Little things
I'm in love with you
And all these little things
I giardini abbandonati erano situati dietro la vecchia scuola materna, chiusa per una frana della struttura, vicino al centro della città.
Cady si fece trovare là alcuni minuti prima. Nella borsa aveva un foglio grande, con scritto tutto il necessario per la sfida, tre bigliettini e tre penne.
Jake fu il primo ad arrivare.
- Soli soletti? - sorrise maliziosamente.
- Zitto, idiota. Aspettiamo gli altri.
- Oh, avrei alcune idee per ingannare l'attesa...
- Ma vuoi tacere? Mi dai sui nervi. - sospirò Cady.
- Dai, scherzavo. Mi odi così tanto? - la sua voce era seria, mentre parlava, e accarezzava le sue orecchie.
Cady lo guardò negli occhi.
Tempo prima gli avrebbe risposto con "sì" secco e deciso, accompagnato da una smorfia o una voltata di spalle.
In quel momento invece pensò attentamente a cosa dire.
- Non ti odio. Hai fatto tanti errori, al limite dell'imperdonabilità, ma non penso di odiarti davvero. - rispose, con un tono di voce più dolce di quello che aveva creduto.
- Ascolta. Vorrei solo... Scusarmi. Per tutto. Con te non mi sono comportato nel migliore dei modi. Pero' sono cambiato e spero... Spero che riuscirai a perdonarmi e a vedere il miglioramento. Non mi hai neanche lasciato spiegare sabato sera... Non mi hai lasciato spiegare un sacco di cose.
Cady fece due conti. Se fosse stata gentile con lui, forse avrebbe potuto farsi dire cosa aveva in mente di fare riguardo la faccenda dei soldi.
- E va bene. Ti dò un'altra chance, per lasciarti parlare e spiegare. Ovviamente ha il suo prezzo. - disse.
- Ovviamente. - concordò Jake.
- Da dove vuoi partire? Da cosa hai combinato con Nina? Dal perché sei stato così cattivo da tormentarmi continuamente? O forse da che cosa hai intenzione di fare adesso?
Jake sorrise. - Hai ragione. Le mie scuse forse non riescono ad avere l'effetto che desideravo avessero.
- Tu dici?
- Cady.
- Okay, parla.
Cominciava a fare freddo con il vento che tirava. Cady rabbrividì.
- La storia di Nina era una specie di vendetta. Volevo farti ingelosire, così avresti capito cosa voleva dire non essere al suo posto. Ti avevo mandato una foto con il cellulare di Nina, ma a quanto pare non ti è importato molto. A quel punto avevo deciso di lasciarla perdere e cercare di parlare con te, ma eri sempre irrangiungibile o qualcuno era già con te.
- Frena. Quale foto? Non ho ricevuto nessuna... Oh! Oddio, adesso ricordo! Quel giorno ho buttato il telefono nella fontana. Non ti avevo nemmeno riconosciuto.
Jake scosse la testa, divertito. - Andando avanti, poi è saltata fuori la storia di Cam e...
- Aspetta. Quindi mi tormentavi solo per ricevere la mia attenzione? Per farmi tornare da te? Davvero? Sei serio? Non posso crederci! - esclamò Cady, totalmente incredula.
- Diciamo che...
- Diciamo cosa? - s'intromise Cameron.
Cady si morse un labbro con forza. Proprio in quel momento doveva arrivare?
Nel giro di trenta secondi anche Seth fece la sua comparsa.
- Siete in ritardo, tutti e due. Partiamo male. - osservò la ragazza severamente.
Seth aprì la bocca per parlare, ma non disse nulla e cercò i suoi occhi per farle sapere che non avrebbe voluto essere in ritardo.
Lei prese il foglio dalla borsa e lo mostrò ai ragazzi.
- Ci sono scritte sette citazioni. Tre da film, due da libri e due da canzoni. Nel biglietto che vi darò dovrete scrivere da dove sono prese, okay? Avete cinque minuti da adesso. - spiegò Cady, distribuendo tre biglietti.
I tre ragazzi erano confusi.
A cosa serviva tutto questo?
- Che senso ha fare una cosa del genere? - chiese Cam.
- Ha senso, credimi. Adesso pensa alle citazioni. - tagliò corto Cady.
Cam diede un'occhiata al foglio.
"Credevo di aver visto qualcosa in te... Qualcosa di buono, ma mi sbagliavo."
"Quando l'amore si dà al migliore offerente non può esserci fiducia, e senza fiducia non c'è amore."
"Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti."
"Without the dark, we'd never see the stars."
"I have not broken your heart - you have broken it; and in breaking it, you have broken mine."
"If you know how to treat me
You know how to touch me
Baby then you'll get your chance
The chance to love me"
"Now i'm holding on for dear life
There's no way that we could rewind
Maybe there's nothing after midnight
That could make you stay"
Ma che razza di citazioni erano? Cam si rese conto di saperne solo due.
La seconda frase era sicuramente presa da Moulin Rouge. Cady l'aveva obbligato a vederlo tre volte insieme a lei, poco prima che partisse per San Francisco.
La terza chiaramente da Titanic. Anche quello aveva dovuto vederlo svariate volte, sia per colpa di sua madre sia per colpa di Cady.
E le altre? Il vuoto più totale.
Guardò Jake e Seth.
Jake era seduto sulla panchina di fronte all'albero al quale era appoggiata Cady. Seth scriveva sul biglietto, seduto sull'altra estremità della panchina.
