258 -I promise
«Devi ribellarti...»
Garvin si voltò verso Marco e si rannicchiò al suo fianco. Erano creature fatte di puro spirito, come poteva percepire il calore, il freddo... eppure riusciva a sentire il vento solleticargli la pelle, il calore del corpo di Marco, il suo cuore, battere all'unisono con il proprio.
«Non posso... Leonard ti ha in pugno...» sussurrò Garvin chiudendo gli occhi.
«Devi farlo, non importa quel che mi accadrà, io so che il nostro amore sopravvivrà »
«E io? Come sopravvivrò all'eterna attesa del tuo ritorno?»
Garvin non voleva aprire gli occhi...
Baciami, fammi dimenticare la paura...
«Tu andrai avanti... Ti scorderai di me e troverai la felicità con qualcuno... E ci ritroveremo in un'altra vita... Ma non rimanere bloccato per me...»
Garvin sospirò. Sapeva che doveva ascoltarlo ma non voleva proprio ascoltarlo.
«Ho sognato che eravamo sposati con figli, che eravamo felici...»
Marco gli carezzò la schiena. «Aggrappati a questo, sarai felice, credici... fallo per me...»
Marco sollevò Garvin e lo baciò con passione. Sapeva che era l'ultimo e non si soprese quando distaccandosi lo vide svanire davanti ai suoi occhi.
Garvin si risvegliò piangendo, Marco era morto, lo sapeva, lo sentiva.
Si era sacrificato per svincolarlo da ogni obbligo.
La Principessa gli si accostò con lo sguardo colmo di apprensione ma Garvin lo allontanò brusco.
Non voleva essere toccato, non da lui, non in quel momento.
Voleva aggrapparsi al ricordo evanescente del loro amore onirico e al suo pensiero positivo...
Si ci proverò... Ci proverò ad essere felice Marco, te lo giuro...
Penserò agli altri noi... Alla nostra famiglia...
Co proverò lo giuro...
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