John si sdraiò e chiuse gli occhi.
Non voleva pensare a nulla, ma la sua mente viaggiava rapida.
Vedere Jason gli faceva rivivere tante emozioni.
Immaginava il giovane Garvin assieme a lui e poi pensava a se stesso e alla Principessa e le immagini nella sua mente si fondevano.
A quella singola notte lui è Jason, sdraiati al buio in quella stanza stretta e buia. Immaginava che con loro ci fosse stato il giovane Garvin. Quel corpo, così simile al suo, uno specchio della sua giovinezza perduta.
Sognava di toccarlo, come mai ha fatto ma si rendeva conto che tutto quel contatto, non faceva altro che allontanarlo. Era solamente un'illusione eppure desiderava rinchiudercisi.
Vivere in un bel sogno era meglio di vivere una realtà da incubo. Avevano solo loro stessi, erano rimasti solo loro, solo lui, alla fine del tempo era lui.
Era solo nella sua mente che stabiliva un contatto con tutte lette parti del suo io, che amava più di tutto. Voleva dire che era narcisistico, forse anche folle e impuro. Jaan si era logorato in quel desiderio. Cercare di conquistare quei baci senza arrivare mai.
Era come vedere se stessi in momenti diversi della propria esistenza, echi di cosa era stato e di cosa non sarebbe mai. Infinite possibilità. Eppure nonostante tutta della bellezza, nonostante desiderasse solamente perdersi in quei corpi, assaporare ogni assaggio di carne e desiderio, vedeva anche ciò che non era. Riusciva a percepire ciò che in quel rapporto non c'era e non ci sarebbe mai stato e tutto quello che si sarebbe perso rimanendo bloccato in quell'illusione.
Il giovane Garvin lo aveva compreso ben prima di lui, aveva una destinazione mentre lui vagava nei meandri della sua coscienza. Quella selva di porte gli mostravano un'infinità di possibilità, si sarebbe perso? Un tempo avrebbe detto di sapere come trovare casa, Chiara, quella spiaggia in Scozia e quelle giornate passate a rincorrere il vento. Sognango occhi di cielo e un bacio perduto per sempre. Poi si era perso, aveva trovato una porta su aereo e stava ancora vagando in quel mare di universi alla vana ricerca della propria destinazione.