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You don't know what love is


Michelle

"Possiamo ritornare adesso?": chiese lui come se tutto quello che fosse successo non lo avesse minimamente toccato, eppure quello sguardo che mi aveva sfiorata, aveva tradito ciò che provava.

Annuii non avendo il coraggio di rispondergli. La sua rivelazione mi aveva sconvolto e il suo prendersi ciò che voleva, per un attimo, mi aveva fatto perdere il senno, facendomi dimenticare tutto.

Il viaggio di ritorno ci aveva avvolto di un disagio alquanto scomodo, ognuno con la propria mente, navigava alla ricerca di una plausibile risposta, e allo stesso tempo restava sospeso, fluttuando nella disperazione.

La notte era scesa, il sole con essa, lasciando posto alla luna piena, e le stelle che osservavano con attenzione ciò che sotto a loro stava.

I grilli e le cicale cantavano e ascoltando bene, da lontano, pure gli ululati e il bubbolare dei gufi si unirono all'opera.

Tutto sembrava in perfetta armonia, tutto tranne i nostri cuori.

Il ruggito dell'Honda si fece sempre più sicuro in prossimità del bar di prima e una volta arrivati, Flynn seguito poi da me, smontò da essa. Nessuno si trovava nei dintorni, ma un festoso vociare accompagnato da della musica rock provenienti dall'interno, suggerivano che tutti fossero ancora lì.

Sbuffando, con le mani in tasca, e stringendosi nelle spalle, il ragazzo disse con voce piatta : "Ci si vede".

Incamminandosi verso il centro di quella piccola cittadina sotto la luce dei lampioni, la mia voce distinta arrestò l'avanzata del giovane. All'udire del suo nome, dopo pochi secondi, accadde ciò che non si sarebbe mai aspettato. Un paio di calde ed esili braccia, cinsero i suoi fianchi, il mio petto si schiantò contro la sua schiena seguito poi, dal mio respiro affannato contro il suo collo.

"Hai pure la faccia tosta di abbracciarmi": chiese lui ridendo inaspettatamente, una risata contagiosa la sua, tanto che la mia decise di unirsi a quella del giovane, finché poi il ragazzo poté percepire qualcosa di umido colargli giù per la schiena, inzuppare la sua maglietta.

Girandosi verso di me, preoccupato domandò : "Perché stai piangendo?". Poggiando le sue mani sulle mie guance, asciugò le lacrime con i suoi pollici, in un tocco paragonabile alla carezza di una piuma a contatto con la mia pelle impregnata di sofferenza.

"Ti ho ferito eppure sono io quella a sentirsi male": sussurrai con un sorriso amaro, mentre una fitta mi attanagliò il petto, procurandomi altro dolore.

"Forse perché sono più bravo di te a controllare le mie emozioni. Adesso vieni qui": disse Flynn invitandomi tra le sue di braccia, poi poggiando una sua mano sopra al mio capo, mi attirò verso l'incavo della suo collo.

"Ritiro tutto, resti ancora l'uomo più amorevole del mondo": mormorai con voce camuffata, poggiando le mie labbra contro la pelle di lui provocando una scia di brividi che si propagò oltre il colletto di quello strato che divideva i nostri corpi.

Deglutendo faticosamente, non mi passò inosservato il su e giù del suo pomo d'Adamo, per non parlare del profondo respiro che fece allargare un poco le sue narici.

"Che stai facendo?": chiese con voce roca mentre le sue mani si stringevano attorno ai miei fianchi, strattonando la giacca di pelle che poggiava distintamente sulle mie spalle.

"Niente": mugolai io intenta a torturarlo lasciandomi andare, continuando a testare i suoi punti deboli, risvegliando in lui un desiderio, desiderio che in poco tempo si spense.

"Ti prego smettila!": riacquistando lucidità, autoritario, staccò il suo corpo dal mio e non in modo tanto consono.

"Non era questo che volevi?": sputai io acida guardandolo malamente e con una vena di odio, non riuscendo a capire cosa veramente desiderasse.

"NO, non così": sospirò afflitto Flynn, guardando verso il basso. "Io non sono tutti gli altri, io non mi accontento di una botta e via, io non sono quel tipo di uomo".

Tirando un altro sospiro e ricomponendosi, prendendo coraggio si impuntò contro i miei smeraldi tempestosi : "Tu mi piaci Michelle, a questo punto penso tu lo abbia capito, ma io non voglio una donna se poi quella non può essere completamente mia. Non voglio una donna che mentre mi bacia, pensi alle labbra di un altro, che mentre mi abbracci pensi alle sue braccia, che mentre faccia l'amore con me, immagini il corpo di un altro... No, io non voglio questo. Devi scegliere, o lui o me".

"Tu non capisci, lui è stato una delle persone più importanti della mia vita, quello che sento, quello che provo è più di un semplice amore, più di un'infatuazione passeggera": ribattei io, la disperazione e rassegnazione ben evidenti dal mio tono. Un'altra fitta mi avvolse stritolando quel poco che era rimasto del mio cuore.

Flynn con quel senso di inadeguatezza dipinto in volto sussurrò : "Allora smettila di inseguirmi"

Barcollando avvilita verso di lui sospirai : " Non posso, non posso lasciarti andare".

Il giovane regista sgranò appena gli occhi dalla sorpresa, ma riprendendosi e facendo lui un passo verso di me per raggiungermi, una volta arrivatomi davanti si chinò appena, per lasciarmi un bacio delicato sulla fronte, e sconfortato fissando i miei occhi, mormorò : "Per il momento devi farlo".

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Hallo!

Finalmente il nostro caro Wattpad funziona!!!!

Allora, tornando a noi, che ne dite?

Di male in peggio? ahahaha quanto mi diverto con questi due.

CAM. 

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