Garvin rimase in silenzio cercando di trovare le parole adatte sotto quello sguardo imbarazzato e perplesso.  John lo fissava rosso in viso mentre Y'hohanan distoglieva lo sguardo.

Come poteva quella stanza essere la sola cosa al mondo che gli importasse?

Non sapeva che dire, voleva solo toccare quei corpi e non riusciva a pensare al altro.

John abbozzò un discorso ma si bloccò quando Garvin si sedette al suo fianco.

Era immobilizzato e non sapeva se desiderava fermarlo o meno, era tutto così surreale.

Credeva di dover soffrire e invece dalle sue fantasie più insperate ecco emergere quel giovane se stesso.

Attraverso lo specchio, attraverso i ricordi.

Aveva sognato più di una volta di farlo ma quando percepì l'eccitazione del ragazzo premuta contro la propria gamba comprese quanto tutto fosse dannatamente diverso e reale.

Perché lo faceva? perché tutti loro erano rimasti invischiati in quella densa delirante fantasia.

I fianchi di Garvin si muovevano ritmici contro la sua gamba, era strano eppure era maledettamente eccitante, sentirlo sussultare a ogni spinta.

La Principessa, Garvin che gemeva solo per lui, quel giovane volto colto nel momento di estastatica perfezione. John percepì un caldo pulsare e seppe che aveva raggiunto l'orgasmo. Y'hohanan si sdraiò accanto e fissò Garvin ansimare ad occhi chiusi appoggiato al torace di John, ancora legato a quel letto.

«Quando emergeremo da qua... Ognuno si dimenticherà dell'altro... Questa magia si spezzerà e il mondo riprenderà a girare. Avrai giornate buone e anche giornate terribili. Però non dimenticare che non devi ferirti, devi amare te stesso perché Quando soffri non sei il solo a farlo...» gli sussurrò la Principessa chiudendo gli occhi a sua volta. «Non hai bisogno di avere dei poteri soprannaturali per sentirti forte, né di essere diverso da quello che sei. Ne verremo a capo senza snaturare noi stessi, senza assecondare questa oscurità che ci assedia costantemente.»

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NOTE dell'AUTORE:

#Writober DAY 14. #PumpKINK

14.  intercrural