323 - Live Your Dream
La ragazza sollevò lo sguardo verso la luna, non era triste per se stessa o per il suo destino, ma per la sua Principessa, tutta sola su quello scranno di pietra fredda.
Si sentiva in colpa, se fosse stata più cauta, se fosse stata più forte lo avrebbe salvato.
Un raggio di luna le sfiorò una guancia.
Credi in te, credi in questo sentimento...
«Volevo aiutarlo a divenire la Regina che è destinato ad essere, volevo che si liberasse da quella maschera che suo padre gli ha cucito addosso. Lui merita un principe e io glielo porterò e il bacio del vero amore lo risveglierà... E sarà libero e felice...»
«Ben detto ragazza, sento che il tuo cuore è puro e che non c'è nulla che non sacrificheresti per questo sentimento...»
Dalle tenebre emerse un vecchio malmesso.
«Posso portarti in un posto, la caverna delle meraviglie. In quel luogo troverai dei tesori al di là di ogni tuo folle sogno...»
La ragazza lo guardò perplessa. «Siamo prigionieri e probabilmente ci uccideranno... E io non potrò aiutare la mia Principessa a trovare il principe dei suoi sogni, lui non si risveglierà e io morirò senza poter udire la sua risata... Ed è la sola cosa che desidero... Vederlo danzare e ridere felice...»
L'anziano si massaggiò il mento «Non tutto è quel che appare... magari io... potrei liberarti... Ma poi tu potendo avere tutto quello che vuoi, vorresti solo rendere felice questa Principessa? Senza averlo tutto per te?»
«Certo io voglio solo che sia felice... Il suo sorriso mi ha salvato la vita, lui non lo saprà mai, ma non importa, vederlo felice è la sola che desidero.»
L'ansiano sogghigno e con un colpo leggero della mano fece svanire le manette della ragazza.
Aveva saggiato la purezza del suo cuore, era la persona che avrebbe potuto svegliare Jon dal suo sonno e non solo, accedere alla grotta dei desideri ed ottenere la Lampada magica, poi avrebbe dovuto ucciderla, o il risveglio di Jon avrebbe rovinato tutto.
Con quel travestimento nessuno avrebbe saputo che lui, Koas il mago, avrebbe conquistato il potere assoluto.
«Chi sei giovane fanciulla, devo sapere il nome della mia alleata»
La ragazza lo fissò ma gli porse la mano decisa «Mi chiamo Chiara»
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