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Cool kids

Cady osservò il registro con i nomi di tutti gli studenti del liceo di quell'anno.

Lo aprì con risolutezza e soppesò i fogli, poi li divise a metà e porse a Nina una parte. Posò l'altra metà davanti a sé e studiò il primo foglio.

Man mano che scartavano i fogli, misero gli sfigati a sinistra e gli altri a destra.

- Seth Connor. - pensò Cady a voce bassa.

- Che?

Nina alzò la testa dai fogli.

- Niente.

Cady mise il foglio da parte.

Dopo un po' Cady trovò anche uno dei due amici di Seth, Ray Jackson.

Indecisa su quale categoria scegliere per lui, lo mise da parte con Seth.

- Nina, potresti farmi vedere tutti i Max che hai trovato? - chiese Cady a fine lavoro.

La bionda, un po' perplessa, cercò i Max che aveva trovato, quattro in tutto. Tre di loro erano degli sfigati, secondo lei.

Max Kent, quello che cercava Cady, era proprio uno dei tre.

Cady lo mise da parte, sotto Seth e Ray.

Obiettivamente, i popolari erano circa una trentina. Erano quelli principalmente conosciuti, gli unici di cui Cady e Nina tenessero conto.

Tutti gli altri studenti erano divisi quasi a metà, tra fascia media e fascia insignificante.

Cady non inserì i tre ragazzi in nessuna categoria. Nina era curiosa di sapere il motivo, ma intuì che non era una domanda da fare. Non in quel momento, almeno. Tuttavia si ripromise di indagare sulla faccenda.

Cady portò via con sé il registro ordinatamente suddiviso, in quanto vera presidente del circolo popolare del liceo. Sentiva che ci sarebbero state molte critiche da fare al riguardo, ma non le importava. Sentire quel potere nelle sue mani alimentava la sua autostima, anche se per molti non avrebbe contato nulla probabilmente.

Mentre camminava pensierosa, non si accorse di essere seguita. Quando i suoi pensieri cessarono, tese le orecchie. Era certa di aver sentito un sussurro.

Accelerò il passo, poi si fermò di colpo. Il rumore di una suola scivolata sul marciapiede per la brusca frenata confermò il presentimento della ragazza.

Un piccolo brivido di paura le percorse la schiena. Avrebbe potuto chiunque, magari uno stupratore armato. O un tizio malato di mente scappato dall'ospedale.

Riprese a camminare senza voltarsi indietro e svoltò l'angolo di scatto. Si girò quasi nello stesso istante.

Era Seth. Con Max a fianco ovviamente.

- Posso sapere perché mi stalkerate? - chiese Cady con un tono più calmo di quanto immaginasse.

Mise la mano libera sul fianco, mentre l'altra stringeva il registro al petto.

Guardò annoiata i due ragazzi. Si chiese quando avrebbero voluto darle delle risposte.

- Non migliorate la vostra posizione stando in silenzio.

- E quale sarebbe la nostra posizione? - azzardò Max.

- Finalmente ho l'onore di ascoltare la tua voce... Max?

- Sì, sono Max. - affermò il ragazzo, prendendo coraggio.

- Okay, veniamo al nocciolo della questione: cosa volete da me?

Max guardò Seth, e questo gesto non sfuggì a Cady. C'era qualcosa che Seth voleva da lei e a quanto pareva Max si sentiva in dovere di proteggerlo. La ragazza si chiese cosa potesse mai volere da lei.

- Max, andiamo. - disse Seth.

Cady e Max lo guardarono stupiti.

- Forza, vieni. Lasciamola perdere. - insistette.

- Sì, ma...

Max era rimasto leggermente interdetto.

Seth prese il braccio di Max e se ne andò via trascinandolo con sé.

Cady non sapeva cosa pensare di questo ragazzo strano. E carino.

Sì, era carino, ammise.

Molto carino, osò pensare.

Scosse la testa e riprese la via di casa, sempre più confusa.

***

Non si erano allontanati molto, che Seth sentì il cuore tornare al ritmo normale.

- Che ti è preso? - attaccò Max.

- Che è preso a te, semmai! Non devi mai mostrarti confuso, devi sempre dare l'idea di sapere esattamente cosa succede. Ha intuito qualcosa, non è così stupida. - ribatté Seth.

Max non disse nulla.

- Ho deciso che abbiamo sbagliato approccio. Forse il nostro metodo era... Abrasivo. Dobbiamo essere più gentili. - spiegò Seth.

L'amico lo guardò confuso.

- Comportarci da criminali è stata una pessima idea. Non otterremo niente continuando a provare così. Dobbiamo pensare a un modo più sottile di raggiungere l'obiettivo. Qualcosa di più strategico e architettato. - continuò.

- Ancora non capisco. Cosa vorresti fare?

- Visto che lei è un ostacolo più grande di quello che pensavamo, dobbiamo cercare di raggirarla a nostro favore.

- Arriva al punto. In concreto, cosa vorresti fare? - lo incitò Max.

- Per prima cosa studiamo attentamente l'ostacolo, poi troviamo il modo di trasformarla in qualcosa di utile per noi.

- Non so perché, ma ho un pessimo presentimento. Lo sai che i piani a lungo termine finiscono sempre in modo imprevedibile? - disse Max in una sorta di avvertimento.

- Il nostro invece andrà esattamente come vogliamo che vada. - affermò deciso Seth.

I due amici si separarono davanti a casa di Max.

Seth, proseguendo tra le strade buie nella notte, sentì la testa riempirsi di domande.

Max poteva avere ragione, aveva sentito molte storie a proposito. Cady non era stupida, lui l'aveva capito dal primo sguardo.

La sicurezza che trasmetteva, cercando sempre di mostrare la parte preferita di sé, era un chiaro segnale di pensieri elaborati. E una mente poco intelligente non elabora i pensieri, pensò Seth.

I grandi occhi azzurri di Cady brillavano nel cielo, oscurando miliardi di stelle accanto. La luna, invidiosa, illuminava il mondo immerso nel sonno con più candore del solito, ma gli occhi di Cady continuavano a essere il punto più luminoso di un orizzonte scuro.

Contrariamente a quanto il primo impatto poteva suscitare, Seth sapeva che Cady era una ragazza interessante. Gli sarebbe piaciuto scoprire ogni tassello di lei giorno dopo giorno, vedere cosa nascondeva quel viso triste accatastato a tanta noia circostante. Lei era diversa. Qualcosa in lei crepitava come un fuoco acceso, nonostante ogni espressione fosse completamente priva di calore.

Aveva scelto la freddezza. Una bellissima freddezza glaciale, che però non riusciva a nascondere la tempesta incandescente dentro di lei.

Seth vedeva. Non le passava accanto indifferente, la osservava affascinato.

Cercò di soppesare il rischio.

È solo una bella ragazza.

Il pensiero lo convinse tanto da ingannarlo che non avrebbe mai potuto costituire una minaccia.

Era solo una bella ragazza interessante. Niente di più. Intelligente, era anche intelligente, aggiunse.

Una bellissima ragazza intelligente e interessante.

Gestibile senza problemi.

Seth entrò in casa salutando la madre, poi si sdraiò sul letto, aspettando che Cady lo lasciasse dormire.

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