28 GENNAIO 1829 - L'ESECUZIONE DI WILLIAM BURKE
Un macabro spettacolo
!!! Attenzione, questa storia parla esplicitamente di omicidi seriali e di esecuzioni capitali. Se pensi che questi temi possano urtare la tua sensibilità, passa alla storia successiva!
"Perciò il Signore riversò una pioggia da sé, non una pioggia d'acqua o di rugiada ma di zolfo e di fuoco, zolfo sul fetore della lussuria, fuoco sull'ardore della libidine, affinché la pena fosse il contrappasso della colpa."
Queste sono le parole usate da Papa Innocenzo III nel suo "De Contemptu Mundi" per spiegare come funziona le legge del contrappasso, usando come esempio la fine di Sodoma.
Questo concetto, secondo cui la pena di un reo debba essere analoga o contraria al crimine da lui commesso, viene ripresa spesso in letteratura, facendo riferimento alle pene che attendono i peccatori dopo la morte, ma per un lungo periodo, è stata applicata anche alla giustizia terrena, riservando ai criminali dei trattamenti alquanto bizzarri, con lo scopo di far patire loro ciò che essi stessi hanno fatto alle proprie vittime.
Nel caso di oggi, al serial killer William Burke, è toccata proprio questa sorte. Ma partiamo dall'inizio di questa macabra storia.
William Burke, un irlandese che si era trasferito in Scozia alla ricerca di fortuna, insieme a un suo amico William Hare, aveva messo su un business piuttosto immorale. All'epoca, l'università di Edimburgo, era il centro più grande e autorevole per quanto riguardava gli studi di anatomia umana. Ma c'era un problema: la morale cristiana, secondo cui il corpo deve rimanere intonso per poter resuscitare nel giorno del giudizio, impediva di usare a scopo scientifico i corpi di onesti cittadini, concedendo come oggetto di studio soltanto le salme dei condannati a morte.
In molti avevano iniziato a profanare le tombe per vendere i corpi ai professori, ma Burke e Hare, che non erano disposti a faticare più di tanto, si spinsero a un livello successivo, creando la merce da sé. Approfittando della locanda gestita da Hare e sua moglie, assassinavano gli ospiti meno abbienti, scegliendo accuratamente persone sole e emarginate dalla società, per poi vendere i loro corpi esanimi al professor Robert Knox, il quale li acquistava senza porsi troppe domande riguardo la loro provenienza.
I due uccisero a questo scopo almeno 17 persone e vennero scoperti solo perché una donna, che aveva alloggiato nella locanda, tornando nella sua stanza a cercare un paio di calze smarrite, aveva rinvenuto il cadavere di una signora sotto al letto.
Hare confessò subito e collaborò con la polizia, assicurandosi la libertà, così fecero anche le mogli dei due criminali, mentre il professor Knox venne ritenuto, fin da subito, totalmente ignaro e innocente. Quindi soltanto Burke pagò per questi crimini e lo fece in modo decisamente plateale.
Il 28 gennaio del 1829, infatti, acquistando un biglietto come per un normalissimo spettacolo, la popolazione di Edimburgo poté assistere all'esecuzione di William Burke. L'uomo fu impiccato, sotto gli occhi eccitati di quello strano pubblico, e quando spirò venne adagiato su un tavolo da autopsia e sezionato pubblicamente da quello che era, all'epoca, il più grande rivale accademico del professor Robert Knox.
Ma applicare la legge del contrappasso a quanto pare non fu sufficiente, una volta terminata questa dimostrazione, il corpo fu portato via e con esso furono realizzati vari oggetti che sono ammirabili ancora oggi nel museo dell'università di Edimburgo. Tra i quali figurano il suo scheletro e un graziosissimo libro rilegato con la sua pelle.
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