America: Ville e Amori seconda parte
Mi scuso per essere sparita con questa fanfiction. Ho avuto un po da fare ma spero di essere continua da adesso in poi. Ho ripreso anche il lavoro.
Anella vide tutta la scena tra Helen e Francesca e capi che la donna aveva bisogno di una mano. L'altra donna si accorse di lei e arrossi furiosamente.
- Helen, non volevo origliare. Passavo di qui e... -
- tranquilla, forse è il destino. Con qualcuno dovevo parlarne - disse Helen con un sospiro. - vuoi una tazza di tè? -
- la gradirei molto - rispose Anella sorridendo alla donna.
Helen preparò il tè e lo portò in salotto così le due potevano parlare e godersi il tè con dei biscotti prelibati.
- sono squisiti. Li hai fatti tu? - chiese Anella a Helen.
- si. Mi piace fare dolci. Mi rilassa - rispose Helen. - insieme al piano, a mio figlio Oliver e Francesca. Lei è molto speciale ma non è facile -
- posso capirlo. Samuel è innamorato di Peter ma non è facile per lui. Ama la nostra famiglia e non farebbe mai nulla per rovinarla o per farmi soffrire. Io so che tiene a me ma Peter é un'altra cosa. È la sua occasione non colta. Voglio che lui sia felice. L'ho spinto a vivere questo amore. Si renderà conto che le cose sono cambiate. Il nostro amore si è trasformato. Io lo amerò per sempre ma entrambi dobbiamo andare avanti - disse Anella confessandosi.
- sei coraggiosa. Io ti ammiro molto. Vorrei essere come te - disse Helen prendendole la mano. - capisco da chi ha preso Elio -
In italia...
Bella era in una villa che ci affacciava su lago di Garda. Lei era così affascinata dal panorama. A volte andare con i suoi aveva alcuni vantaggi come quello. Aveva voglia di farsi un bagno. Sapeva che era da folli ma l'acqua la chiamava.
- è un bellissimo spettacolo - disse una voce femminile familiare alle sue spalle.
Bella si girò e vide Lola.
Cosa ci faceva li?
- Lola!- esclamò lei sorpresa.
- benvenuta in casa mia - disse Lola sorridendo.
Quindi gli amici dei suoi erano i genitori di Lola. Che strana coincidenza. Poi si ricordò la sera del salvataggio.
- io non ti ho ringraziato per quello che hai fatto per i miei amici - disse Bella sincera.
- non devi ringraziarmi - disse Lola sorridendo. - vieni, ti mostro la villa -
Bella la seguì e la ascoltò mentre parlava. Raccontava della storia di quella villa e chi ci aveva dormito. Era molto intelligente e matura per la sua età. Si fermarono in una sala, quella della musica e c'era l'arpa. Bella vide Lola sedersi e suonarla. Bella rimase incantata dalla scena. Sembrava una fata che suonava in un palazzo reale.
Era molto elegante mentre suonava.
Le venne voglia di ritrarla con un abito e ali da fata. Aveva trovato la sua nuova musa ma era la prima volta dopo tanto tempo che voleva disegnare qualcuno con abiti e non nudo. Era strano che proprio quella ragazzina glielo stava facendo riscoprire.
In America...
Samuel stava ritornando da Peter dopo la scoperta della soffitta, quando dallo studio uscì un giovan molto elegante e distinto dai capelli biondi e gli occhi azzurri - verdi.
- Salve -disse il giovane educato. - sono Tom hiddleston, il nipote di Peter. Posso fare qualcosa per lei? -
- salve, sono Samuel Pelman - disse Samuel allungando la mano. - sono un amico di suo zio. Lo stavo cercando -
- zio Peter tornerà tra un po. È dovuto uscire ma ci sono io a farle compagnia - disse Tom stringendogli la mano. - potremo andare in salotto o fuori. Potrei mostrarle i dintorni, signor Pelman -
- mi piacerebbe, Tom - disse Samuel con un sorriso. - ma chiamami Samuel e dammi del tu -
Così Samuel uscì con Tom, il nipote di Peter. Si trovò subito bene con lui. Era molto intelligente, gentile, divertente e veniva dall'Inghilterra. Si sentiva dall'accento che era inglese.
Nell'altra villa Oliver guardava Elio sistemarsi tra le gambe, erano tutti e due nudi e il più piccolo lo stava per penetrare dopo averlo preparato bene. Oliver gli lancio uno sguardo e Elio si avvicinò un po, lo baciò e poi lo penetrò. Fu una cosa nuova per Oliver ma era stupendo sentire Elio dentro di lui.
- sei dentro di me, Oliver - disse il più grande felice.
- si, Elio. È fantastico - disse il più piccolo sentendo quella grande emozione.
