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Chapter 12: Col passare dei giorni

"Va bene, adesso fate un affondo in avanti come questo, ma tenete le braccia distese e le gambe più dritte"

Mina Ashido ordinò l gruppo do fronte a lei con un sorriso luminoso e contento. Stava conducendo una sessione di yoga per alleviare lo stress, nell'ampio spazio aperto proprio di fronte alle porte del dormitorio. La luce pomeridiana si riversò attraverso le enormi finestre dietro di lei, emanando bagliori e formando ombre lungo il pavimento di legno chiaro.

Tutte le ragazze stavano partecipando e Yaoyorozu aveva persino creato tappetini di Yoga personalizzati apposta per tutti. Oltre alle ragazze, anche Kaminari e Kirishima ci provarono.

Diciamo che Kaminari voleva, ed ha costretto il suo compagno a farlo con lui.

Ashido sul suo tappetino leopardato guardava le ragazze, allungandosi e mettendosi in varie posizioni.  I leggings viola si abbinavano alla perfezione al suo corpo così come il maglione rosa.

"In questo modo Mina?" Uraraka chiese. Ashido si voltò verso di lei e socchiuse gli occhi neri. "Diciamo di si, sei un po' troppo avanti con il torace guarda Kyoka." Ashido diede una gomitata a Jiro che si stava allungando su una stuoia viola scuro con le stelle nere. La ragazza arrotolò i polsi e allungò le dita in posizione facendo un caloroso sorriso.

""Lo facevo con la mamma, quindi ci sono abituata." Uraraka rimase ad osservare Jiro prima di annuire con la testa e tirarsi un pugno sulla palmo determinata. Scivolò lentamente in un affondo, guardando Jiro con precisione per copiare la posizione.

"Okay, che ne dici adesso?" Ashido usò una delle sue mani per alzare i pollici.

"Ottimo!" Esclamò. Uraraka sorrise fiera sotto i suoi elogi.

Ashido tornò nel suo mondo zen e fece un respiro profondo. "Okay, ora mantieni quella posa e respira, proprio come abbiamo fatto con la posizione dell'albero. Lento e costante." espirò audacemente e tutti la seguirono. Il suono forte e simultaneo dei respiri inondò la stanza.

"Come siete flessibili ragazzi" Piagnucolò Kirishima.

"Siamo ragazze, non ragazzi." Lo rimproverò Hagakure. Uraraka inclinò la testa pensierosa.

"Penso che Tsu sia la più flessibile di tutte noi messe insieme è un complimento eh" Guardò rapidamente la ragazza-rana che era accanto a lei ancora immobile come una statua.

"Grazie Ochaco" replicò Asui, leggermente rossa.

"Nessuno problema!"

Kaminari sospirò teatralmente con contentezza. "Amico, è facile! Mi sento un uomo nuovo, perché non l'ho mai fatto prima?" sorrise vivace.

Kirishima roteò gli occhi e fece una smorfia mentre il suo piede scivolava in avanti allargando il divario delle sue gambe. "Facile per te dirlo sei un Beta. Ho come la sensazione che qualcosa si dividerà laggiù." Le sue sopracciglia si unirono  e avvicinò i piedi.

Kaminari ridacchiò "Povero te."

"Ehi, povero pure te. Se si rompe qualcosa, a chi pensi che mancherà il mio epico pacco?"

"Babe, non è epico." Sbuffò Kaminari, guardando il suo ragazzo con gioia. Kirishima ricambiò lo sguardo e alzò il sopracciglio.

"Non è la cosa che mi hai detto la scorsa settimana." Il circolo di yoga scoppiò a ridere, punteggiato dal rumore di Hagakure contro il pavimento dopo che perse l'equilibrio. Il viso di Kaminari era rosso e i suoi occhi erano di un oro tempestoso mentre fissava il suo compagno.

