Chapter 20: Baffi da gatto
"Come prima cosa, proveremo a cucinare!"
Izuku rimase sbalordito e confuso nel mezzo della cucina. Le fredde assi del pavimento di legno gli gelavano i piedi attraverso le calze, mentre la luce soffusa illuminava la cucina. Se Izuku si fosse affacciato sul piano marmoreo bianco, sarebbe stato in grado di vedere i tavoli da pranzo e le cime dei divani verdi nel salotto.
Izuku era stato trascinato via, dopo l'ultima lezione del giorno, da Ashido, i cui capelli erano chiusi in due soffici e corte trecce, e vestita parzialmente con la sua uniforme - aveva una felpa grigio chiaro sopra la sua camicia scolastica.
L'Omega aveva sottolineato il problema dello stare lontano da Katsuki, ma Ashido lo aveva rassicurato, dicendo che sapeva che avevano già mischiato il loro profumi prima della loro ultima lezione, in modo da coprire le ore in cui sarebbero stati lontani.
Questo era vero in parte. Sebbene potessero stare separati per qualche ora, la sensazione di angoscia e vuoto rimaneva presente. Erano passati alcuni giorni da quando Izuku era stato rapito dalle ragazze e gli avevano chiesto le cose che piacciono a lui e a Katsuki. Le prospettive di un appuntamento pianificato erano un po' troppo per lui, ma essendo un bravo amico, aveva permesso alle ragazze di organizzare la cosa a loro piacimento purché non fosse qualcosa di estremo.
Mancavano venticinque giorni al suo calore, qualunque cosa avessero organizzato doveva essere perfetta. Certo, voleva anche lui fare la sua parte, ma non voleva intralciare le ragazze. A quanto pare Ashido aveva portato Asui e Uraraka con se per aiutarli in cucina.
Uraraka era appollaiata sul bancone accanto al frigorifero, le sue dita pettinavano delicatamente i capelli verdi della ragazza rana (essendo piuttosto bassa), che aveva appoggiato la testa sulle ginocchia della bruna osservando la scena.
Mina Ashido era in piedi vicino al bancone, con il resto del dormitorio alle spalle. Un enorme sorriso era dipinto sul suo viso e Izuku si grattò la guancia con esitazione, mordendosi la lingua mentre cercava di elaborare le parole della ragazza.
Cucinare? Lui?
"Cosa intendi con "provare"?" chiese lentamente. Izuku si ricordava di aver detto che a Katsuki piaceva cucinare e quanto fosse bravo a farlo ma perché questa cosa avrebbe dovuto avvicinarli?
Ashido rispose, muovendosi in modo teatrale. "Imparerai a cucinare qualcosa di così straordinario, che farà cadere Bakugo ai tuoi piedi!" esclamò lei. Izuku sollevò un sopracciglio, dubbioso.
Uraraka parlò, facendo oscillare le gambe. "Dicono che il modo più veloce per raggiungere il cuore di un uomo sia attraverso il suo stomaco." disse, scrollando le spalle. Asui annuì.
Sebbene Izuku si trovasse in una situazione confuso e onestamente irrealistica, era in grado di fare luce sulla situazione.
"Se fosse veramente così, a quest'ora si sarebbe sposato da solo. La sua cucina è fenomenale." disse ridacchiando e contagiando le ragazze vicino a lui.
Ashido iniziò a saltare su e giù, sbattendo le pantofole sul pavimento. "Esatto! Ecco perché imparerai a cucinare meglio di lui! Con l'aiuto di Tsu e Ochako!" disse indicando le due ragazze.
Asui inclinò la testa e sorrise dolcemente. "Cuciniamo molto nel nostro tempo libero-" Iniziò prima che Uraraka la interrompesse bonariamente, lanciando i pugni in aria con allegria.
"Tante torte e dessert!"
Izuku sorrise, lasciando cadere le mani sui fianchi e giocando distrattamente con la piccola etichetta che spuntava da sotto la sua felpa. Il giorno stava terminando e, per quanto ne sapeva Izuku, Katsuki era con Kirishima e Kaminari ad allenarsi o cose simili.