- Un minuto. - avvertì Cady, guardando lo schermo del cellulare.
Jake non sapeva da dove venivano le citazioni dei libri e dell'ultima canzone.
Seth si scervellava per farsi venire in mente idee dei film e del secondo libro.
- Consegnatemi i foglietti. - disse Cady, poco dopo.
Li lesse.
Che la prima citazione fosse presa da "I passi dell'amore" l'aveva saputo solo Jake. La frase tratta da "Moulin Rouge" l'avevano indovinata sia Jake sia Cam e quella dal "Titanic" tutti e tre.
Le citazioni di "Twilight" e "Wuthering Heights" erano note solo a Seth.
Le righe del testo di Be my baby erano familiari a Jake e Seth, mentre quelle di Jet Black Heart a nessuno.
- Seriamente non avete mai ascoltato Jet Black Heart?! - chiese Cady, incredula.
I tre non proferirono parola.
- Sono sconvolta. Dunque, contando viene fuori che Jake e Seth sono stati i migliori, parimenti. Bravi.
Jake sorrise, Seth lo guardò di sottecchi, infastidito.
- Ora viene la parte interessante.
Cady piegò i bigliettini e li rimescolò tra le proprie mani, poi li numerò e li mescolò ancora.
Pescò un bigliettino.
Numero 3. Seth.
- Seth. Le domande sono due: primo, perché mi hai mentito per tutto questo tempo? E secondo, vuoi i soldi? Pensaci bene.
Lui guardò i suoi occhi di ghiaccio, e vide delusione, rabbia e frustrazione.
Quando aveva scoperto tutto?
- È necessario che anche loro ascoltino?
- È così importante chi ascolta e chi no? Questo non cambia cosa hai fatto. E poi, sono stufa di tutti questi segreti, voglio giocare a carte scoperte. Tutti devono farlo. - rispose lei, arrabbiata.
Lui guardò l'erba sottostante, poi il suo sguardo risalì al cielo e infine tornò sul suo viso angelico.
La bella regina era furiosa.
Osservò i capelli color cioccolato, la sciarpa scozzese messa sopra, il cappotto scuro e i pantaloni neri. Osservò il mare in tempesta nei suoi occhi, la pelle liscia e candida risaltata alla luce del sole, le labbra piene conformi all'espressione seria e il naso delicato che armonizzava il viso. Gli occhi grandi, le sopracciglia folte, gli zigomi levigati. Tutto di lei era perfetto. Ogni minimo dettaglio, ogni piccola cosa.
Amava il modo in cui riusciva a metterlo a proprio agio, amava quello sguardo caldo e confortante che gli prometteva affetto e tante belle cose, amava il suo sorriso appena accennato, quello malizioso e quello che andava da un orecchio all'altro. Amava il suono della sua risata, il mormorio della sua voce vicino all'orecchio e il profumo che aveva sempre. Amava i suoi baci, le sue carezze, ogni tocco.
Amava quando diceva cose intelligenti, quando faceva osservazioni spinose, quando riusciva a sembrare padrona del mondo intero. Amava il fatto che pretendesse sempre il meglio dalla vita, amava il fatto che sotto quella coltre di freddezza e cattiveria ci fosse un animo buono come il pane.
Se ci fosse stato il tasto "ritorna indietro" Seth l'avrebbe premuto, per non rifare gli stessi errori.
L'avrebbe amata senza partire dal punto sbagliato, dai presupposti da cui invece era partito e facendo cose che ora vedeva come estremamente meschine e ingiuste.
- Sai già la storia vero? Quello che faceva mio padre, la copertura del marine, gli affari con Stephen Dallas... Dico bene?
Cady annuì.
- Quando tuo padre condannò il suo, il mio è riuscito a sfuggire. Non l'ho mai perdonato per non esserci stati accanto e non aver fatto il padre da buon esempio come avrebbe dovuto, questo lo sai. Eppure mi aveva lasciato l'incarico di riprendere i soldi, nonostante tutto. Era il suo desiderio, quello che ho scoperto essere l'ultimo. Dopo avermi detto ciò, sparì. Gli afghani lo stavano cercando per reclamare la loro parte dei soldi e lui scappava. Non sapevo mai dove fosse, se pensasse a me e a mia madre, se gli fosse mai importato qualcosa di noi.
Per un momento ho addirittura pensato di fregarmene e lasciar perdere tutto quanto, di concentrarmi solo sulla mia vita e su di te. Sai, ero abbastanza coinvolto ormai.
Poi le cose sono peggiorate: Jake era qui e io sapevo bene chi fosse. Cam è venuto e sapevo benissimo chi fosse. Inoltre, gli afghani avevano trovato mio padre e l'avevano torturato per sapere dei soldi. Alla sua morte siamo dovuti andare in Messico per il funerale e mio zio mi ha detto di provare a metter fine a questa storia, in un modo o nell'altro.
Ero ancora indeciso... Preso da te... Da tutte le piccole cose...
- E non hai più fatto nulla. Vero?
Cam e Jake guardavano la scena, seri in volto e con le orecchie ben aperte.
- Giuro che non mi importa più dei soldi, di mio padre, di quello che voleva, di mio zio, di mia madre... Non mi importa, davvero. Mi importa di te, te l'ho detto e lo intendevo sul serio. Sono qui per te, adesso e... Io...
Lanciò un'occhiata a Cam e Jake.
Ma sì, che lo sapessero anche loro. Anzi, tanto meglio: avrebbero capito come stavano le cose.
- Io ti amo.
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