Le iridi colo vino di Kirishima avevano un luccichio provocatorio, come se volesse vedere l'altro reagire:

"Smettetela di flirtare durante le mie lezioni." Gridò Ashido, con una espressione indifferente sul viso. "Concentrati sul ringiovanimento del corpo. Lascia che l'aria scorra attraverso i polmoni. Solo respira" sospirò, ritornando nel suo mondo spirituale.

Tutti seguirono l'esempio (inclusa Hagakure dopo che si era ripresa dalla caduta) e la stanza tornò silenziosa, fino a quando una testa dai riccioli verdi aprì la porta e la chiuse dietro di se. Gli occhi di tutti erano su di lui (esclusi quelli di Ashido - era ancora molto Zen) e gli occhi di Kirishima si illuminarono. "Ehi, Midori-"

"HO DETTO RESPIRA." Izuku sussultò all'improvviso rumore e tutti guardarono Ashido che aveva gli occhi pieni di rabbia. Aveva lo sguardo fisso si Kirishima, che distolse subito lo sguardo e ritornò in silenzio.  Izuku rimase congelato, la sua posizione era istintivamente in difensiva, ma si rilassò quando gli occhi di Ashido si ammorbidirono e lo guardò felicemente. "Ciao Broccolo, sei stato accompagnato pure tu?" chiese. Tutte le ragazze (e Kaminari) iniziarono a salutarlo.

"Ciao a tutti. Sì, Midnight mi ha accompagnato, voleva farmi qualche domanda." disse.

"Su... sai che intendo?" Ashido inclinò la testa e annuì.  Sapeva già che tutti li sapevano il suo status: doveva ancora abituarsi all'idea. Aveva bisogno di fidarsi di loro.

"Vuoi unirti a noi, Deku? Anche Kirishima e Kaminari lo stanno facendo!" Uraraka chiese, attirando lo sguardo di Izuku verso di lei. Kirishima sbiancò: "Denki mi ha costretto!"

"NO!" ribatté Kaminari, colpendogli la gamba. Izuku osservò l'intero scambio, scuotendo poi la testa. Il suo sguardò attraversò la stanza fermandosi sulla crocchia di capelli biondi di Katsuki.

Katsuki era seduto su uno dei divani con un tablet sul grembo. Si stava mordendo distrattamente la punta del pollice, perso nei suoi pensieri. Un nodo nello stomaco gli si formò nel vedere Katsuki così calmo e assorto.

Deglutì a fatica, voltandosi di nuovo verso Urarak e agitando la mano. "Umh, no grazie Uraraka Devo Devo parlare con Kacchan." disse lentamente, salutando tutti e andando verso il salotto e togliendosi le scarpe.

"Divertiti!" disse ridacchiando.

Mentre si avvicinava al salotto, notò rapidamente l'odore di Katsuki avvolgerlo. Lo faceva sentire al sicuro e al caldo, come se stesse lavando nella vasca. Solo allora si rese conto che il suo profumo preferito era legno e spezie. Si fermò al braccio del divano, guardando Katsuki che era seduto nel centro, assorbito da ciò che stava facendo.

Continuava a scarabocchiare sul tablet e sospirava. Improvvisamente si voltò, forse notando la sua presenza vicino, e le sue spalle si rilassarono.

"C-Ciao" Balbettò Izuku. Ricevette un grugnito in risposta e si rilassò all'istante. Era calmo. Non gli stava gridando addosso.

Decise di invadere lo spazio personale dell'alfa, sedendosi di fianco a lui.

"Che stai facendo?" chiese, guardando il tablet con interesse. Katsuki non fece niente in particolare: non si allontanò, ma nemmeno agevolò la vista di Izuku avvicinandogli il tablet.

"Sto ridisegnando il mio costume da eroe." Izuku si avvicinò un po' di più fino a quando le loro spalle non si toccarono appena. Il tablet era aperto su una applicazione per disegnare e c'era una pagina ricca di scarabocchi e vari modelli di costume. Accanto ad ogni disegno c'era una scrittura approfondita che ne descriveva le funzionalità e lo scopo. C'era anche un elenco di pro e contro, quindi Katsuki era consapevole di ciò che doveva essere migliorato.

