Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Requiem for a dream


"Vieni qui bastardella!": urlò l'uomo avvicinandosi sempre di più alla piccola creatura indifesa.

I passi pesanti, il puzzo d'alcool che fuoriusciva dalla sua bocca e che infettava la stanza, si intensificavano a mano a mano che lui avanzava verso di lei, barcollando.

Un rumore metallico perforò la quiete apparente che si era creata, la sua cintura ben stretta alla mano, pronta a colpire.

La povera bambina cercò inutilmente di nascondersi sotto al tavolo, inutilmente perché lui lo avrebbe scoperto lo stesso, il suo nascondiglio.

Il respiro agitato di lei non sembrò volersi tranquillizzare, talmente forte da doversi coprire la bocca, e il cuore non era da meno, batteva, rimbombava all'interno della sua cassa toracica come un impazzito.

Le mani sudavano e tremavano insieme a tutto il suo corpo. Se l'avesse trovata, l'avrebbe picchiata di brutto.

"Dove diavolo sei?": farfugliò lui, cercandola per tutto il salotto.

La bambina, essendo seduta, retrocedette strisciando per terra, ma nel buio non riuscì a vedere bene e così finì per sbattere contro una gamba del tavolo.

L'uomo, pur essendo ubriaco, udì il rumore causato dalla piccola e avendo scovato il suo nascondiglio, un ghigno malefico apparì sulle sue luride labbra.

Un passo li separava, lui dietro a lei. Si accucciò e di colpo le afferrò un braccio strattonandola verso di sé.

"Eccoti qua... Credevi di farmela, eppure...": disse lui mollandole uno schiaffo in pieno volto. Il colpo deciso, le lasciò la forma della sua mano, stampata sul suo bel faccino ormai deturpato.

La bambina cominciò a dimenarsi per liberarsi dalla sua infernale presa, ma nulla, lui era troppo potente da sopraffare ogni sua piccola e insulsa ribellione.

L'uomo stanco e irritato dei suoi tentativi, con uno sbalzo di furia, le strappò la maglietta di dosso, lasciandola mezza nuda di fronte ai suoi occhi velenosi e corrotti.

La voltò in modo tale da affrontare la sua schiena, la cintura ancora presente nella sua mano, la parte in cuoio ben salda tra le dita tozze, gli lasciò il segno impresso sulla sua mano.

Con un colpo fisso la frustò. La fibbia graffiò la sua pelle delicata e un urlò straziante venne strozzato quando costui le tappò la bocca con la sua manaccia.

"Zitta bastardella, o tua madre farà una brutta fine...": l'avvisò minacciandola, chiamandola con il suo appellativo acquisito.

E all'udire di tale cosa, la giovane sgranò gli occhi per un attimo per poi avvilirsi sempre più finché le sue lacrime sgorgarono ininterrottamente come il sangue che le colava giù, marchiando la sua schiena...

"Svegliati, svegliati...": una voce lontana mi destò e con un balzo mi sollevai dal letto, correndo verso il bagno mi spogliai dei miei vestiti, come per assicurarmi che nulla di tutto ciò fosse stato reale in quell'istante.

Ma purtroppo le cicatrici erano lì, delle linee bianche impegnate a decorare la mia pelle olivastra.

Dei singhiozzi mi scapparono insieme alle lacrime calde intente a solcarmi il viso contorto e spigoloso, reso così dalla rigidità che avevo assunto.

Gli occhi rossi e gonfi impegnati a perlustrare la mia schiena e l'orrore che avevo appena rivissuto, non si accorsero della figura estranea che apparve dietro di me.

Costui senza alcun motivo, mi circondò, attirandomi al suo corpo caloroso,per poi stringermi tra le sue braccia.

Girandomi verso di sé, mi guardò per attimi interminabili fissandomi gli occhi, ed io feci lo stesso osservando i suoi, quei due occhi così unici da mozzarmi il respiro ogni volta.

"Michelle": sussurrò lui appena, temendo di impaurirmi più del dovuto.

"F-Flynn": balbettai io tremando tra le sue braccia, talmente forte da sentirmi mancare le forze e cedere.

Qualcosa dentro di me si infranse in quell'istante, l'ultima briciola di umanità rimastami e un'insana scarica di pazzia, mi portarono a spingere il suo petto in modo tale da svincolare dalla sua presa, in quel momento soffocante.

"Stammi lontano": gridai io, barcollando all'indietro, con gli occhi velati da uno strato fitto di dolore, e coi capelli arruffati che mi coprivano il volto impallidito.

Flynn non riuscì a capire l'improvviso mutamento del mio comportamento, glielo lessi in faccia, così riprovò ad avvicinarsi a me ma al suo avanzare mi ritrassi come fossi stata appena bastonata da quell'azione.

Sì, adesso se ne era reso conto.

Assomigliavo ad una bestia ferita, quello ero, e dovevo tutto a lui, quell'ubriacone...

"Ehi... Ti puoi fidare di me, non avere paura...": disse lui per calmarmi guardandomi dritta negli occhi per mostrarmi la sua sincerità.

"N-no... Io non po-posso, lasciami st-stare": balbettai io con voce roca afflitta. Estenuata dal tutto, piano piano con la schiena appoggiata allo stipite della porta, scivolai verso terra, per poi rannicchiarmi, cingendomi le ginocchia.

Il ragazzo, fece qualche passo verso di me, si inginocchiò al mio cospetto e con una mano, mi accarezzò il volto un poco arrossato, e mi spostò i capelli fradici dietro all'orecchio destro.

Non ebbi neanche la forza di reagire, talmente stanca che a quel punto mi lasciai cullare e tranquillizzare dalla sua presenza senza neanche fiatare.

________________________________________________________________________________

Salve!!!

Allora questo capitolo non mi convince affatto...

Magari dovevo impostare le cose diversamente?

Fatemi sapere <3

CAM.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro