Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Paura di me...

(La canzone se volete potete  ascoltarla dal punto che vi dirò dopo)

Ero stato tutto la mattina a svuotare scatoloni con i miei giochi da bambino, non mi ero mosso da lì dopo aver incontrato Isabella ed essermi scontrato con il suo disprezzo. Non lo aveva detto chiaramente ma lo avevo capito da solo, mi guardava con diffidenza e non mi ha fatto avvicinare neanche per prenderle due stupide buste della spesa. Mi ha trattato come un qualcosa da evitare a tutti i costi, come se il solo starmi accanto fosse insopportabile. Fa male, lo fa sempre, ma lo capisco, anche io starei lontano da chi è come me. Non posso sorprendermi e non posso neanche restarci male. Lo so che è così, eppure ogni tanto lo sento il desiderio che qualcuno mi guardi e veda me, che abbia voglia di scoprire la persona e che non si fermi solo a quello che tutti sanno di me, un sapere che poi non è niente.
Mi sento imprigionato in quell'apparenza di me che tutti vedono, ma che io non sono più e vorrei tanto mostrarlo a qualcuno la persona che vorrei essere. Lo so che non me lo merito, ma sono stanco di sentirmi vuoto.

"Riccardo vieni, è ora di pranzo" mi dice Arianna.
"Quando sei arrivata?" Non mi ero accorto fosse venuta qui in garage.
"Ti osservo da dieci minuti, ma eri così preso da chissà quale strano pensiero che ti frulla in testa da non esserti accorto della mia presenza"
"Hai ragione non ti ho sentita, ero distratto, comunque vai pure tu a mangiare io non ho fame"
Le vedo fare un cenno di dissenso con la testa.
"Riccardo, non puoi continuare così"
"Così come?" Le domando, anche se immagino già dove voglia arrivare.
"Stai sempre chiuso a casa e anche qui stai sempre per i fatti tuoi, mangi troppo poco e dormi ancora meno"
"Sto bene" le rispondo, anche se non è vero.
"Lo sappiamo entrambi che è una bugia. Se continui così ti ammalerai"
Arianna mi si avvicina e mi accarezza il volto con dolcezza, come fosse lei mia mamma.
"Sto bene Arianna. Il mio fisico sta bene, stai tranquilla"
"È quello che hai dentro a preoccuparmi" dice indicando il mio cuore.
Abbasso lo sguardo e non so cosa risponderle, vorrei essere in grado di non farla preoccupare per me, ma non ci riesco e non posso dirle che dentro di me è il vuoto che occupa il posto principale.
"Quel giorno quando vidi Alexandria e Matteo pensai che quello potesse essere un nuovo inizio anche per te. Ma lo vedo che non è così"
Per me quel giorno è stato fondamentale, è arrivato un sollievo che non mi aspettavo, un perdono sperato ed una possibilità che non meritavo. Ma nonostante questo lo so anche io che qualcosa non va. Non riesco a prendere quella possibilità è farla mia davvero, non riesco ad andare avanti come vorrei, a vivere come dovrei.
"Mi dispiace Arianna, ma non so come fare per iniziare tutto da capo"
"Dalle piccole cose, inizia a uscire dal mondo in cui ti sei rinchiuso. La persona che sei falla vedere"
"Non so che persona sono"
Arianna sorride e mi guarda.
"Io lo so e solo vivendo davvero la scoprirai anche tu"
Se solo sapessi come si fa a vivere davvero lo farei, ma ho paura di non essere in grado di combattere questa lotta continua che è la vita.
"Ora vado a pranzare con gli altri, ti aspetto"
Guardo Arianna tornare dentro e penso che probabilmente non li raggiungerò per pranzo. Mi dispiace di non riuscire a mostrarle quello che lei vorrebbe vedere.

Mentre sistemo tutto e riporto gli scatoloni in macchina, credo che ci serviranno per portare il resto che abbiamo lasciato a casa, noto nel bagagliaio una custodia per CD a forma di palla da calcio, è di gomma e colorata di bianco e verde. Deve essermi caduta mentre portavo tutto dentro. La prendo e non me la ricordo, sorrido amaro al pensiero di tutti queste cose che avevo ma odiavo.
Guardo la cerniera e la apro, dentro c'è solo un CD, non c'è scritto nulla.
Noto però un pezzo di carta ripiegato. Lo prendo e lo apro, vedo una frase scritta con una  grafia che non ho mai visto.