Izuku rimase impressionato: era molto simile al suo diario degli eroi, tranne per il fatto che era più bello.

Katsuki era - per quanto strano potesse sembrare - straordinario nel disegno e aveva dato vita ad un bellissimo costume con alcuni scarabocchi.

Izuku emise un silenzioso "Wow" di stupore, guardando Katsuki meravigliato. I loro volti erano molto più vicini di prima. Izuku notò delle leggere lentiggini sul suo naso - ma non come le sue. Izuku sentì una dolce fitta al petto.

"Perché? Non è già figo come è adesso?" Chiese inclinando la testa.  Kastuki sbuffò girando la pagina del tablet, per poi ridarglielo ad Izuku. L'adolescente dai capelli verdi vide nuovi disegni basati sul suo costume invernale. Izuku sentì la faccia infiammarsi quando si ricordò del maglione con il collo nero stretto che Katsuki indossava.

"Mi serve per l'inverno, idiota. Il design degli ultimi anni è una merda, e sto cambiando il materiale. In modo che sia più assorbente e sto cercando un modo per far defluire il sudore manualmente in qualsiasi punto desiderato." spiegò Katsuki, indicando alcuni pezzi del suo costume, giocherellando con la penna.

Izuku ascoltava attentamente, ispirato - forse si sarebbe appuntato le cose che diceva sul suo diario. Si mise poi un dito sul mento pensoso.

"Ah. Potresti fare tipo proiettili esplosivi in quel modo. Un po' come le granate. Premi un pulsante e vengono espulse." disse simulando esplosioni con le mani e sorridendo all'Alfa che, aggrottando le sopracciglia, fece un cenno di assenso. "Esatto. L'avrei finito prima se le ragazze non fossero state così rumorose." Indicò alle sue spalle con il pollice e Izuku si voltò.

Sembrava che Ashido ne avesse avuto abbastanza di Kirishima e che gli lanciasse goccioline di acido ogni volta che osava lamentarsi.

"Perché allora non sei andato nella tua stanza?" chiese. Katsuki gemette e si passò una mano fra i capelli.

"Perché ti avevo detto che ti avrei aspettato cazzo, non ti ricordi?"

Gli occhi di Izuku si spalancarono e si sedette di nuovo bene sul divano.

"oh.."

"Si 'Oh' cazzo." disse Katsuki alzando gli occhi al cielo. Fece qualche ultimo tratto, salvando il disegno e spegnendo il tablet. "A tal proposito. Che è successo?" Si girò in modo da guardarlo in faccia e appoggiando un gomito sul retro del divano. Osservò Izuku, che nel frattempo si morse le labbra, giocando con l'orlo del maglione. "M-Midnight è venuta nell'ufficio di Mr. Principal e mi disse che aveva bisogno di farmi qualche domanda."

Katsuki alzò le sopracciglia: "Perché proprio lei?" chiese. Izuku rimase in silenzio, mordendosi ulteriormente il labbro. Non gli era stato esplicitamente detto di mantenere il segreto, ma non poteva neanche sbandierarlo ai quattro venti.

I occhi smeraldo incontrarono quelli rosso sangue di Katsuki: "Non so se posso dirtelo"

"E' un Omega pure lei?" Izuku impallidì.

"C-Come lo sai?" Balbettò. L'Alfa roteò gli occhi e fece un gesto disperato con le mani.

"Non ne ero sicuro, ma la tua faccia lo ha appena confermato. Bravo, cretino." lo rimproverò, guadagnandosi un arrossamento sul viso dell'Omega.

"Perché ha dovuto parlarti proprio lei? Il muso da topo era troppo caga sotto per farti certe domande? Non è possibile cazzo."

