Garvin gli prese la mano e la accompagnò al suo fianco, la Principessa lo fissò perplesso e incredulo.
Va bene... Non voglio che ti colpisca di nuovo... Fuggiremo, te lo prometto. Non sono Jason ma posso proteggerti, se lo vorrai.
Il pensiero di Garvin raggiunse la mente di Y'hohanan in modo delicato, quasi fosse una carezza.
Y'hohanan scosse la testa, non voleva divertire Orlando, non importava qunte volte lo avrebbe colpito. Aveva visto attraverso la menzogna. Il suo Jason non c'era più, non c'era mai stato in quella cella. Non lo avrebbe mai potuto salvare.
Orlando lo aveva ammesso e poi lo aveva fatto violare dalle sue guardie mentre si veava del suo dolore. Che senso aveva prolungare quella vita di agonia.
Per favore non mollare, non rinunciare... Puoi vivere per me?
Y'hohanan abbassò lo sguardo trattenendo le lacrime, la sua pelle tremava dal freddo, perché Garvin era così cortese?
Siamo solo tu e io... E non voglio abbandonarti, lascia che si diverta, lascia che si illuda di aver vinto. E poi ce ne andremo... te lo giuro...
Garvin gli si accostò e gli carezzò la spalla.
Ora che riusciva a vedere davvero il suo dolore, la sua fragilità, lo trovava irresistibile.
Era se stesso, eppur così diverso.
Gli sfiorò la bocca e la Principessa non si mosse.
Non farò niente che tu non vorrai, ma non lasciare che ti colpisca ancora, per favore... Solo stanotte e poi troveremo una soluzione.
Y'hohanan sollevò il suo malinconico sguardo.
Verrai con me e non sarai mai più solo, tu e io... Non sono Jason, ma posso darti amore. Fidati, ti prego...
Y'hohanan gli sorrise e Garvin comprese che quello era un assenso.
Non sentiva lo sguardo di Orlando ne si Leonard, vedeva solo Y'hohanan e quando le loro labbra si toccarono, un nuovo sentimento si accese in fondo al suo cuore.