Lei sta bene.
Ti prego dalle questo.

Credo proprio che questo porta CD non sia mai stato mio, le parole appena lette non si riferiscono di certo a me, ma sono rivolte ad una ragazza. E forse anche questo CD è rivolto a lei. Non ho idea di chi lo abbia scritto e tanto meno a chi sia rivolto. Forse è di Arianna, sarà rivolto a lei, ma quel "dalle" mi fa pensare che potrei sbagliarmi e poi questo non spiegherebbe come sia finito tra le cose da portare qui.
Prendo il porta CD, chiudo il bagagliaio e curioso vado verso la portiera della macchina, voglio ascoltare il CD, magari da lì potrò capire qualcosa in più.
Mentre mi siedo vedo Isabella uscire dalla porta della casa famiglia, con una piccola busta bianca in mano.
Mi aspetto che entri in macchina e vada via, ma lei non lo fa, inaspettatamente viene verso la mia macchina, mi guarda e si ferma un istante. La vedo prendere un bel respiro e poi raggiungermi.
Si ferma accanto alla portiera della macchina che ho lasciato aperta e mi porge la busta bianca.

"Qui c'è un panino ed una bibita, sono per te"
La guardo sorpreso, tutto mi sarei aspettato tranne che mi portasse il pranzo.
"Grazie" mi limito a dire afferrando la busta bianca.
"Il panino l'ho fatto con prosciutto e mozzarella. Non so cosa mangi di solito così ho fatto io"
La guardo ancora e sembra nervosa, esattamente come stamattina.
Mi domando perché sia venuta se non può sopportarmi.
"Senti mi dispiace per stamattina. Sono stata troppo dura"
Le dispiace? E per cosa poi, avermi trattato come merito?
"Non devi scusarti. Lo capisco se mi odi. Me lo merito"
"Io non ti odio" Controbatte decisa. 
"Non sembrava prima, ma mi odiano tutti, non è una novità per me, puoi dirlo tranquillamente. Te l'ho detto, lo capisco"
Spalanca un po' gli occhi come se non si aspettasse queste mie parole.
"Non è vero che tutti ti odiano. Ivan, Marco e Francesco non hanno fatto altro che parlare della partita che avete fatto insieme. Erano entusiasti"
"Ed è per questo che sei venuta? Perché ho giocato con loro? Perché so essere gentile?" Mi alzo in piedi e mi metto di fronte a lei.
"Non sono un mostro Isabella. Sono una persona"
"Lo so. Non penso che tu sia un mostro. Nessuno qui lo pensa" lo dice ma non le credo. Li vedo i suoi occhi e sembra essere spaventata da me, è questo è anche peggio.
"Non è così, lo sai. Lo vedo che da quando mi sono alzato hai paura di me"
"Ma cosa dici, perché dovrei avere paura di te?" Mi guarda negli occhi e ora mi sembra quasi infastidita.
"Perché potrei farti del male come ne ho fatto a lei"
Lei mi guarda e questa volta è sorpresa davvero.
"Io non penso che tu possa farmi del male e so che non volevi farne neanche ad Alexandria. Ho parlato tante volte con lei di tutto quello che è successo e so che lei non ti odia, non ha paura di te e neanche io ne ho"
Dovevo immaginare che Alexandria le avesse raccontato tutto, sicuramente le avrà anche parlato del giorno in cui  lei e Matteo sono venuti da me.
"Stamattina non mi sembrava" non vorrei farlo perché so di meritarlo, ma l'odio ed il disprezzo io non so se ho più la forza di reggerli.
"Stamattina ero sorpresa, non mi aspettavo di trovarti qui, non sapevo come comportarmi. Era la prima volta che ti vedevo dopo tutto quanto è successo e non nascondo che un po' di rabbia l'ho provata e per quello che sono stata dura"
"So di meritarlo, ma fa male lo stesso" mi pento subito di averlo detto. Non ho mai detto ad alta voce a nessuno quanto il disprezzo e l'odio anche se meritato, verso di me, mi facciano stare male e non so perché lo abbia detto proprio a lei. Forse dirlo mi dà la sensazione di riuscire ad allontanarlo il disprezzo che mi è stato sempre riservato.
Isabella mi guarda, si volta e quando penso che stavolta se ne stia andando davvero, lei mi sorprende di nuovo e si avvicina all'altro lato della macchina, apre la portiera e si siede.
Resto fermo senza capire che intenzioni abbia.
"Allora? Non ti siedi? Lo vuoi mangiare in piedi quel panino? Non l'ho fatto per lasciarlo nella busta"
Non so che dire, inizio a pensare che questa ragazza sia davvero strana.
Prima mi evita, ora vuole che mangi in sua compagnia.
"Isabella non è necessario che resti"
"È necessario invece, visto che non ci credi  voglio dimostrarti che non ho paura di te"
"Non devi dimostrarmi nulla" dico sedendomi.
"Ascolta Riccardo, io non ti odio, semplicemente non ti conosco"
Mi viene quasi da ridere. È strana si.
"E vuoi iniziare oggi?"
"Perché no? Credo che qui ci verremo spesso entrambi per cui non potremo ignorarci"
"A meno che tu non abbia avvelenato il panino, in quel caso non ci incontreremo più" la battuta mi viene spontanea vista l'accoglienza ed il suo atteggiamento alquanto strano.
Lei non si scompone ma risponde pronta: "Non te lo dico, dovrai correre il rischio"
Sorridiamo entrambi, prendo il panino e gli dò un morso.