"Non dirlo a nessuno, per favore Kacchan." lo supplicò Izuku.

"Era già nei piani. Comunque, continua. Cosa ti a chiesto." Izuku fece un respiro profondo sentendosi le guance scaldarsi, mentre raccontava le domande oscene di Midnight.

Katsuki non sembro infastidito e ascoltò attentamente. "Lei mi ha chiesto se mi hai annodato. Ho detto di si e mi ha chiesto se avevamo usato qualche tipo di protezione. Poi mi ha chiesto come mi sentivo mentalmente."

Katsuki si raddrizzò sul divano, con una espressione rilassata: "Che cazzo significa?" chiese incredulo.

"Me lo sono chiesto anche io." disse. Fece una smorfia, pensando a cosa dire dopo. "Ad ogni modo, gli ho detto che ero giù di morale e mi ha detto che è un modo per capire se gli Omega sono in gravidanza o no. E no, non sono in gravidanza se te lo stai chiedendo." Katsuki non mostrò alcuna emozione, poi scosse la testa e incontrando gli occhi confusi di Izuku con allegria.

"Lo sapevo già che non lo eri." disse semplicemente.

"Cosa - Come?"

"Non profumi in quel modo."

Izuku chiuse la bocca, sorpreso dalle parole di Katsuki. Lo disse con una tale calma - come se non significasse nulla e allo stesso tempo significasse tutto. Osservò Katsuki allontanare gli occhi da lui e posare il mento contro il divano, osservando distrattamente il gruppo di Yoga.

"Midnight Midnight mi ha desso che solo gli Omega possono dire agli altri Omega se sono in gravidanza." dichiarò, guardando Katsuki sbuffare e scrollare le spalle.

"Non lo so cazzo. Forse gli Alfa sono diversi." scherzò passandosi la mano tra i capelli. "Voglio dire, hai detto qualcosa in proposito al mio odore che è dentro di te. Forse questo mi ha dato la sicurezza di dire questa cosa e cazzate varie."

Izuku si premette un dito sulle labbra, pensieroso. I riccioli verdi gli caddero fra gli occhi, prima di annuire all'alfa. "Ha senso" si interruppe.

Prima che la loro conversazione potesse continuare, ci fu un enorme trambusto dalla cucina e Izuku saltò. Guardò Katsuki che si alzò in piedi per vedere cosa fosse successo. Non fece nessuna espressione particolare, alzò solo gli occhi al cielo: a quanto pare tutti, quelli che non erano né a fare yoga né in salotto, si erano affollati a chiacchierare. Sembrava come se qualcuno fosse caduto e tutti si fossero affollati per vedere se stava bene e per ridere un po'.

Izuku vide che Iida era l'unico a non ridere, anzi si fece strada con il karate per vedere cosa stava succedendo, con uno sguardo severo.

"Cosa sta succedendo?" Izuku tornò a guardare l'Alfa.

Katsuki sbuffò. "Quel fottuto manipola menti è qui."
[Cosa voleva dire veramente Bakugo:

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[Vi prego guardatelo mi sto scompisciando]

Gli occhi di Izuku si illuminarono e di sedette stringendosi le ginocchia. "Shinso?" esclamò felice. Si sentì come se non lo vedesse da una eternità.  Katsuki annuì severamente con la testa, e sventolando il nome con disprezzo.

"Sì, quello. Era qui da prima che arrivassi qui. Forse è stato invitato da Occhiali o cazzate simili."

"Si sono proprio io." Izuku alzò lo sguardo e vide la figura sorridente del ragazzo con i capelli lavanda. I suoi occhi brillavano, amplificando le occhiaie scure.

Stranamente, l'aspetto assonnato si aggiunse alla sua atmosfera misteriosa, facendolo sembrare quasi attraente.  Indossava l'uniforme scolastica, con la cravatta allentata e due bottoni della camicia aperta.

