«Sei pazzo!!! Io non sono Jaan, non lo sono mai stato... Ricordo a  malapena la sua vita...» Urlò Garvin preso dalla rabbia. Marco pareva  respirare appena... la sua mano serrata a quella di Garvin.
Aggrappato a lui fino all'ultimo on ogni vita.
Garvin  si concentrò sulle sue mani, pensava a quello che Jason aveva fatto per  curarlo, se era vero che in lui scorreva la magia, perché non riusciva a  salvare la persona che amava?
Lo stregone lo derise «Sei davvero stupido! Questo è il mio regno, non c'è luce che possa filtrare in questo posto...»
Garvin singhiozzò disperato, mentre le sue energie cercavano di fluire in Marco, invano.
«Ti prego, ti prego...» sussurrò con il volto poggiato sul torace di Marco. Chi stava supplicando?
Leonard? Marco? Se stesso? Si chiedeva di tentare di nuovo?
«Sai  devo ammettere, ammiro la tua caparbietà, seriamente!» proseguì lo  stregone divertito davanti alle sue lacrime. «Vederti tentare,  nonostante l'ovvia incapacità... C'è quasi della bellezza nella tua  testardaggine.»
Garvin sollevò lo sguardo. Doveva provareil tutto per tutto.
«Ti prego, fa a me ciò che vuoi... Ma ti scongiuro salvalo...»
Leonard  scoppiò a ridere. «Buffo ho già vissuto tutto questo, ed era lui a  chiedermi di salvare una versione di te... Una versione a cui avevo  strappato l'innocenza e il senno. E lui avrebbe donato la sua vita per  la tua... siete fatti l'uno per l'altro... »
Garvin non capì che cosa  vedesse in quello sguardo. Rabbia? Malinconia? Ammirazione? Non capiva.  Li ammirava o li odiava? Li invidiava o li riteneva dei folli? Quale  fato avrebbe riservato loro Leonard?