Tutti gli altri erano nelle loro stanze a finire compiti o studiare. Al momento, li in cucina erano solo loro quattro.
Ashido si schiarì la gola e tutti gli occhi si puntarono su di lei, mentre camminava avanti e indietro per la cucina. "Ora, sappiamo che Bakugo ama le cose piccanti e inoltre tutti amano la torta quindi, faremo una torta piccante!"
Non ci furono reazioni da parte delle due ragazze, mentre Izuku rimase in piedi, con gli occhi spalancati per il fascino e l'incredulità. Il viso di Ashido era sicuro e i suoi occhi non vacillavano - anzi brillavano di determinazione.
Izuku deglutì, corrugando le sopracciglia. "Sembra... strano" disse lentamente, guardando le ragazze, aspettando di sentire che fosse tutto uno scherzo.
Uraraka sorrise, saltando giù dal bancone. "Non ne abbiamo mai fatta una prima, ma tentar non nuoce!" disse avvicinandosi all'Omega e stringendoli il braccio. Ashido annuì con entusiasmo, tirando fuori un panno bianco e lanciandolo a Izuku.
Lui lo prese al volo, guardando il grembiule e il cappello da cucina.
"Esatto!" disse Ashido a Uraraka, girandosi poi verso Izuku. "Mido, ora mettiti quel grembiule, poi iniziamo a lavorare."
A quanto pare, i timori di Izuku si erano rivelati più reali del previsto - non sarebbe andata bene. Ed effettivamente fu così.
La farina cadde sul pavimento, sporcando tutto. Quando Ashido aveva detto di preparare una torta, Izuku aveva visto il peggio: grandi peperoncini adornavano il piano di lavoro e riempivano l'impasto, totalmente interi.
Alla fine Ashido intendeva usare la cannella, una spezia molto comune nei dolci. Questo poteva andare bene ma le ragazze avevano altri piani nella testa.
Uraraka aveva pensato che sarebbe stato divertente fare una la sfida della cannella [per chi non lo sapesse, è quella sfida spopolata nel web in cui uno deve mangiare un cucchiaio di cannella e sperare di sopravvivere] ma non finì bene, poiché dovette sedersi vicino al lavandino a bere abbondanti quantità d'acqua mentre Asui e Ashido tentavano di dare una mano per preparare la torta.
Ora, Izuku stava rompendo le uova in una grande ciotola piena di farina, burro e latte, gettati li senza prendere le porzioni.
"Quindi rompi l'uovo in questo modo" borbottò Izuku, battendo l'uovo sul lato della ciotola e giocherellando con le mani per non fare un disastro. Purtroppo l'uovo gli sfuggì di mano e si frantumò a terra.
Il pavimento oramai era appiccicoso e Izuku gemette per la sconfitta, mentre Asui fece una morbida espressione di sorpresa.
Ci fu un minuto di silenzio, in cui Ashido si mise un dito sulle labbra.
"Quello non doveva finire sul pavimento, almeno così c'è scritto sulla ricetta."
Dal lavandino, Uraraka scoppiò a ridere, mentre si soffocava con la cannella che gli era rimasta in gola.
Dopo quel piccolo incidente, tutto è andato relativamente bene almeno, stava andando bene fino a quando non finirono l'impasto e lo infilarono nella tortiera. Ashido lo prese e sorrise, ammirando la miscela di colore beige e di bianco del latte.
"Finalmente abbiamo finito e ha un odore" annusò esitante. Izuku sentì affondare il cuore quando continuò. "... speziato! Vai a metterlo nel forno Izu, così possiamo lavorare alla glassa." disse spingendo la tortiera contro il petto del ragazzo che si diresse verso il forno preriscaldato.
Ashido voltò le spalle al ragazzo, frugando tra le varie scatole, quando ci fu un pianto da parte di Uraraka che nel frattempo si era ripresa.
"Aspetta, attento al-!"
Era troppo tardi.
