Strani arredi per un principe

Si sa, gli uomini ricchi e potenti tendono a essere anche molto eccentrici, e non è strano trovare oggetti insoliti e inquietanti nelle grandi residenze del passato.

Oggi ricorre il 269esimo anniversario dell'inizio della creazione di due articoli d'arredamento a dir poco particolari. Raimondo di Sangro, principe di Sansevero, fu un grande inventore, alchimista, accademico ed esoterista italiano. Interessato enormemente dal corpo umano e dal suo complesso funzionamento, decise di commissionare la costruzione di due macabri modelli dell'apparato circolatorio. 

Il 5 febbraio del 1756, l'uomo acquistò uno scheletro incaricando un anatomista palermitano, tale Giuseppe Salerno, di riprodurre arterie e vene, posizionandole come se la carne ci fosse ancora, con l'ausilio di fil di ferro e cera, in modo da creare un modello preciso  della rete di vasi sanguigni che riempono il corpo umano. 

Salerno, a cui era stata assegnata una lauta pensione per il suo macabro operato, costruì ben tre "macchine anatomiche". La prima con il corpo di un uomo, la seconda di una donna, mentre la terza utilizzando un feto ancora dotato di placenta, ma questa terza macchina è stata rubata all'inizio del ventesimo secolo e non è mai più stata ritrovata. 

Oggi, quindi, è possibile osservare soltanto le prime due, sulle quali all'epoca della loro costruzione giravano storie inquietanti per via della loro incredibile accuratezza. Per i contemporanei del principe era impensabile che tale perfezione venisse raggiunta artificialmente, e si diffuse in fretta la convinzione che quelle macchine fossero il frutto di esperimenti alchemici condotti su due disgraziati servi ancora in vita. 

Secondo la leggenda, il principe, avrebbe iniettato nei loro corpi una sostanza di sua invenzione, probabilmente a base di mercurio, la quale avrebbe trasformato il sangue in metallo, in modo tale da permettere la conservazione del sistema circolatorio. 

Benedetto Croce, nel suo "Scritti di storia letteraria e politica" scrive: 

"[...] fece uccidere due suoi servi, un uomo e una donna, e imbalsamarne stranamente i corpi in modo che mostrassero nel loro interno tutti i visceri, le arterie e le vene."

E per quanto questa versione della storia fosse decisamente più intrigante, fortunatamente abbiamo le prove che nessun servo sia stato maltrattato per la costruzione dei modelli anatomici. 

Nel 2008, infatti, i ricercatori dell'University College London li hanno esaminati e hanno affermato che gli scheletri sono effettivamente umani, ma che tutto il sistema circolatorio è artificiale, realizzato con le comuni tecniche utilizzate dagli anatomisti di quel periodo. 

Sebbene oggi si conosca la loro origine, per nulla spaventosa, le macchine mantengono comunque un aspetto disturbante e non adatto ai deboli di stomaco, ma se vi interessasse vedere con i vostri occhi gli inusuali pezzi d'arredamento voluti da Raimondo di Sangro, vi basterà visitare la cappella Sansevero nella città di Napoli.