Un'inaspettata creazione di Shakespeare 

Gran parte dei nomi che ci vengono assegnati alla nascita hanno radici profonde, lontane e significati ben precisi. Il mio, per esempio, ha origini ebraiche: "Anna" deriva dalla parola "Channah" che significa "grazia" mentre "Maria" dal termine "Mari" che vuol dire "signora" o "principessa".

Esiste però un nome, piuttosto diffuso in Italia, che è stato "inventato" molto più recentemente degli altri e per un motivo ben preciso. Si tratta, come avrete capito dal titolo di questo capitolo, del nome "Jessica". Prima del 1605 infatti, questo nome non esisteva, nessuno lo aveva mai sentito pronunciare e venne presentato al grande pubblico in occasione della prima rappresentazione dell'opera teatrale di Shakespeare "Il mercante di Venezia", proprio il 10 febbraio. 

Il drammaturgo iniziò la composizione di questa splendida opera nel 1598, ispirandosi alla novella trecentesca "Il Giannetto" di Giovanni Fiorentino. L'opera, ambientata a Venezia, città particolarmente amata da Shakespeare, racconta la storia di Bassanio, che avendo bisogno di soldi per corteggiare Porzia, li chiede al suo amico Antonio, il quale a sua volta se li fa prestare dall'usuraio ebreo Shylock. L'uomo, dipinto come un essere malvagio per via dell'antisemitismo dilagante all'epoca, glieli presta facendosi dare come garanzia per la mancata restituzione, la promessa di una libbra di carne del corpo di Antonio. 

Ma trovandosi alle prese con la scrittura di un personaggio secondario, la figlia di Shylock, Shakespeare decise di inventare un nome di sana pianta. Aveva bisogno di un nome esotico, che richiamasse le terre d'origine dell'uomo e della ragazza e così, adattò "Iscah" (personaggio presente nella Genesi) rendendolo più musicale. 

Il nome colpì molto l'opinione pubblica per la sua originalità e bellezza, ma non ebbe un'ampia diffusione prima degli anni 80 del secolo scorso, quando divenne uno dei nomi più utilizzati negli Stati Uniti, rimanendo in cima alle classifiche fino a oggi.