"Aw.." Izuku guaì mentre scivolava all'indietro e la tortiera gli sfuggiva di mano. Cadde pesantemente di schiena e fece una smorfia per il dolore.
L'impasto si sparse ovunque - anche sulle loro uniformi.
"...Uovo sul pavimento!" finì Uraraka con la mano protesa come per cercare di afferrarlo. Asui era sotto shock, mentre Ashido si girò a guardare la scena.
Sospirò pesantemente e si avvicinò. Izuku la guardò chinarsi e assaggiare la pastella, rabbrividendo e facendo una smorfia.
"Eugh penso dovremmo lasciar perdere la cucina,.. senza offesa caro, ma sei terribile e goffo." disse dandogli una leggera pacca sulla schiena. Aveva ragione e se lo aspettava. Si alzò con cautela, guardando il disastro che aveva combinato.
"Mi dispiace per il casino"
Uraraka scosse la testa. "Non preoccuparti! Io e Tsu puliremo, tu vai a farti una doccia."
"Grazie. Scusa Mina per non essere bravo in cucina-" disse girandosi verso l'alfa dai capelli rosa, che gli sorrise in modo determinato.
"Tranquillo, troveremo qualcos'altro." disse lentamente. Il sangue di izuku si congelò nelle vene.
C'era altro?
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Erano passati circa due giorni dall'incidente in cucina e Izuku era rimasto libero dalle buffonate di Ashido. Tuttavia, aveva notate che Katsuki non era fuori dai guai. Quasi ogni giorno veniva trascinato via da Kirishima, e aveva la sensazione che si fosse qualcosa di diverso e sospettoso.
Forse gli stavano facendo qualcosa anche a lui? Gli faceva venire un po' di inquietudine al pensare a che tipo di consigli avrebbero dato a Katsuki ma non avendo nessuna idea, doveva affidarsi al suo istinto.
Alla fine venne il giorno in cui Ashido lo trascinò via dalla classe e lo guidò nuovamente nei dormitori femminili. Notò che la stanza in cui entrarono era diversa: al posto della stampa leopardata, c'erano pizzi rosa e orsacchiotti bianchi. In mezzo al caos, c'erano Jiro e Hagakure, entrambe rannicchiate davanti alla tv.
Una pila di giochi erano sparsi attorno a loro. Izuku notò i giochi di tutte le diverse console e si sporse in avanti per guardarle.
"Ecco il piano B," spiegò Ashido, saltando per la stanza di Hagakure, cadendo sulle coperte rosa del letto. "Oggi mi aiuteranno loro due!"
"E di cosa si tratta esattamente?" Chiese Izuku, sedendosi su un cuscino, oramai a suo agio nelle stanze delle ragazze.
Hagakure si girò con in mano un GameCube. "Giochi!" Esclamò lei.
"Hai detto che a Katsuki piacciono i videogame. Se giochiamo e troviamo un idea, prendiamo due piccioni con un fava."
Izuku inclinò la testa. "E quali sarebbero questi piccioni?"
"Creiamo un piano e ci divertiamo allo stesso tempo!" Jiro ridacchi e si appoggiò sui palmi delle mani, guardando Izuku maliziosa.
"Vediamo se sei così bravo a Mario Kart come dicevi."
Un fuoco si accese nella profondità degli occhi smeraldo di Izuku e lui sorrise vivacemente. Ashido vide la tensione e si sporse verso i due con interesse.
Hagakure connesse il GameCube alla Tv.
"Sei sicura di voler testare le mie abilità, Jiro?" chiese ironicamente.
"Non è da te avere tutto questo ego, broccolo?" disse Jiro, con un sorriso divertito. Aveva i capelli viola, raccolti in un'alta coda di cavallo.
Prese il Gamepad e lo offrì a Izuku, che inarcò il sopracciglio in segno di sfida. "Non dirmi che non ti avevo avvertito."
E poi giocarono. Jiro per testare il talento di Izuku, insistette per giocare alla Rainbow Road. Nonostante quella sfida estrema, Izuku non si scoraggiò.
