18 FEBBRAIO 1478 - L'ESECUZIONE DI GIORGIO PLANTAGENETO
Annegato nel suo vino preferito
Giorgio, nato nel 1449, ebbe la sfortuna di far parte di una delle famiglie più turbolente che la storia dell'Inghilterra abbia mai conosciuto. Fu fratello dei famosi Edoardo IV e Riccardo III, protagonisti della guerra delle due rose e di intrighi di corte degni di "Game of Thrones"
Il periodo in cui visse fu molto tumultuoso, suo padre Riccardo era in lotta con l'allora sovrano Enrico VI e, spalleggiato da alcuni nobili, riuscì a imprigionarlo e a convincere lui e il parlamento a designarlo come erede al trono.
Alla morte di Enrico quindi, Riccardo salì al trono, per poi lasciarlo a suo figlio Edoardo IV. A questo punto Giorgio fu eletto duca di Clarence e ben presto sposò la bella Isabella Neville figlia maggiore del conte di Warwick.
E fu proprio questa unione a portare alla sua rovina. Giorgio aveva sempre sostenuto il diritto al trono del fratello, ma quando suo suocero, probabilmente geloso del re Plantageneto, decise di allearsi con Margherita d'Angiò, ovvero la moglie del del deposto re Enrico, Clarence si ritrovò tra due fuochi.
Chi scontentare? Il fratello o la moglie? La risposta sembra piuttosto ovvia, ma la scelta di parteggiare per la famiglia di Isabella portò ai primi dissapori con suo fratello, il quale però, fu disposto a perdonarlo quando tornò con la coda tra le gambe. Suo suocero era morto nel tentativo di riportare i Lancaster al trono e, soltanto allora, Giorgio si era reso conto del torto arrecato a Edoardo.
Quel rapporto, già deteriorato, peggiorò dopo che anche la sua amata Isabella perse la vita. La donna morì di parto, cosa che generò in Giorgio un grande senso di colpa, nonché una folle tristezza che portò a un rapido declino della sua salute mentale.
Si convinse che Isabella fosse stata avvelenata da una serva, forse per ordine di uno dei suoi fratelli, e fece giustiziare una ragazza del tutto innocente, senza concederle nemmeno un equo processo. Poi tentò di risposarsi, ma Edoardo glielo impedì, forse conscio della sua crescente follia, e Giorgio si infuriò al punto da preparare in segreto una congiura per prendere il posto di Edoardo.
Il re aveva sopportato tutti i tradimenti del fratello fino ad allora, ma quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Giorgio Plantageneto era completamente fuori controllo e non c'era più nessun margine di redenzione.
Lo fece arrestare, imprigionandolo nella Torre di Londra, la quale allora non era ancora una prigione, ma una residenza reale in cui spesso i personaggi ritenuti scomodi venivano "ospitati" in attesa di conoscere la loro sorte.
Infine emise la sentenza di morte, la quale venne eseguita in gran segreto e in modo piuttosto bizzarro. Per scelta dello stesso Giorgio Plantageneto, infatti, l'uomo venne annegato in un grande barile del suo vino preferito, ovvero il Malvasia, come ricordato anche nella tragedia "Riccardo III" di Shakeaspere.
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