30 GENNAIO 1835 - SALVATE IL PRESIDENTE!
Non serve, si è salvato da solo
Se credete di essere dei falliti consolatevi pensando alla storia di Richard Lawrence, il primo uomo ad aver tentato di assassinare un presidente statunitense, nonché quello che ha fallito nel modo più clamoroso.
Lawrence nacque in Inghilterra intorno al 1800 ed emigrò con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1812. La sua era una vita umile, lavorava come imbianchino ed era un uomo come tanti altri, ma ben presto la sua mente iniziò a sgretolarsi. Per qualche motivo ancora ignoto, si convinse di essere re Riccardo III d'Inghilterra e che, per questo, il governo statunitense lo stesse perseguitando.
Incolpando il presidente Andrew Jackson di tutti i suoi problemi immaginari, Richard decise di eliminarlo e pianificò nei dettagli il suo piano. Andò a vivere a Washington e qui iniziò a pedinare il suo bersaglio, studiandone tutti i movimenti per poterlo cogliere di sorpresa.
E l'occasione propizia secondo Lawrence arrivò proprio quel giorno di 190 anni fa. Il membro della Camera dei Rappresentanti Warren R. Davies, era morto improvvisamente e il presidente aveva l'obbligo di presiedere al suo funerale che si sarebbe tenuto al Campidoglio.
Il nostro eroe quindi, si appostò davanti all'ingresso, attendendo l'arrivo di Jackson, ma la folla era troppo densa ed egli non fu in grado di avvicinarsi abbastanza per poter sparare. Decise di aspettare la fine della funzione e, all'uscita del presidente, riuscì ad arrivargli di fronte.
A questo punto, certo di averlo in pugno, estrasse una pistola e premette il grilletto, puntando al cuore della sua vittima. L'arma però non sparò, l'umidità tipica di gennaio aveva bagnato la polvere da sparo facendo inceppare la pistola.
Senza attendere l'intervento di chi avrebbe dovuto proteggerlo, Jackson si avventò sul criminale brandendo il proprio bastone da passeggio, a questo punto Lawrence estrasse una seconda pistola, ma anche questa, per lo stesso motivo della prima fece cilecca.
Il risultato? Il presidente, nonostante l'età, aggredì il proprio aggressore a bastonate e fu necessario che la folla intervenisse per evitare una tragedia.
Richard Lawrence venne ovviamente arrestato, ed entrambe le sue armi vennero confiscate ed esaminate. Tutte e due si dimostrarono perfettamente funzionanti e le probabilità che entrambe si inceppassero nello stesso momento erano davvero bassissime, circa lo 0,0008%. Tale circostanza fece pensare a molti che quella non fosse stata una semplice coincidenza, ma che il presidente fosse stato salvato dalla mano di Dio, cosa che chiaramente faceva molto comodo al capo di uno stato così profondamente cristiano com'era l'America dell'epoca.
Nonostante il suo crimine fosse gravissimo, e la rabbia scatenata nel presidente decisamente forte, Lawrence non ebbe conseguenze molto gravi per le sue gesta.
Durante il processo, nel quale l'uomo volle difendersi da solo, il suo delirio venne palesato in modo inequivocabile. Pertanto fu rinchiuso in un' ospedale psichiatrico, dove trascorse il resto dei suoi giorni, nella perpetua convinzione che il presidente Jackson fosse la causa di ogni suo male.
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