. Una volta finito l'isolamento potrai tornare a casa - è solo temporaneo"
"Penso tu abbia ragione" Rimasero in silenzio un po' finché Ashido non suggerì di spostarsi sul divano per allungare le gambe. Appena entrati nel salotto si gettò sul telecomando e sul divano riempiendolo quasi tutto. Kirishima gli strattono le gambe per farsi spazio. L'Alfa femmina fece un ringhiò di approvazione accendendo il televisore. Tutti si sedettero a caso, mentre Izuku si sedette nell'angolo del divano di Kirishima e Ashido, Le sue gambe erano tirate sul petto, con il mento appoggiato sulle ginocchia. Dopo un po' di minuti a guardare la TV (che al momento mostrava la pubblicità di una aspirapolvere High Tech), Kirishima si girò verso Izuku:
"Oh, comunque" Izuku guardò Kirishima. "Umh?"
"A proposito dei biscotti" Continuò. "Bakugo li ha cucinati di recente, li ha preparati per te e ci ha minacciato di ucciderci se li avessimo toccati" Izuku spalancò gli occhi deglutendo alle parole di Kirishima.
"Li ha preparati per lui?" Chiese Yaoyorozu incuriosita. Tsuyu annuì schiacciata vicino ad Uraraka."Ho notato che ultimamente è molto nervoso e possessivo."
Uraraka alzò il sopracciglio "Che intendi?"
"L'ho visto camminare nervosamente avanti e indietro per il corridoio dei dormitori. Davanti alla stanza sua e di Midorya" rispose Tsuyu.
"Molto strano" mormorò Yaoyorozu.
"Credo sia ovvio quello che sta succedendo" disse Ashido giocando con il telecomando. "Che ti dicevo?" Lei e Kirishima si lanciarono uno sguardo annuendo. Izuku sentì il suo stomaco agitarsi. Quei biscotti erano stati cucinati per lui da Katsuki. Katsuki. L'Alfa che aveva usato come gratificazione sessuale. Si sentiva di aver usato il biondo, anche se non l'aveva mai effettivamente toccato. Si sentiva in colpa
Fortunatamente le pubblicità finirono lasciando spazio ai titoli di testa di un documentario. Izuku rimase incantato. Il documentario iniziò elencando tutti i Pro-Heros che erano caduti mentre erano in servizio. Nel frattempo Ashido guardò la porta chiudendo gli occhi. Annusò l'aria e spalancò gli occhi - le sue pupille si dilatarono. Izuku non si accorse di quello strano comportamento.
"Oi, Kiri." sussurrò. Vedendo che il ragazzo non aveva sentito, gli diede un colpo sullo stomaco. Tossì e lo guardò intensamente, inclinando la testa verso la porta.
Lui capì subito e annuì.
"Lo so" Kirishima si girò verso gli altri richiamando la loro attenzione. All'inizio lo guardarono straniti, ma appena capirono la situazione si alzarono. Uraraka diede una pacca sulla spalla ad Izuku.
"Ehi, Deku. Noi andiamo alle docce. A dopo" Izuku a malapena sentì le sue parole. Era troppo concentrato sullo schermo. Infatti non notò che ne tutti avevano lasciato la stanza.
Non si accorse neanche che una porta si era aperta.
E non notò neanche l'odore che aveva iniziato a diffondersi nella stanza, finché lo ha colpito in pieno.
Angolo traduttrice:
Preparatevi.
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