Era molto diverso dal momento in cui l'aveva fatto con Marzia. Penetrare Oliver era un'altra cosa. Era il paradiso. Anche se aveva paura di farlo male o di sbagliare qualcosa. Con Marzia era stato un disastro la prima volta e non voleva che succedesse con Oliver. Voleva che fosse perfetto. Gli aveva concesso questo gran dono. Pian piano si spinse in lui mentre lo baciava. Faceva tutto lentamente.
- sento che ti trattieni. Non mi farai male. Voglio tutta la tua passione - disse Oliver capendo l'altro. - lasciati portare da lei. Non pensare -
Elio lo fece. Si lasciò portare dalla passione sempre presente nel loro rapporto. Oliver senti il suo diavoletto come si spingeva con vigore e lo baciava. Ad un certo punto gli afferrò i fianchi e accompagno le spinte per penetrarlo di più. Oliver era in preda al piacere.
- Oliverrrrrr -
Elio era sicuro che gli altri li avrebbero sentiti ma capiva l'altro. Non riusciva a trattenersi e non poteva che essere felice. Il suo Oliver stava godendo. Allora non era un imbranato come pensava. Era felice.
Fu anche bellissimo quando Oliver senti il getto di Elio inondato. Gemete tanto e venne anche lui all'istante. Elio si accascia su Oliver, ripresero fiato e si baciarono.
-sono stato bravo? - chiese Elio volendo essere sicuro.
- me lo chiedi anche, Elio? Ma li hai sentiti i gemiti e le urla? - chiese Oliver a quella domanda. - Sei stato eccezionale -
- ne sono felice - rispose Elio sorridendo.
- non dubitare mai di te - disse Oliver accarezandogli il viso.
Timmy aveva finito al telefono. Sentire la voce di Armie era stata una gran emozione ma anche una tristezza per la realtà. Uscì dalla villa dopo aver avvisato sua zia e fece un giro nei dintorni. Non sapeva di essere seguito. Camminava tranquillamente quando qualcuno lo prese alle spalle e voleva liberarsi solo che il misterioso aggressore gli mise un tovagliolo sulla bocca e svenne. Non sapeva che era l'aggressore l'aveva scambiato per Elio. Si assomigliavano e quindi poteva nascere equivoci.
Elio si era vestito e andò dal cugino ma non lo trovava. Sua mamma l'aveva avvisato che era andato a fare un giro.
- lo facciamo un giro? - chiese Elio ad Oliver. - voglio vedere anche l'accademia -
- certo, prendo la macchina - rispose Oliver con un sorriso. - tu aspettami qui -
Nel tempo in cui Oliver andò a prendere la macchina, Armie arrivò li alla villa. Elio lo riconobbe e capi che era li per Timmy. Sorrise e gli andò incontro.
- salve, io sono Elio il... -
- il cugino di Timmy. Mi ha parlato di te e siamo molto simili come gemelli - disse Armie stringendogli la mano. -è un piacere conoscerti. Timmy è qui? -
- è andato a fare un giro nei dintorni - rispose lui. - se volete, può venire con me e Oliver in macchina e lo cerchiamo insieme -
- sei gentile ma farò da solo - rispose Armie un po nervoso.
Elio immagino che Armie doveva parlare di qualcosa di importante per rispondere così.
- alla prossima, Elio -
- alla prossima, signor Hammer - disse Elio educato.
- puoi chiamarmi Armie. Non sono così vecchio - disse Armie ridendo prima di andarsene.
Elio gli sorrise con la mano e arrivò Oliver in macchina. Lui sali e andarono in città. Non era molto distante e si fermarono in un parcheggio.
Elio venne travolto da qualcuno appena uscì dalla macchina e l'altro si scuso subito.
- mi dispiace. Non ti ho fatto male? - chiese il giovane preoccupato.
- ma no. Sto bene - rispose Elio sorridendo.
Vide la cartina nella mano e notò che aveva un accetto diverso da quello americano.
Oliver si avvicinò e chiese: - sei australiano? -
- si. Sono arrivato qui per cercare fortuna e mi sono perso. Non mi so molto orientare qui - rispose il giovane australiano.
- posso aiutarti io. Sono del posto - disse Oliver gentile. - io sono Oliver e lui è Elio-
- io sono Chris Hemsworth - rispose lui sorridendo. - vi ringrazio per il vostro aiuto -
Così con un nuovo amico in più, i due fecero il giro e parlarono di molte cose. Chris era una persona molto espansiva, dolce, libera, avventurosa, sportiva e gli parlò dell'Australia, degli animali e di tanto altro.
- eccoci qui - disse Oliver di fronte all'edificio. - è l'agenzia per modelli -
- grazie di tutto - disse Chris molto grato.
Lui lo abbracciò calorosamente e sperava di rivederli. Elio e Oliver decisero di aspettarlo lì, tanto non avevano fretta.
Timmy si trovò in un salotto e c'erano due individui che non conosceva. Era legato alle mani e disteso su un divano.
Non capiva cosa quegli uomini volessero da lui.
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