Garvin sgattaiolò in camera senza neanche accendere la luce. Jason stava dormendo, era molto stanco, Garvin si sentiva molto in colpa, gli stava dietro, lo seguiva, cercava di incitarlo e aiutarlo a riprendere la sua vita. Ma doveva anche cercare di pensare a se stesso, alla propria carriera... Garvin si odiava di non riuscire a far niente per lui.
Dei suoi buoni propositi, scrivere, dar spazio alla sua vena creativa, esternare tutte le sue parole.
Si infilò sotto le coperte e rimase al buio ad ascoltare il regolare respiro di Jason.
C'era troppi non detto tra di loro e Garvin non si capacitava. com'è il suo ritorno alla vita di tutti giorni fosse stata così catastrofica.
Tutto gli appariva diverso, lo guardavano in modo diverso, lui si sentiva diverso.
Era come se si sentisse un vecchio in un corpo di ragazzo.
Non aveva detto a Jason che aveva paura di pattinare, aveva paura delle ombre e soprattutto aveva paura dei suoi poteri.
Avrebbe preferito che non fossere rimasti attivi, se avesse dimenticato di nuovo tutto la sua vita sarebbe tornata a posto?
Non riusciva più a volare, temeva di aver perso tutto, nonostante tutti i suoi sforzi si ritrovava ancorato al suolo e la cosa più terribile era che non risuciva a confessarlo a Jason.