Capitolo 16
" 14/04/2014
Il terzo giorno, si è alzata da letto. Non parlava, si guardava intorno sperduta. Le gambe non la reggevano e il resto del colpo continuava a farle male. Mi guardava con quei suoi occhioni e non diceva niente, tremava. Aveva paura di qualsiasi cosa. Domani andrà dalla psicologa, speriamo che la faccia tornare come prima. Ne ho bisogno, lei mi ha sempre sostenuto, ora tocca a me. Sarò la spalla su cui si appoggerà per continuare a camminare. Camminerò a fianco a lei e farò in modo che non le succeda niente."
" 15/04/2014
Oggi c'è la seduta di psicologia. L'ho accompagnata nella sala e l'ho fatta sedere su una poltrona, poi sono uscito e mi sono messo in piedi davanti alla porta pronto a scattare se avessi sentito qualche rumore sospetto. Passarono dieci minuti e tutto sembrava tranquillo.
Ad un tratto, un urlo e la riconobbi immediatamente. Entrai di botto nella stanza e vidi che lei era accucciata in un angolino e urlava, fortissimo. La psicologa si era alzata dalla scrivania mentre io ero entrato, ed era più sconvolta di me. Subito si giustificò -Guardi io non ho fatto niente, non mi ha detto nulla e così di punto in bianco si è messa a urlare. Non ha aperto bocca, e non mi ha detto niente.- continuava a ripetere.
Senza lasciarla finire di parlare corsi da Kicca e l'abbracciai, le accarezzai la testa e cercai di calmarla. Dopo un po' si fermò e mi abbracciò. Allora la presi in braccio e la riportai sul suo lettino. Ma dove è finita la mia Kicca?"
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