"Amico, come fai ad essere così bravo?" urlò Jiro, gettando il Gamepad, mentre veniva colpita da una conchiglia rossa per la quarta volta consecutiva e i suoi personaggi (Toad e Toadette) caddero nuovamente fuori strada, Non si prese neanche la briga di continuare, abbracciandosi le ginocchia e osservando l'angolo dello schermo, mentre i giocatori la sorpassavano. Anche Hagakure lasciò il Gamepad, cadendo sul tappetino rosa brillante.
"Si, non è giusto. Non abbiamo vinto una volta." Izuku si massaggiò la nuca.
"Mi dispiace" la consolò. "Immagino che essere stato chiuso in casa per la maggior parte della mia vita, mi abbia reso abbastanza bravo in queste cose."
"Beh, almeno sappiamo una cosa," disse Ashido, incrociando le gambe.
"Cosa Pinky? Illuminaci!" Gli occhi di Jiro si spostarono su Ashido che sorrise, facendo rabbrividire Izuku.
"Ora sappiamo che è bravo con le mani se capite che intendo?" disse cantilenando. Le guance di Izuku diventarono di un rosa acceso e si nascose il viso fra le mani.
Hagakure sbatté i piedi. "Accidenti, non avevamo bisogno di saperlo!"
Jiro rise, stringendosi lo stomaco e alzando la mano verso Ashido che gli diede il cinque con allegria. Hagakure invece gemeva per il disgusto e fece una smorfia.
Il rossore di izuku si affievolì e si unì alle risate, felice della reazione di Hagakure. Non che lo trovasse veramente disgustoso: era solo molto più innocente di quanto credesse. Preferiva le buffonate piuttosto che le battute sessuali.
Preferiva i pettegolezzi che circondano un primo bacio timido, piuttosto che il primo tentativo avido di fare sesso.
Presto le risate si affievolirono, i sospiri uscirono dalla stanza. Hagakure si era calmata ed era seduta di fronte alla televisione, con le gambe appoggiate al petto. Jiro invece con la testa sul greo di Ashido, che le stava pettinando i capelli con le dita. Come con Uraraka e Asui, Izuku si chiedeva che tipo di relazione ci fosse fra le tre ragazze: forse avevano una relazione poliamorosa?
"Emh," iniziò Ashido, catturando l'attenzione dell'Omega. "Beh, è chiaro che neanche i giochi funzioneranno." Izuku inclinò la testa confuso.
"Pensavo che stessimo cercando di trovare cose in cui sono bravo-"
"Eh questo il punto!" rispose. "Sei troppo bravo!" Jiro annuì con la testa, giocando con le pieghe della gonna di Ashido. "Si, penso che giochi con Bakugo, lui verrà infastidito dalle tue abilità e andrà tutto male." Spiegò, e Izuku non poté che annuire.
"Questo significa che dobbiamo puntare sul piano C!" Esclamò Ashido allegramente. Izuku sospirò.
"Che cos'è?"
Con un occhiolino, Ashido incrociò le caviglie e aspettò che la stanza diventasse silenziosa prima di parlare felicemente:
"Ballare!"
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I giorni seguenti si rivelarono forse più calmi del previsto, per Ashido. L'unica ragazza che sta volta gli avrebbe dato una mano era Yaoyorozu, che stava insegnando a Midoriya una cosa che non aveva mai pianificato di fare. Non aveva mai ballato prima e i suoi tremori aumentavano, ogni volta che aspettava il fatidico momento in cui Ashido sarebbe venuta a prelevarlo dopo la lezione.
A questo punto, era sicuro del fatto che Katsuki stesse passando attraverso la stessa situazione, ma non gliene parlò.
Le lezioni di "danza" erano state organizzate nell'area in cui le ragazze praticavano yoga. Ashido purtroppo non poté aiutare izuku perché il suo stile non si adattava alle canzoni lente e ha lasciato il compito a Yaoyorozu.
Lei era stata molto disponibile.
