Say yes
A scuola Cady guardava Nina e il gruppetto di amiche che erano state anche sue con un po' di tristezza.
A Nina non aveva dato modo di spiegarsi, convinta che fosse stata davvero una troia, egoista e senza scrupoli.
Il fatto che ora facesse coppia fissa con Ray, cosa che in sé per Cady non aveva senso, era un problema.
Ray e Seth erano amici, ma Cady e Nina non più. Come risolverla?
- Ciao Cady.
Si voltò.
Una Jen sorridente la guardava con i suoi occhi da bambina.
- Stai parlando con me? Davvero? E da quando?
Jen non capiva la domanda.
- Da quando Kate ti ha dato il permesso di parlarmi?
- Kate non approva, infatti!
Cady la guardò per attendere spiegazioni. Perché improvvisamente le stava parlando?
- Jen... ?
- Sì?
- Puoi spiegarmi?
- Che cosa?
Chiunque avrebbe potuto pensare che era una presa per il culo. Invece Jen non sapeva davvero cosa intendesse Cady.
- Jen, ti sei per caso rincoglionita a stare con quelle due? Ti sto chiedendo perché di punto in bianco vieni qui e mi parli come se nulla fosse!
- Oh. Ecco... Kate voleva che facessi una cosa per lei, ma io non volevo. Abbiamo litigato... - indicò le punte dei suoi capelli biondi - e ci ho rimesso qualche ciocca di capelli. Poi mi ha cacciata via. - disse innocentemente, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Cosa voleva che tu facessi?
- È un segreto!
- Vuoi che torniamo ad essere amiche?
- Sì!
- Le amiche si raccontano i segreti.
- Davvero?
- Certo!
- Va bene, ma non dirlo a nessuno! Kate voleva che io lasciassi Loulou perché lo voleva lei! E io non ho voluto farlo! Tu sai quanto tempo ci ho messo per mettermi con lui! - sussurrò la bionda.
Cady ascoltò trattenendo un sorriso. Kate che cercava di rubare il ragazzo a una delle sue tirapiedi. Wow.
Guardò Jen.
Va bene, era un po' stupida, ma mica così tanto! Kate si era rivelata anche peggio, se aveva speranze in un piano così.
- Però, Jen, non puoi tornare da me e trattarmi come ultima ruota di scorta. Apprezzo la tua intelligenza nel lasciare Kate alla sua stupidità, ma non pretendere che io ti accolga a braccia aperte. - le disse Cady.
- Ma io ti ho raccontato i miei segreti...
Oh, cielo.
- Non è abbastanza...
Cady si girò per andare in classe.
- Nina è proprio una troia! - sussurrò, con il solito tono leggero da bambina.
Cady fece retromarcia.
- Vieni con me, amica, è tutto okay. - le fece l'occhiolino.
***
Sabato sera dopo cena Cady e Seth decisero di passeggiare per le strade della città, nonostante facesse molto freddo.
- E così Jen è tornata da te. - disse Seth.
- Sì. - sospirò Cady.
- Secondo te perché?
Cady continuò a camminare, cercando di elaborare i pensieri.
- Ho deciso di perdonarla per quello che ha fatto, perché so che ha un buon cuore. Non ha premeditato nulla e non credo che abbia macchinato un piano ai miei danni. Neanche Kate, la persona cui faceva riferimento, era così intelligente.
- Quindi l'hai perdonata sulla base della fiducia?
- In parte. Un po' per quello, un po' perché a volte è giusto perdonare e sentivo di farlo. Un po' perché mi mancava un'amica con cui spettegolare e su cui poter contare. - ammise Cady.
- E hai perdonato me su quali basi? - domandò allora Seth.
Passeggiavano vicini. Seth le prese la mano e camminarono mano nella mano. Cady non si ritrasse.
- Io... Con te è stato più complesso. Mi sono fatta influenzare dai sentimenti, a dire la verità, e dalla buona fede. Credo che ad un certo punto le tue cattive intenzioni fossero sparite davvero.
Seth annuì.
- Ma spiegami una cosa...
- Che cosa? - la voce di Seth era un graffio zuccherato.
- In che modo erano coinvolti Max e Ray nel tuo piano?
Seth rise.
Ricordò i piattini che si infrangevano al suolo, il coltello a pochi centimetri dal petto, le discussioni con Max...
E il sorriso ai affievolì.
- Diciamo che farcela da solo era difficile, quindi mi serviva aiuto. Ho chiesto a loro, promettendo che avrei ceduto una parte dei soldi. Max era impaziente di averli sottomano e abbiamo anche discusso per quello. E poi ho scoperto che avevano scommesso.
- Su cosa?
- Sul fatto che mi sarei innamorato di te. - sorrise.
Cady avvampò.
Non era più abituata a una relazione sentimentale ed erano passati mesi da quando stava con Jake. Senza contare che con Jake era tutto diverso.
- Cady... Tu mi ami, vero?
Lei lo guardò negli occhi, cristallini.
- Sì.
- Ecco, quindi... Teoricamente... Stiamo insieme, giusto?
- Suppongo di sì. Vuoi?
- Vorrei chiedertelo io...
- Fallo. - gli sorrise.
Seth la portò davanti ad un chiosco e chiese di un tizio.
Il ragazzo che si presentò era alto e panciuto, e teneva in mano un piatto coperto.
- Apri pure. - disse Seth, eccitato.
Si rivelò una torta, rotonda e di panna, con la scritta al cioccolato "Vuoi essere la mia fidanzata?".
- Ta-dah! - canticchiò.
Cady si mise a ridere.
Rise e lo baciò, lo travolse con l'impeto della sua passione.
- Woah! Vale come un sì? - esclamò Seth, estasiato.
Cady annuì fervidamente.
- Grazie per la torta, Bill. - Seth la prese e salutò l'amico.
Cady e Seth andarono a sedersi su una panchina di un viale alberato, che di giorno risplendeva di tutti i colori diversi dei fiori che c'erano intorno..
In quel momento, mentre mangiavano il dolce, le chiome degli alberi creavano un divertente effetto "vedo - non vedo" con le stelle luminose del cielo.
- Prima o poi farò dare il tuo nome a una stella. - sussurrò Seth, perso a guardarla.
Pensò che era davvero troppo, troppo bella.
- Ma io voglio la Luna.
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