Garvin si sollevò dal letto massaggiandosi i polsi, dovevano andarsene, Y'hohanan
Non  sarebbe sopravvissuto ancora a lungo. Orlando voleva agguantare il  giovane Garvin. Quella fresca giovane vita era così appetitosa al palato  della guerriera.
Leonard, cosa aspettava l'Oscurità?
Ma niente aveva importanza di fronte a quel sentimento che fioriva in Garvin.
Era la prigionia? La sua tristezza? L'ultima volta che aveva fatto l'amore era stato diverso.
Quando  Orlando aveva cercato di colpire Garvin si era ribellato. O meglio  aveva tentato, ma i suoi presunti poteri non erano giunti in suo  soccorso.
Aveva perso i sensi in seguito allo scontro con la  guerriera e l'ultima cosa che aveva udito erano le suppliche della  Principessa. Si sentiva mostruosamente in colpa. Non solo non aveva  aiutato Y'hohanan ma forse gli aveva causato ulteriore dolore. Cosa  poteva aver promesso a Orlando per impedirle di ucciderlo?
Garvin si  avvicinò alla finestra, la luce della luna carezzavano la candida pelle  della principessa, marcata dai colpi di Orlando. Garvin gli carezzò i  capelli e la Principessa non si ritrasse al contatto.
La sua fragile  fermezza era meravigliosa ai suoi occhi. Perché Il mondo infieriva sul  quel delicato fiore? «Ci terrà qua finché non riusciranno a raggiungere  il nostro giovane amico... Leonard lo ha convinto che lui potrebbe dagli  ciò che vogliono. A quel punto ci uccideranno... Orlando avrà la  possibilità di avere infiniti noi... potrà strapparci via l'innocenza, la  gioia... illimitate volte... Leonard gli ha raccontato di quando lo ha fatto  con J... Orlando ne era così entusiasta... Garvin... Cosa possiamo fare? Non  mi importa di me... ma te... non dovevi rimanere invischiato in tutto  questo...»