Le canzoni che ballavano insieme erano sempre lente, e parlavano di storie d'amore e amicizia. Izuku non poteva fare altro che arrossire ogni volta. Quella innocenza delle canzoni lo faceva sentire strano. Lui e Katsuki avevano saltato così tanti passi sarebbe stato possibile per loro, recuperarli e continuare come una coppia normale?
La settimana alla fine si concluse e Izuku si trovò di nuovo con Yaoyorozu, afferrando esitante la sua vita e la sua mano, mentre oscillavano avanti e indietro e volteggiando.
Era stato bello e abbastanza divertente. Izuku aveva imparato a non cadere e mantenere l'equilibrio. Le poche volte che aveva incasinato tutto, avevano portato ad una grossa risata.
Yaoyorozu era un po' più alta di lui, ma questo rendeva la situazione più tenera. Si sentiva al sicuro, quasi come se fosse una seconda madre.
Izuku si chiedeva se Todoroki fosse dietro a questo cambiamento di comportamento. In quel particolare giorno, dove la pioggia batteva contro i vetri del dormitorio, stavano ballando "Perfect" di Ed Sheeran. C'erano delle voci che dicevano che la unicità fosse sviluppare canzoni in meno di un giorno.
Si stava avvicinando la fine della loro sessione e Izuku aveva le braccia attorno alla vita della ragazza e stavano ondeggiando avanti e indietro, discutendo sulle lezioni. "Allora come sono andate? E il piano di Mina?" chiese Yaoyorozu.
"Vanno bene, immagino. Non ho idea di come andrà a finire questo appuntamento, però."
Yaoyorozu annuì. "Beh, penso che dovresti fidarti di lei." disse con un dolce sorriso. "Lei sembra essere sicura e le cose andranno benissimo! vedrai."
Fecero dei piccoli passetti a ritmo della musica. Izuku stava per rispondere, ma la donna a cui pensavano apparve dalla porta. Ashido era lì, con la camicia inzuppata per la pioggia e con i capelli rosa appiattiti.
Izuku arrossì leggermente alla vista del reggiseno della ragazza e si voltò. Ashido respirava affannosamente mentre chiudeva entrambe le porte e si avvicinava. Yaotorozu usò un piccolo telecomando per spegnere la musica e guardò l'Alfa incuriosita.
"C'è qualche problema Ash-" cominciò, ma prima che potesse finire, Ashido prese l'Omega per il colletto e iniziò a salire le scale per i dormitori femminili.
"Cambio di piano! L'appuntamento avverrà stasera." Esclamò. Un brivido percorse la schiena di Izuku. Che appuntamento? Perché oggi? Come sarebbe stato? Era tutto pronto?
"Hai ancora quella cosa che ti ho di preparare, vero Momo?" chiese rapidamente, girando la testa e sparando goccioline qua e là. Yaoyorozu esitò pria di annuire e dire che l'aveva lasciato nella sua borsa sul letto.
Dopo di che, fu trascinato da Ashido per le scale fino alla sua stanza. L'Alfa chiuse la porta alle loro spalle ed indicò la borsa sul suo letto.
"Prendi quello ed entra nel mio bagno. Mettilo sotto i vestiti." lei spiegò. Izuku la guardò confusa. "Cos'è?" chiese. Ashido scosse la testa, strofinandosi i capelli con un panno furiosamente. A quel punto aveva superato l'imbarazzo del reggiseno , poiché era molto più preoccupato nel vedere gli occhi maliziosi della ragazza.
"Basta indossarlo e vedrai"
E così, Izuku entrò nel bagno, meravigliandosi del fatto che fosse molto normale. Posò la borsa e tirò fuori ogni capo che vi era all'interno. Per ogni cosa che tirava fuori, Izuku diventava sempre più rosso. Orecchie di gatto verde scuro. Coda di gatto verde smeraldo. Un girocollo con la campanellina. Ma la cosa più imbarazzante: Boxer con lingerie. Gemette internamente, con il viso incredibilmente rosso e il cuore che gli batteva all'impazzata.
Come poteva Ashido aspettarsi che avrebbe indossato questa roba?