Mi guarda mentre mangio ed il silenzio si fa spazio tra noi.
Isabella è la prima persona con cui parlo dopo un sacco di mesi. Non so se sono pronto per rapportarmi con qualcuno che non sia Arianna, anche Matteo da quando è in Australia lo sento poco, ma con loro è diverso, sanno tutto di me, mi conoscono davvero, gli altri non lo hanno mai fatto. Lei è la prima e non so che cosa dovrei fare o dire. Mi sembra tutto così strano e nuovo. Dover parlare e stare con qualcuno essendo solo me stesso, senza più maschere, senza più inganni. Solo io, Riccardo.

"Che cos'è questo?" Isabella rompe il silenzio prendendo in mano il CD che ho trovato prima.
Me ne ero dimenticato, l'avevo lasciato sul cruscotto dell'auto prima che lei arrivasse.
"L'ho trovato prima, volevo ascoltarlo ma poi...."
"Poi sono arrivata io" conclude lei la frase per me.
"Puoi ascoltarlo ora, sempre che non sia una cosa tua"
In realtà non so neanche che cosa sia e di chi sia e se riguardi o me o chissà chi.  La mia era solo curiosità.
Giro la chiave e accendo il quadro della macchina per far partire lo stereo.
Isabella inserisce il CD e le note di una canzone che non conosco iniziano a farsi sentire...

(Play da qui se volete ascoltare la canzone)

Di certo non può essere per me, io non ho mai sentito questa canzone in vita mia, eppure il CD era tra le mie cose. Possibile sia solo un caso o una svista di Arianna? Non credo lei lascerebbe le sue cose in giro così.
Sento Isabella canticchiare e i miei pensieri si perdono lontano.
La guardo e la sua voce è dolce e delicata, stride del tutto con quella del cantante che invece è roca ma profonda.
Avvicino la mano al tasto del volume per alzarlo, ma anche Isabella sembra aver avuto la stessa idea e le nostre mani si sfiorano.
Ci guardiamo per un momento ed i suoi occhi color cioccolato così scuri e profondi sembrano imbarazzati ora. Non ci vedo più paura dentro. Solo la dolcezza e l'ingenuità di una ragazza che vive la sua età.
"Scusami" dice allontanando la sua mano dalla mia.
"Non devi scusarti" le rispondo alzando il volume e ritornando al mio posto.
Isabella riprende a cantare e chiude gli occhi, sorrido nel pensare a quanto le venga naturale. A come deve essere bello cantare e lasciarsi andare.
Mi appoggio con la testa sul sedile e voglio davvero tentare, cercando la persona che sono, di tornare a vivere.
Chiudo gli occhi e accompagnato dalla dolce voce di Isabella mi lascio avvolgere dalle note della canzone....


"È eterno chi ha scelto di vivere a suo modo 
La mia voglia, la pace, la guerra 
Fra il gatto ed il topo 
È eterno un soffio di vento mentre chiudi i tuoi occhi 
E ogni cosa che ti dà un emozione quando la tocchi.

Aspetta qui per un minuto 
e stringi le mie mani fino all’infinito 
Che se ti guardo io non ci credo 
Che da domani sarà tutto cambiato 
e non ci vedremo più 
Quando infondo l’eternità per me sei tu"


(Per un po' la storia si fermerà, prometto che riprenderò al più presto, ma è un mese molto impegnativo questo. Tornerò prestissimo)








Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro