Harry mantenne un sorriso sognante sul volto per tutta la mattina e non lo perse neppure dopo due ore passate a scegliere gli addobbi natalizi.

Si riebbe solo verso mezzogiorno, quando di punto in bianco chiese:

" Andiamo a pranzo al ristorante giapponese? "

Louis mugugnò non molto convinto, ma, dato che i suoi figli ne erano entusiasti, fu costretto ad annuire.

Alla fine mangiò anche bene, anche se avrebbe di gran lunga preferito un buon hamburger.

Erano appena usciti dal locale, quando David disse sconsolato:

" Non abbiamo nemmeno scritto la lettera a Babbo Natale, quest'anno "

Louis fece per parlare, ma Harry lo precedette, dicendo:

" Ma io ho il suo numero di cellulare !"

Cinque paia di occhi, compresi quelli di Louis, si spalancarono stupiti, ma Harry non ci fece caso e aggiunse:

" Ora lo chiamo "

Prese il telefono, compose un numero e, dopo alcuni istanti di attesa, disse:

" Ciao Babbo Natale, come va? Ci sono qui con me quattro bambini speciali che non hanno potuto scriverti una lettera. Possono parlarti direttamente? "

Chi c'era dall'altro lato del telefono dovette aver accettato perché Harry passò il telefono a Daisy che, rossa per l'emozione, balbettò incerta qualche parola, dicendo che desiderava solo un bel libro da leggere e poi la felicità per la sua famiglia.

Duke e David domandarono due dinosauri per la loro collezione e Dillon a fatica chiese una farfalla e di poter imparare a parlare bene.

Harry, poi, passò il cellulare a Louis che, incerto, chiese:

" Babbo Natale? "

" In carne e ossa " rispose una voce profonda " e tu cosa desideri giovanotto?"

" Beh " balbettò Louis " un po' di pace per me e per i miei figli, che Dillon guarisca e...e che Harry possa vincere i suoi demoni "

" Harry lo meriterebbe " disse Babbo Natale " e credo proprio che tu e i tuoi figli possiate essere la sua medicina "

Louis rimase senza parole e, con il cuore emozionato, restituì il cellulare a Harry.

Mezz'ora dopo i due adulti si trovarono da soli su una panchina, mentre i bambini, poco più in là, aspettavano il loro turno per avere un palloncino da un clown che creava oggetti fantastici in pochi minuti.

" Avanti " disse Louis " chi è Babbo Natale? "

Harry ridacchiò e rispose:

" È lo psichiatra da cui sono in cura, il dottor Taylor e lui fa davvero Babbo Natale ogni anno nella clinica in cui lavoro. È un uomo fantastico, un giorno mi piacerebbe fartelo conoscere "

" Ne sarei onorato " sussurrò Louis con un sorriso.

Harry sorrise a sua volta e, timidamente, gli prese una mano.

Il pompiere non la scostò, anzi, la strinse maggiormente.