Capitolo 9
" Era una bravissima ragazza, a scuola sono un po' una capra e lei era sempre lì ad aiutarmi anche se non so come faceva a sopportarmi."
" Una volta non avevo capito niente di matematica e l'intervallo prima della verifica le avevo chiesto se mi poteva rispiegare tutto perché non avevo capito nulla, sulle prime mi ha guardato male e andandosene mi ha risposto con un secco -No- ma poi dopo tre metri si è rigirata e mi ha detto -Dai vieni... posso provare a spiegarti qualcosa>> mi disse con uno dei suoi soliti sorrisi a trentadue denti. Di quella verifica presi 7.5 e grazie a lei riuscii a prendere la mia prima sufficienza di matematica dell'anno. Lei quasi era più contenta di me. Era bello vederla contenta, ma ho capito in seguito che lei era contenta solo se vedeva le persone attorno a lei contente."
"Una volta, tutta la classe si mise a ridere di un nostro compagno perché aveva fatto una scoreggia, in realtà non sapevamo se era stato lui. Ma avevamo sentito una puzza strana e avevamo dato immediatamente la colpa a lui solo perché sapevamo che si sarebbe lasciato prendere in giro, e magari si sarebbe anche messo a piangere. Iniziammo a ridere tutti contro di lui dandogli dei bruttissimi soprannomi come: puzza, puzzola, sterco, immondizia... lui iniziò a piangere e noi continuavamo. Tutti tranne lei. Ad un tratto si alzò e disse -Piantatela di prenderlo in giro, sono stata io.- tutti ammutolirono, non la prendemmo in giro, e smettemmo di prendere in giro anche il nostro compagno. Lei gli porse un fazzoletto e gli consigliò di andare in bagno a lavarsi un po' la faccia. Appena uscì dalla porta tutti gli occhi erano puntati su di lei. Sapevamo tutti che non era stata lei a fare una puzza, ed eravamo convinti che lo avesse fatto per difendere il compagno e per farci smettere. Rimanemmo tutta la lezione in silenzio, sconcertati da quella ragazza che era riuscita a camminare contro-corrente."
"Aveva una pazienza estrema, tu potevi dirle qualsiasi cosa che lei non se la prendeva, anzi si metteva a ridere insieme agli altri. Lei era diversa, era speciale."
" Le giornate andavano avanti così, monotone e grigie, la scuola era noiosa ma lei le dava un non so che di curioso e divertente. Parlava molto e mi raccontava barzellette a cui rideva solo lei, storielle stupende, intriganti e che ti lasciano con il fiato sospeso, ma la cosa che mi piaceva di più di lei era che ascoltava sempre tutti. Potevi dirle una stupidaggine o una cosa seria che lei ti ascoltava con attenzione e te ti sentivi considerato, era raro trovare una persona così. Dava sempre il massimo e in tutto quello che faceva metteva un po' di cuore e amore e vedeva sempre il lato positivo delle cose."
" Potrei osar dire che era una ragazza unica, diversa in tutto e per tutto dalle altre. Pensavo a lei ogni minuto libero del mio tempo e il che non mi dispiaceva. Forse è da lì che capii che mi piaceva. Ormai la conoscevo, lei mi guardava come il suo migliore amico io da un'altra prospettiva. Il nostro rapporto era stupendo, ci capivamo al volo e conoscevamo a memoria i meandri più oscuri della mente di entrambi."
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