14 GENNAIO 1978 - LA MORTE DI KURT GODEL
Quando la paranoia uccide
Kurt Friedrich Godel viene ritenuto uno dei più grandi matematici e logici di tutti i tempi, ma purtroppo per lui la razionalità e l'intelligenza che lo contraddistinse nella sua professione, non lo accompagnò anche nella vita privata.
Nacque in Moravia nel 1906 e fin da giovane mostrò di avere una curiosità insaziabile e un talento innato per lo studio, in particolare era molo predisposto per le materie matematiche e scientifiche. Allo stesso tempo però sviluppò un'eccessiva preoccupazione per la sua salute, dovuta al trauma di aver contratto a soli otto anni, una febbre reumatica.
Crescendo andò a vivere a Vienna, divenendo cittadino austriaco, e qui studiò logica matematica, ottenendo il dottorato nel 1929. Ma in questi anni i suoi problemi psichici peggiorarono. Iniziò a soffrire di esaurimenti nervosi che si manifestavano con una malsana ossessione per la dieta. Senza nessun apparente motivo Kurt temeva di essere avvelenato, quindi iniziò a evitare il cibo, arrivando a uno stato di denutrizione piuttosto grave.
A peggiorare la situazione ci pensò un assassino avvenuto all'interno dell'università di Vienna, per mano di uno studente nazista che tolse la vita a un professore di origini ebraiche.
Fortunatamente però, in quello stesso periodo, conobbe Adele Porkert Nimbrusky. La donna aveva sei anni più di lui, un matrimonio fallito alle spalle e lavorava come ballerina in un locale notturno. Conduceva una vita che, all'epoca, non era considerata esattamente dignitosa e accettabile per una donna, pertanto i genitori di Kurt osteggiarono moltissimo il loro rapporto.
A lui però non importava, Adele era l'unica persona di cui si fidasse davvero e, nonostante tutte le obiezioni della sua famiglia, nel 1938 la sposò.
Con lei la sua vita migliorò sensibilmente, le paranoie diminuirono e Kurt ricominciò a mangiare, limitandosi però ai piatti cucinati dalla moglie, senza temere che lei lo avvelenasse, e grazie all'alimentazione adeguata tornò in salute.
Vissero felici e contenti per molti anni, durante i quali la carriera di Kurt fu costellata di riconoscimenti e successi. Ma purtroppo l'idillio non poté durare in eterno.
Nel 1977 accadde un fatto che segnò il destino del matematico: Adele si ammalò gravemente e fu costretta a farsi ricoverare in ospedale, lasciando Kurt da solo per mesi interi.
Nonostante le insistenze di parenti e amici non ci fu verso di convincere Godel a fidarsi anche del cibo preparato da mani che non fossero quelle di Adele. Il suo delirio paranoico lo spinse a rifiutare quasi la totalità delle pietanze che gli venivano proposte e questo fatto, ovviamente fece sì che la salute di Kurt peggiorasse notevolmente.
Nei primi giorni del 1978 fu ricoverato d'urgenza per malnutrizione e inedia, era arrivato a pesare soltanto 29 chilogrammi, e nonostante i tentativi dei medici, si spense il 14 gennaio. Ucciso dalla paura folle che aveva di morire.
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