Sapendo che molto probabilmente lo stava origliando e che non gli avrebbe permesso di uscire fino a che non si fosse vestito in quel modo, espirò pesantemente togliendosi gli abiti. Oggi aveva avuto il tempo di cambiarsi: si era messo una camicia rosso scuro e morbidi pantaloni neri elastici.
Per ogni indumento tolto, si sentiva in imbarazzo. Oramai la sua dignità stava cadendo al suolo come i suoi vestiti.
Dopo di che iniziò ad infilarsi gli altri indumenti, notando che era perfettamente a suo agio con quelli (e questo lo inorridiva). Il pizzo era morbido e comodo. Tuttavia, c'era qualcos'altro: la parte del posteriore era molto più esposta di quanto credesse. Infatti quando si specchiò e si guardò il posteriore, la mascella gli cadde completamente.
Tutta la parte davanti era allacciata in stile corsetto, lasciando la parte posteriore completamente esposta, salvo per la sua intimità.
Dietro, due corde si incrociavano in un piccolo fiocco nero e Izuku si morse il labbro. Questa era la cosa più sensuale che avesse mai indossato, ma sarebbe ipocrita dire che non si sentiva a suo agio o sexy.
Guardò con esitazione le altre cose e sospirò pesantemente. Si rifiutò di indossare le orecchie: era troppo visibile, ma si convinse ad indossare la coda che incastrò comodamente nella parte bassa del vestitino.
Finito tutto ciò, si rimise la camicia, assicurandosi che la coda fosse ben nascosta, e di conseguenza gli altri indumenti. Provò un brivido nel sentire il pizzo pungergli sotto quei vestiti innocenti.
Il girocollo era già più fattibile da indossare, bastava non fare movimenti bruschi e non sarebbe stato un grosso problema.
La domanda più grande era: perché? Perché doveva indossare questi vestiti? Cosa potrebbe avere in mente Ashido?
Appena uscì dal bagno furono le prime cose che chiese ad Ashido, che nel frattempo giocherellava con il telefono. Si era cambiata: era vestita con un pigiama e con dei calzini rosa.
"Oh, sai," Iniziò, alzando lo sguardo in modo malizioso. "Per fare cose."
"Lo sai che per me e Kacchan non è permesso fare sesso vero?" chiese, guardando di lato e con un rosa dipinto sulle guance. Ashido ridacchiò, lanciandosi sul letto. "Lo so, ma ciò non significa che non puoi fare altre cose. " fece l'occhiolino.
Gli occhi di Izuku si spalancarono.
"Questi insegnanti devono revisionare i propri piani. Le scappatoie ingannano." Prima che Izuku potesse dire qualsiasi cosa, la ragazza balzò in piedi e cominciò a spingerlo verso la porta. "Senti, fidati di me. So che non indossi le orecchie ma... tienile addosso. E non preoccuparti, nessuno vi interromperà. Ho dato l'ordine a tutti di rimanere nelle proprie stanze stanotte."
"Aspetta, interrompere cosa?" chiese Izuku con urgenza.
"Il tuo appuntamento." disse semplicemente. "Non è ancora del tutto pronto, ma vai nella tua stanza e fra un ora scendi in salotto. Capirai tutto lì." Izuku venne sbattuto fuori dalla stanza.
"Buona fortuna" cantilenò la ragazza prima di chiudere la porta in fretta. Izuku sospirò: questo non era un giorno così calmo come aveva pensato in precedenza. Sembrava passata una vita da quando aveva ballato con Yaoyorozu, ma in realtà erano passati solo venti minuti.
Ora, era confuso, diffidente e terribilmente eccitato. Si girò, dirigendosi a malincuore verso la sua stanza, pensando al fatto che Ashido avrebbe potuto anche disegnargli dei baffi da gatto - rabbrividì solo al pensiero.
Angolo traduttrice:
Ecco il capitolo! L'ho fatto a spizzichi e bocconi, in questi giorni. Avendo poco tempo per via dello studio, temo che ci siano molti errori grammaticali. Li sistemerò quando revisionerò l'intera storia!
Spero vi piaccia!
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