Izuku spalancò gli occhi e un sorriso si formò sulla faccia, mentre si alzava dal divano e si lanciava verso l'altro adolescente, avvolgendogli le braccia attorno al collo.

"Shinso!" urlò Izuku affondando la faccia nell'incavo del collo di Shinso e inspirando, godendosi il profumo del suo amico. Sebbene fosse un Beta, Shinso sembrava avere un aroma calmante, che in un attimo lasciò da parte il nervoso e fece un guaito di sorpresa, avvolgendo le braccia attorno ad Izuku per non farlo cadere.

"Woah, Midoriya." Esultò. Izuku ridacchiò alzando la faccia dal collo del Beta, con un limpido sorriso. Si sentì in pace - come se fosse l'ultimo tassello per completare la sua vita felice.

Sfortunatamente, questa dimostrazione d'affetto non fu apprezzata da un certo biondo.

Katsuki ringhiò sottovoce socchiudendo gli occhi. "Togli quelle cazzo di mani da lui, coglione."

Izuku tolse immediatamente le braccia dal collo di Shinso, accigliato. Il Beta fece lo stesso, mettendosi comodo sul tavolo davanti al divano. Inarcò un sopracciglio:

"Calmati Biondino. La tua possessività è evidente, lo sai?" scherzò ghignando divertito. Izuku era ancora in piedi, in mezzo ai due, preoccupato di come sarebbe potuta andare a finire la situazione.

"Kacchan, è un Beta. Non mi succederà nulla, okay?" disse Izuku gesticolando e cercando di calmare l'Alfa.

Katsuki sbuffò e puntò il dito in modo accusatorio verso Shinso. "Non me ne frega un cazzo. E poi, non sono fottutamente possessivo!"

Shinso sorrise alle parole infantili di Katsuki. Si passò una mano callosa tra le ciocche viola.

"Che sbadato" disse, guardando simpaticamente Izuku. "E' ovvio che fra voi due c'è qualcosa. Il vostro profumo ne è la prova."

Izuku si irrigidì all'istante alle parole dell'amico. Se Shinso aveva capito cos'era successo così in fretta, doveva essere veramente attento alle persone con cui interagiva al di fuori della classe. Cominciò a mordicchiarsi il pollice, guardando in basso, mentre le sue guance iniziarono a colorarsi. La cosa positiva era che Shinso non sembrava esserne turbato.

Anzi sembrava molto divertito.

"Avremmo dovuto usare lo Scent Spray" Borbottò distrattamente. Lanciò un'occhiata all'Alfa che sembrava disinteressato, ma i suoi pugni erano serrati e le unghie erano premute nella carne del palmo della mano. Izuku si preoccupò - si sarebbe strappato via la pelle.

"E' troppo tardi oramai." Lo schernì Katsuki. Ci fu un momento di silenzio imbarazzante, in cui Shinso si trascinò sul tavolo del caffè con le mani giunte davanti. Il silenzio iniziò a farsi soffocante e a Katsuki sembrava non importare. Si era trascinato il tablet sul grembo, scorrendo distrattamente le bozze dei disegni.

Izuku deglutì, ritornando a guardare Shinso.

"Comunque, che ci fai qui?" chiese con un sorriso sulle labbra.

"Beh, stavo venendo qui, ma Iida mi ha fermato e mi ha invitato. In realtà sono venuto qui per parlare con te Midoriya." si interruppe con effetto drammatico e Izuku fece un cenno con la testa curioso. "Vengo trasferito nel dipartimento eroi. Sorpresa!"

Gli occhi di Izuku si spalancarono e si spostò verso l'angolo del divano, saltando dalla emozione e felicità. Katsuki invece sbuffò accanto a lui - non molto felice.

"Shinso è fantastico! Come è successo?" Shinso arrossì sotto la reazione dei Izuku e si grattò la nuca.

"Apparentemente i miei voti sono eccezionali e dopo aver esaminato le mie prestazioni qualche mese fa, hanno detto sarei stato più adatto qui. Significa che mi faccio un anno in più ma che sarò nel reparto eroi per sempre."

