7. CAMINETTO (ETHAN/SILENA)
La stanza era gelida. Silena Beauregard si massaggiava le braccia nel tentativo di scaldarsi. Se tutto il problema fosse stato il freddo…
Uno scoppiettio. Silena sollevò lo sguardo.
Il fuoco scoppiettava nel caminetto.
Ethan le sorrideva. -Ho pensato che avessi freddo
Silena sentì le guance bruciare. -Ehm, un po’- abbassò lo sguardo.
Ethan le si sedette accanto. -Spero che ti scalderà
Era strano, un filo d'imbarazzo restava sospeso tra di loro.
Silena non sapeva cosa dire. E pensare che di solito sapeva sempre cosa dire. Era una situazione assurda. Ethan la rendeva così. Si morse l'interno della guancia.
-Stai aspettando Luke, giusto?- ed eccolo quel tono di accusa.
-Ehm sì, lo sai che aspetto lui- era una traditrice.
-Non sei obbligata a farlo
Ghiaccio nei polmoni. -Cosa?
-La spia, non devi per forza fare la spia… okay?
-Luke mi ricatta
Ethan sgranò l'unico occhio rimasto. -In che senso?
-Luke dirà che sono una spia, i miei amici mi odieranno- la disperazione le graffiava la gola.
Ethan non parlò. Si limitò a fissare le fiamme.
-Lo pensi anche tu, no? Che sono una spia, che sono sbagliata, che…
-Non potrei mai crederlo! Tu Silena sei perfetta
Lo guardò, il cuore che le saltava in gola. -Sono una bugiarda
-Stai facendo tutto questo perché pensi che sia il modo migliore per aiutare le altre persone, se non è essere buoni questo, io proprio non saprei cosa lo è
Silena non l'aveva mai vista così. -Grazie, Ethan
Aveva la pelle arrossata. Forse per il calore delle fiamme. O per altro.
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