Izuku ricordava bene quel momento. Qualche mese fa, verso la fine del loro primo anno alla U.A. c'era stato un test tra le classi 1-A e 1-B. Tutti si aspettavano una competizione informale, ma poi Shinso venne inserito come concorrente aggiuntivo e da li era iniziata la amicizia fra loro e il resto della classe. Tutti lo avrebbero accettato, indipendentemente dal fatto che il suo potere era considerato malvagio. Inoltre aveva imparato ad adattare la sua unicità: è risaputo che la sua unicità si attiva solo se qualcuno gli parla e risponde, ma ovviamente una volta che qualcuno lo scopre diventava inutile. Perciò Shinso aveva integrato una maschera che cambia tono di voce e poteva imitare chiunque desiderasse. Così facendo, la persona interessata sente la voce di un amico o di un civile, e per forza di cose reagisce - cadendo in trappola.

Izuku lo trovava incredibile e pensò che era proprio questo il motivo per cui era stato trasferito.

"Ti adatterai benissimo qui! La tua unicità è molto utile e versatile." disse Izuku. "Voglio aiutarti appena ti trasferisci qui!"

"Non credo proprio." rispose una voce fredda dietro di lui. Izuku si girò verso Katsuki e socchiuse gli occhi. Solitamente si sarebbe rannicchiato sotto la sua presenza, ma sta volta aveva acquisito un po' di fiducia in se stesso, replicando irritato.

"Non mi sembra di aver firmato nessun contratto dopo quello che è successo, in cui ti do la possibilità di comandarmi così"

Shinso ridacchiò sul tavolino, coprendosi la bocca con la mano.

"Pff, questo brucia Biondino." Lo prese in giro, guardandolo con gioia. Katsuki ringhiò sbattendo la penna contro il tablet, e creando dei glitch sullo schermo.

"Non chiamarmi così, cazzo di Insonne." gli gridò. Shinso inclinò la testa, ridendo ancora e ancora sbalordito. Fu una fortuna che i Beta non avessero reazioni con gli Alfa e gli Omega. Se Katsuki avesse scelto di usare la sua voce da Alfa, sarebbe rimasto deluso mentre Shinso gli rideva in faccia.

"Dato che sono veramente un Insonne, il tuo insulto non ha peso. Quando avrai imparato bene a insultare, torna da me."

Izuku sbatté le palpebre, soffocando una risatina. Tentò frettolosamente di smettere ma incontrò presto lo sguardo omicida dell'Alfa.

"Ma fottiti, tu brutto" Izuku lo interruppe cercando di placare la situazione, nonostante fosse divertente. Premette le mani contro le ginocchia di Katsuki per impedirgli di alzarsi e rivolte un sorriso a Shinso. "Comunque, questo vuol dire che verrai a vivere qui?" chiese.

Lo sguardo di Shinso tornò sull'Omega e annuì. "Appena le lezioni cambieranno e mia madre sarà d'accordo, sì." disse. "Direi che sono eccitato, ma è troppo fuori dal mio personaggio. Quindi dirò solo che sono compiaciuto." Izuku ridacchiò ancora saldamente attaccato contro le gambe di Katsuki.

"Sarò eccitato per te!" cinguettò. "Te lo meriti e sono felice che gli insegnanti si siano accorti del tuo valore. L'esame di apertura non era giusto per le persone come te" Izuku si interruppe, guardando oltre Shinso, mentre il suo sorriso scivolava via dal suo volto.

Aveva sempre pensato che l'esame d'ammissione fosse un po' troppo. Non dava spazio alla improvvisazione e si basava troppo sulle performance fisiche piuttosto che quelle mentali. Ciò significava che chi non aveva abbastanza forza veniva messo da parte, anche se la sua unicità era utile.

Shinso era uno di quelli, ma era riuscito a mostrarsi.

Katsuki, dopo essersi calmato, scosse la testa e disse realistico. "Probabilmente le unicità mentali non hanno un alto tasso si successo nel campo dei Pro Hero"

Izuku aggrottò le sopracciglia e si rivolse all'alfa : "Kacchan è..."

"No ha ragione." Lo interruppe Shinso. "E' completamente vero."

Izuku aprì la bocca per ribattere, per convincere il suo amico che ciò che stava dicendo Katsuki era solo dovuto alla sua rabbia, ma il ragazzo dai capelli viola lo stupì con una dichiarazione avvincente.
"Per questo voglio essere il primo."

La voce di Ashido interruppe la conversazione e i tre ragazzi si voltarono a guardare il gruppo di yoga che cambiava posizione. "Okay, ora scivolate!" L'alfa dai capelli rosa si mise in una posizione lasciando scivolare le gambe e mantenendole divaricate.

Tutte le ragazze, eseguirono le spaccate elegantemente. Izuku sapeva che per fare una cosa del genere doveva avere una bella flessibilità, e fu sorpreso nel vedere Kaminari farlo con semplicità. Il Beta si piegò in avanti, appoggiando i palmi su suolo e lasciandosi scivolare. Quando fu quasi vicino al suolo, tolse le mani dal tappetino e sfoggiò un enorme sorriso, orgoglioso.

Accanto a lui, Kirishima non se la stava passando così bene.

Barcollava e con la lingua di fuori per la concentrazione, tentava di emulare la spaccata delle ragazza. Allargò le gambe più che poté ma subito si mise ad urlare per il dolore alle cosce e al privato.

"No aspetta, non posso farlo Denki" Piagnucolò guardando il compagno, spaventato. Kaminari roteò gli occhi e si girò alzandosi in piedi e andando a massaggiare le spalle di Kirishima.

Gli sorrise rassicurante: "Certo che puoi, solo -" Spinse verso il basso le spalle dell'Alfa, forzando la spaccata. La reazione fu immediata.

Kirishima emise un guaito di dolore.

Accanto a lui, Kaminari era a quattro zampe, piangendo dalle risate:

"Cazzo, le mie palle cadranno!" Ululò Kirishima, stringendosi l'inguine tra le mani.

"Oww. Che malee! Che dolore!"

"Sei così sciocco." disse Kaminari asciugandosi le lacrime. Izuku li guardò con affetto. Aveva finalmente capito perché amasse così tanto la sua classe e tutte le persone che frequentava. Avevano costruito una grande famiglia, la migliore che potesse avere.

Non fraintendete: amava sua madre, ma era diverso essere senza un padre, un'altra madre o dei fratelli. In più, l'arrivo di Shinso avrebbe aggiunto un'altra emozione nella classe 2-A.

Si chiese brevemente cosa fosse successo a suo padre - sua madre non gli ne parlava mai, ma sapeva di averne uno grazie a quelle poche foto che avevano insieme. L'uomo gli assomigliava molto - stessi capelli e lentiggini. Le uniche differenze erano la tonalità di capelli e il colore degli occhi - li aveva blu.

Fu riportato alla realtà da Shinso, che gli disse di dover andare a frequentare l'ultima lezione della giornata , mentre la classe aveva iniziato a decidere cosa fare per cena.

Aveva la sensazione che le cose diventassero sempre più interessanti col passare dei giorni

Angolo traduttrice:

SBABAM.

NUOVO CAPITOLO.

SPIATTELLATO ADESSO, QUI, SENZA PREAVVISO.

ahaha!

Comunque alla fine ho deciso il tatuaggio che mi farò T^T, mia madre ovviamente mi ha sbraitato in faccia ma Yey.

Comunque, parlando con alcune di voi, ho notato che sono l'unica ad essere maggiorenne. Ditemi che mi sbaglio vi prego..

Toc. Toc

"Si.. chi è?"

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